Ciao,
è da un po' che seguo questa raccolta, e devo dire che ho atteso di proposito che raggiungessi un numero maggiore di poesie che io potessi recensire. Undici mi pare comunque un bel numero, anche se esiguo rispetto alle 365 che hai in mente di scrivere. A proposito di ciò, volevo mettere una buona parola per tutti i/le fanwriter che si sobbarcano di questo peso: produrre una poesia al giorno è dura, più di quanto non sembri. Se si conta inoltre che si deve continuare per un anno intero beh, ci si rende facilmente conto della mostruosa forza d'animo della persona che si auto-sfida.
Ciancio alle bande (?) e iniziamo: come già dicevo io adoro questa tua iniziativa, in parte perché adoro leggere poesie, in parte per i motivi sopracitati.
Ogni singolo componimento meriterebbe un'analisi molto più profonda di quella che mi appresto a fare, da mero lettore e appassionato di letteratura classica. Prenderò in considerazione ogni poesia, commentandola secondo quello che penso tu abbia voluto intendere e anche secondo ciò che suscita in me.
1 Gennaio
Penso che tu ti stia riferendo alla contemplazione. E' un'ipotesi, nulla di più. In silenzio contempliamo le nostre idee, e solo nella quiete esse possono farsi sentire, sorreggerci e farci andare avanti. Nell'uragano, sono le nostre idee a salvarci. Ci teniamo saldamente a qualcosa, fino alla fine, fino a quando quel qualcosa risulterà inutile. Pensiamo che il Sole non si spegnerà mai, che il giorno in cui le nostre convinzioni crolleranno come un castello di carte sia destinato a non arrivare. Eppure l'eternità non è per gli astri; nè per l'uomo. Quando in quel momento chiederemo una corda, un appiglio contro la tempesta che ci scuote, nulla ce lo darà. Nel silenzio, nulla ci salva dalla fine.
2 Gennaio
Ripercorri qui posizioni che sono state più e più volte calcate nel corso dei secoli. La ragione nulla può contro la fede, ma è anche vero che fides quaerit, intellectus iuvenit, ovvero la fede cerca, ma l'intelletto trova. Grandi sono state le ferite aperte e mai più risanate a causa di questo conflitto. Cosa è realmente vero? E lecito pensare razionalmente e ricercare verità che ci sono obliate? Ovviamente non si intende per fede solo quella per una religione, assolutamente no. L'amore, quale tematica più delicata di questa? L'amor che move il sole e l'altre stelle, diceva qualcuno di molto, molto famoso una volta. Personalmente su questo argomento non sono d'accordo; parlo per un esperienza personale ma, dopotutto, può anche rivelarsi sbagliata. L'amore è sicuramente è più utile di certa politica che gira al mondo d'oggi, e con questo metto fine al punto dolente. Ritornerei sui due versi iniziali, tanto per concludere questo giorno. Libertà intesa come recissione di vincoli non aumenta con l'obbedienza; seguire il fato ed obbedire ai suoi ordini, ciecamente, facendo la sua volontà, è da considerarsi libertà? Rispondere a queste domande è da sempre uno degli obiettivi dell'uomo, cosa meglio della poesia riesce ad avvicinarsi maggiormente alla soluzione?
3 Gennaio
L'orizzonte. Il massimo punto oltre il quale l'occhio è inutile. L'occhio forse sì, ma vedere oltre l'orizzonte è possibile. Scrutare quello che c'è dall'altra parte è possibile, se si usa l'occhio della mente. Viaggiare, conoscere, esplorare. Il comune denominatore è uno solo: fantasia. Milioni di mondi, altrettante forme di vita, pianure mai percorse, fiumi mai guadati e montagne vergini. Esistono. Non sono a portata di sguardo, non di quello fisico almeno.
Elevazione non è solo salire su un gradino o su una sedia. Alzarsi è far lavorare la propria mente, la propria ragione, il proprio intelletto. Solo così ci potremo rendere conto che l'ermo colle oltre la siepe non è così nascosto come sembra.
4 Gennaio
Si parla di amore, si parla di ricordi. Ricordi brutti o tristi che non fanno che venire a galla, rifiuti portati dalla corrente sulle nostre spiagge tranquille. Passeggiando in riva al mare non è raro trovare oggetti portati dalla marea. Nella fiabe si trovano bottiglie, che nascondono mappe del tesoro o preziosi ricordi. Nella realtà spesso c'è poco più che un vecchio flacone del detersivo o una camera d'aria scoppiata. Le fiabe hanno un lieto fine, sempre. La realtà si scrive, e un "lieto fine" non esiste propriamente. Con il tempo, la marea torna, ruggisce e si riprende quello che ha dato. Poi, a distanza di un ciclo, lo restituisce, senza guardare in faccia a nessuno.
5 Gennaio
Trovo un primo errore grammaticale, forse dettato dalla fretta, è lieve, don't worry. La memoria è ancora protagonista. A volte falla, lasciandoci allibiti davanti ad un foglio bianco. A volte aiuta, e per poco quel viso tanto famigliare e che prima era la nostra vita si fa sbiadito e sfocato. Quali emozioni ci scuotono in quei momenti? Paura. Sorpresa. Il cuore si ferma e riprende, mentre il battito si fa irregolare e le tempie pulsano. Non solo. Un fuoco ci cresce dentro e non sappiamo come farlo uscire, come dare aria a quella sensazione scottante che ci arde dentro. Ma forse sto divagando. Non afferro i versi che parlano dei cigni. Mi sforzo ma non comprendo; magari nella risposta me la spiegherai. xD
6 Gennaio
Gli occhi osservano. La mente vede. Comprendere la differenza è complicato. Spesso le palpebre più pesanti e sonnolente sono costituite dai pregiudizi, ma in realtà anche i preconcetti sono essi stessi dei pregiudizi. Strutture che la società impila e che poi crollano.
7 Gennaio
In piedi, sotto il cielo stellato e l'immensità è normale sentirsi piccoli. Quando la Terra era "al centro dell'universo", allora sì che l'uomo si sentiva importante. Ma Copernico beh, ha demolito tutto questo. L'antropocentrismo ha lasciato posto all'eliocentrismo. L'uomo si fa da parte davanti ad un firmamento che non può comprendere. Si accosta e lascia il Sole, brillante, al posto suo. Le stelle sono inanimate, fredde ed incastonate in un vello nero pece. Noi abbiamo qualcosa che loro non hanno; loro hanno qualcosa che noi non abbiamo. Uno a uno, palla al centro.
8 Gennaio
Si vede che la ricerca della felicità è destinata a durare in eterno. Si è in cerca di quiete, di salvezza, ma dove pensiamo che qualcosa possa rinfrancarci, in bilico tra gioia e tristezza, troviamo ciò che ci da un singolo colpetto. Un lieve tocco che basta a farci cadere, come mele mature, dalla realtà idilliaca che ci sembrava di aver raggiunto. Le vecchie ferite allora si riaprono, le piaghe tornano a dolere e a sanguinare. La pioggia ci sembra insopportabilmente pesante, ma dopotutto solo l'acqua può lavare via gli errori commessi. Il dolore a volte è necessario, se quando termina porta piacere o sollievo.
9 Gennaio
Sono due versi lapidari, che penso di poter spiegare con le parole di una canzone: "dai diamanti non nasce niente / dal letame nascono i fior", del grande De André. Il bello un animo secco e arido è che, con la giusta cura, può germogliare, portare fiori e sorprese. Ѐ una sfida. Qualcosa di difficile da realizzare ma comunque possibile, se si ha fiducia nelle proprie capacità.
Un'altra interpretazione possibile che si può dare si comprende se si osserva dove nascono i fiori nel deserto. Nelle oasi. Isolate, lontano da tutto e da tutti. In una piccola macchia verde dove l'acqua è vicina alla superficie, anche se ancora lontana dalla mano dell'uomo. I fiori più belli, dunque, nascono da soli, crescono da soli, ma fanno di tutto per non morire isolati. In questo caso sì, le personalità più schivate sono quelle che hanno cambiato la storia. Hanno condotto un'esistenza non troppo avventurosa, "con poco sale" diremmo noi, ma con le loro idee sono riusciti a cambiare quello che il mondo era. Ovviamente solo dopo la loro morte il mondo si è accorto veramente di loro.
10 Gennaio
Volgere lo sguardo all'infinito per scansare i problemi, o per cercarli. Si narra che persino Socrate, una volta, mentre camminava assorto nei suoi pensieri, fosse caduto in un pozzo. Che ingenui che erano questi filosofi!
Tra tutte e undici le poesie (finora) questa è quella che sicuramente mi ha colpito di più. Anche se non lo crediamo, o tutti ci danno contro, la speranza è più vicina di quanto non sembri. Come dicevo sopra, noi abbiamo qualcosa che gli astri non hanno. Ebbene, essi giacciono tutti nello stesso firmamento, che li ospita tutti, uno per uno. La cosa che però le stelle sempre rimpiangono nella loro lunga vita è la distanza. Così vicine, ai nostri occhi, tra loro, eppure così lontane. Questo rimorso le accompagna, sempre. Noi abbiamo qualcosa che loro non hanno. Apparentemente siamo così lontani gli uni dall'altri. Così diversi e inconciliabili. Eppure siamo dannatamente vicini. A volte forse anche troppo (sempre per esperienza personale, pardon! ^^"").
11 Gennaio
Qualcuno afferma che "Ѐ da solo che l'uomo da il meglio di sé". Io direi che questo qualcuno avrebbe parzialmente ragione. "L'uomo da tutto sé stesso se si trova in un gruppo, se ha qualcosa per cui lottare". A volte basta poco per trasformare la notte in giorno, per cambiare il grigio in bianco e la smorfia in sorriso. A volte basta una persona e le cose impossibili diventano per una volta realizzabili.
Questa è l'interpretazione che do ad ognuno dei tuoi componimenti. Sicuramente le cose da dire sono molte di più rispetto a quelle che ho scritto, in quel caso, spero tu possa perdonarmi. Spero che tu adesso non mi stia odiando per questo (e anche per il fatto che ho usato solo due emoticons in croce xD). Spero che tu comprenda la recensione che ho scritto, anche se forse è un po' troppo lunghetta. Spero che tu possa perdonare i miei svarioni, se ce ne sono stati. Spero che tu possa rispondere a questa recensione almeno per far vedere che l'hai letta, così non sarà stata vana.
Se dovessi trovare una nota dolente (ed è difficile, vista la bellezza delle poesie), indicherei i colori delle lettere. Non è stato difficile trovare un nesso logico nell'uso dei colori, ma non lo è stato altrettanto capire l'abbinamento lettera-colore e la ricorrenza casuale (o forse non lo è?) della colorazione del carattere. Personalmente toglierei questo genere di abbellimento grafico, lasciando solo l'allineamento a sinistra (e collauderei quello e destra e al centro) e magari introdurrei il capolettera. L'uso del celeste e del giallino affatica leggermente la vista. Non ho altro da obiettare. °-°
Continuerò a seguire e spero (stavolta è l'ultimo) che tu voglia che io continui a recensire, sempre se non ti ho seccato con questa pallosissima recensione, aggiornando di tanto in tanto questa ed integrandola, ma tu continua ad aggiornare mi raccomando!
Complimenti ancora! Thumbs up!
IpseDigit |