Recensioni per
Una di quelle solite telefonate
di Anonimo9987465

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
18/02/18, ore 14:43

Lo ammetto, non č facile scrivere una fanfiction su Hotline Miami che non sia solo "Jacket va li e spacca qualche cranio", motivo in pių per cui ho apprezzato questa storia.
Per la struttura reputo che sia scriva veramente bene, hai descritto in maniera perfetta il rapporto fra Jacket e la ragazza senza nome, sei riuscito ad entrare nella mente del personaggio e ad esprimere in maniera sublime i suoi pensieri, e questa č una cosa che sono stato veramente veramente felice di vedere, raramente trovo fanfiction su Hotline Miami scritte cosė bene.
Come se non bastasse il livello nella discoteca č il mio preferito, e giuro che me lo sono visto scorrere davanti agli occhi mentre leggevo e con la mia memoria che si ricordava perfettamente Miami Nights (Perturbator) che suonava in testa.
Beh... che dire? L'unica fanfiction su Hotline Miami presente sul sito ma di valore. I miei complimenti ;)
-Ven

Nuovo recensore
25/05/13, ore 17:52

Non ho giocato questo gioco. Il mio computer non vuole.
Ma c'é qualcosa di impressionante in questa storia. E' diretta e molto ben scritta, davvero, le scene di combattimento sono fatte bene, prendono, ed hai costruito la psichedelia ad arte. Inizi con la musica della macchina, la storia di questa strana organizzazione fa da ottimo contorno. L'asetticità del protagonista amplifica il tutto: pare che abbia emozioni e che al contempo non ne abbia. La storia della prostituta gli da una specie di umanità che rende molto bene, ma sempre tutto raccontato in maniera molto fredda, come se si stesse parlando dell'ora. Ed infine, quando ti sei calato benissimo nella storia, ti ritrovi quel che credi un classico: il vendicatore si trova la morte in faccia. Ma tutto è strano, i suoi pensieri prima di morire anomali: citami uno solo di questi Punisher che parlano di fama e gloria per il nemico mentre muoiono. Ed infine il colpo psichedelico, mentre di sottofondo ti immagini la canzone schizzata che hai descritto per la festa. Ed infine qualcosa di ovvio, ma al contempo completamente fuori di testa. Ma calato talmente bene nella storia da essere naturale. Musica pazza, assassini con maschere da gufo e guardie russe, è ovvio che ci sia quel grosso pulsante R lampeggiante, no?