Hey!
Partendo dal presupposto che ho trovato all'interno della storia sia elementi negativi che positivi, parto subito con quelli negativi. Anzitutto in questo genere di testo forse sarebbe meglio mantenere un liguaggio meno confidenziale. Questo non implica necessariamente la ricerca di parole o espressioni più ricercate, dove invece mi sembri essere molto brava, bensì a controllare meglio il modo tramite il quale esponi la storia. Sempre proseguendo su questo concetto vorrei "concentrare la tua attenzione" sulla modalità della scrittura: credo che tu scriva seguendo una sorta di "filmino mentale" che porti avanti contemporaneamente alla scrittura. Questa caratteristica, seppur aiuti molto lo scrittore, spesso e volentieri ti porta a riassumere o tagliare troppo parti del racconto che andrebbero descritte un piccolpoco di più; al contrario ho notato che tendi ad allungare momenti che potrebbero essere abbreviati.
Ora passiamo alla mia amata Grammatica. In questo campo scusami ma sono un po' pignola e ho da segnalarti 3 principali errori che mi hanno turbata:
1) Usi una punteggiatura forse adeguata a come tu la interpreti nella tua mente, ma non abbastanza per quanto riguarda la lettura di un esterno. Narri come se dovessi buttare giù tutto quello che vedi nel tuo "filmino mentale" per non perdere nessuna scena; allo stesso tempo è come se questa tua sorta di malacopia non venisse realmente ricontrollata in ogni sfumatura, rileggendo sempre alla stessa tua interpretazione. Non come realmente è. Il mettere punti in eccesso o posizionandoli dove non si dovrebbe (faccio riferimento alle virgole prima della "e" che non sono sempre ben accette), alimenta la difficoltà di una scorrevolezza dei periodi; e qui ci colleghiamo al punto...
2) Componi periodi troppo lunghi, a volte privi di una vera connessione lessicale, che rendono impossibile una lettura fluida. Anteponi (per importanza) la narrazione vera e propria dei fatti preoccupandoti molto meno delle connessioni tra nomi, aggettivi e verbi; il che ci porta al punto...
3) Ovvero, nonostante tu sia davvero notevole nel trovare termini adeguati al contesto, spesso non sono concordanti tra loro: in modo particolare ho riscontrato errori di coordinazione tra nome-aggettivo, nome-nome, nome-verbo e verbo-verbo. Il che potrebbe essere una svista e, se ho ragione dicendo che scrivi così come lo immagini, il mio consiglio è solo quello di ricontrollare bene l'intero testo, dando più spazio alla fluidità del contenuto, che ad esso stesso.
Detto ciò è giunto il momento di appuntare la, a mio parere discutibile, decisione della protagonista di seppellire TUTTI gli abitanti del villaggio in pochi giorni, il che rende l'atmosfera un po' macabra.
In consolazione a tutto ciò ti ripropongo una tua citazione, una frase che mi ha colpito in modo particolare poichè non me l'aspettavo e poichè ha regalato all'intero racconto quel po' che serviva per renderlo più autentico e originale: "La ballerina aspettò, e quando capì che tutto era finito cercò il padre in lacrime, quelle lacrime che ora scioglievano la cera di cui era ricoperta. Più piangeva e più capiva che l’incantesimo si affievoliva, perdeva di mobilità, i movimenti si facevano sempre più difficili."
Infine vorrei giustificare il mio commento non completamente positivo: il tuo è stato un bel racconto, sia per quanto riguarda le idee, sia per quanto riguarda la ricercatezza dei vocaboli, nonostante ciò non posso tralasciare i numerosi equivoci linguistici. Per questo motivo la mia è una critica neutra.
Scusa per l'infinito papiro di parole, spero comunque che le mie osservazioni possano in qualche modo rivelarsi utili.
Gio_chin |