Dodicesima classificata al Shock me now! Contest di RedLolly
-Stile e lessico: 12/15
-Grammatica e sintassi: 5/10
-Originalità: 18,5/20
-Personaggi: 19/20
-Gradimento personale: 10/15
- Shock: 18/20
Per un totale di: 82,5/100
-Stile e lessico:
Lo stile non presenta particolari virtuosismi. Hai mantenuto un profilo neutro, non che la cosa di per sé sia sbagliata, anzi, per il tipo di storia poteva andare bene. Mi è piaciuto il fatto che tu abbia scritto la prima parte al passato, in relazione ai ricordi di Feliciano, mentre la seconda è al presente: in questo modo l’azione diventa più immediata, il lettore viene emotivamente molto coinvolto, in quello che è in tutto e per tutto un manifesto contro la guerra, cosa a cui ovviamente APH si presta perfettamente nonstante lo spirito comico dell’opera originale.
I pensieri di Feliciano che si intercalano al racconto così frammentati rivelano parte della sua personalità insicura e paurosa, ma non solo: l’azione viene spezzata e questo contribuisce a creare l’ansia di cui il racconto è permeato. Si entra così molto in sintonia con il protagonista.
Purtroppo ho notato un particolare riguardo al lessico: ci sono molte ripetizioni degli stessi termini, dovresti provare ad usare più sinonimi! La lettura risulterebbe molto più scorrevole.
-Grammatica e sintassi:
Qui purtroppo è presente la nota dolente dell’intero racconto. Ho notato moltissimi errori, anche piuttosto gravi oppure di battitura, i quali potevano essere evitati con una semplice rilettura.
Ecco l’elenco: comportamenti-comportamento (ripetizione, cerca altri sinonimi!); “aveva scoperto anche le loro differenza (le loro differenze)”; “infondo (in fondo, errore ripetuto più volte!)”; “altre nazioni sorridere sentendo ad una battuta (sorridere ad una battuta) di Marco”; “quando gli (li) aveva riaperti”; “si sangue rapresso (di sangue rappreso)”; “la cosa (coda) dell’occhio”; “aiuto (ripetizione); “era piena di ferite (virgola) ancora grondavano sangue”; “ne a lui ne ad altro (né a lui né ad altro)”; “Non fare i capricci (virgola) Feliciano!”; “Tutte (tutto) quel sangue”; “. Chissà quanti di quei soldato (soldati) avevano qualcuno che gli (li) aspettava casa, e che non li vedranno più (e che non li vedrà più).”; “: l’Unione Europea, grazie agli aiuti delle loro controparti (della sua controparte), è riuscita a respingere le truppe americane e russe dai loro (suoi) territori”; “ad (a) prendere”; “qualcuno (di) importante”; “la sua controparte è rosso (rossa)”; “luce che usce (esce)”; “Era l’unica parola che potesse (E’ l’unica parola che possa)”; “Avete tutto quello che potete desiderate (desiderare).”; “Marco si sta aggrappando spasmodicamente alle sue braccia a lui (togli “a lui”) per non cadere, e (in modo che) che qualunque tentativo di divincolarsi sarebbe fallito (fallisca)”; “e di (si) appoggia”; “si trasformava (trasforma)”; “pausibile (plausibile)”; “Direbbero tutti che io sto(stia) esagerando, no?”; “per compare (comprare) armi”; “di (si) stringono”; “Marco gli lo strattona (Marco lo strattona) per i capelli, fissando gli occhi nei suoi (fissando i suoi occhi).”; “folli e tristi come i suoi (punto) E’ migliore”.
-Originalità:
Il tuo racconto mi è piaciuto molto per il tema originale che hai affrontato, ovvero per essere una specie di manifesto contro la guerra. Non è ovviamente il primo racconto di questo tipo che leggo e come ho già detto APH si presta moltissimo, ma la maniera in cui viene affrontato, con il solito Feliciano debole e codardo rispetto ad un Marco folle e lucido nello stesso tempo, ha un qualcosa che lo rende particolare.
Degna di nota è la tua interpretazione dei 2P!Hetalia, dei quali hai inventato un bel background e una storia alla spalle abbastanza credibile. La fantasia non ti manca, brava!
-Personaggi:
Sei riuscita a rendere Feliciano molto IC. Non era difficile, dato il suo carattere molto stereotipato: codardo, stralunato, assolutamente imperfetto rispetto alla controparte Marco, che è invece tutto ciò che il povero Italia non è, ovvero forte, astuto, combattente, fiero. Quello che forse non mi è tanto piaciuto è il fatto che nel finale si fosse arreso alla distruzione del mondo nonostante i suoi sospetti sul “fratello alternativo”. Mi sembra un po’ forzato il fatto che non abbia detto nulla perché tanto nessuno lo avrebbe creduto. La posta in gioco era troppo alta, si parlava della completa distruzione del mondo e della conquista da parte delle controparti dell’intero pianeta…
Un’altra cosa che non capisco è perché Marco porti le sue truppe a distruggere l’Italia se poi si lamenta di ciò che sta succedendo… Questa piccola sfumatura posso comunque abbuonartela, dato che Marco è pazzo, non è detto che i suoi pensieri siano coerenti, anzi… Non ti ho quindi penalizzata da questo punto di vista!^^
-Gradimento personale:
La storia mi è abbastanza piaciuta. Purtroppo il fatto di dover correggere tutti quegli errori me l’ha fatta pesare un po’, e sicuramente senza la lettura sarebbe stata più gradevole. Con questa mia recensione vorrei quindi darti il suggerimento di rileggere attentamente le tue produzioni, oppure di chiedere aiuto ad un Betareader. Non voglio assolutamente scoraggiarti, anzi, ti do dei consigli per permetterti di migliorare, perché la trama era davvero interessante e ho apprezzato molto il modo in cui hai utilizzato i 2p di APH. Hai fatto un ottimo lavoro nel creare la psicologia malata di Marco!
-Shock:
Hai trasmesso molta inquietudine nel racconto. Più che nel finale, la parte che più mi ha messo ansia è stata quella in cui Marco uccide tutti i soldati per proteggere Feliciano… Ti sei molto impegnata, si vede, e mi ha abbastanza sconvolta. Il cinismo di Marco in quel pezzo si scontra duramente con il carattere dell’alterego, remissivo, impaurito, che non riesce a credere alla distruzione che ha causato.
Il finale invece l’ho trovato lievemente più insipido, forse un po’ ripetitivo, nonostante fosse il momento clou in cui Marco rivela i propri propositi rancorosi a Feliciano e animato dalla gelosia e dal livore ne enuclea un occhio. Forse avresti dovuto insistere meglio su questa azione, il racconto sembrava un po’ troncato con quella fine improvvisa.
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