Valutazioni del contest "Personaggi da indovinare – Be My Valentine Edition"
GRAMMATICA E RESA STILISTICA: 9,75/10
Comincio col dire che non ho trovato nemmeno la più piccola traccia di errori grammaticali o refusi il che, in una drabble, è sempre un’ottima cosa.
Per quanto riguarda lo stile di questa storia, mi hai stregato: ho adorato il modo in cui hai saputo fondere una vena molto ironica e brillante, capace di strapparmi in più punti una risata, con un registro apparentemente aulico e curato. Davvero, hai creato un connubio originalissimo e molto divertente, che si fa leggere con un piacere immenso e che, a mio parere, si coniuga anche molto bene con alcuni passaggi della saga; la stessa lettera di Ginny, con risultati tragicomici, è una poesia che cerca di essere ricercata (ottenendo poi risultati desolanti, ma questo è un altro discorso), e, in generale, il tutto secondo me ha quell’aura di antica “sacralità dissacrata”, non so bene come spiegare, quell’irriverenza che si nasconde dietro stilemi più classici che mi ricordano molti momenti secondari della saga.
Hai secondo me gestito nel miglior modo possibile l’impostazione poetica: non sono una grandissima esperta di poesie, ma credo che tu abbia fatto davvero un grandissimo lavoro: al di là del contenuto vagamente dissacrante e molto divertente, il testo è curatissimo, e risulta in ogni sua parte perfettamente coerente. Sei riuscita a mantenere un ottimo schema metrico: le rime, oggi come oggi, rischiano di essere un espediente difficile da gestire, perché ormai siamo tanto abituati al verso libero (almeno, parlo in maniera profana da “lettrice di poesia della domenica”), che rischiamo di avvertire uno schema più preciso come qualcosa di rigido e artificioso. in questo caso, però, le tue rime sono molto fluide, hanno un ritmo che culla e trascina, e a fine lettura si è proprio appagati. Certo, l’atmosfera generale, sia per la struttura del testo (che, inizialmente, mi era quasi sembrato un sonetto) che per le costruzioni vere e proprie dei versi, oltre che per alcune scelte lessicali, è volutamente arcaicizzante, si rifà a stilemi classicheggianti, ma è un richiamo esplicito e molto giocoso, e, soprattutto, va a creare un contrasto perfettamente costruito con l’argomento trattato, ed è una scelta secondo me perfettamente riuscita.
L’unico passaggio che non mi ha del tutto convinta (ma sono passati davvero troppi anni da quando ho studiato qualche poesia, e ora leggo più che altro poesia contemporanea, quindi magari si tratta di una scelta retorica ben motivata che io non sto cogliendo e, in questo caso, ti chiedo scusa) è “Solo pochi minuti, il tempo d’un malore, /finto – s’intende – stillava l’amore, che /convinse il mio cuore a giurarti il favore”: non sono del tutto convinta della tua scelta di spezzare il verso dopo il “che”. Non so, forse in quel punto avrei preferito una successione di tre rime baciate, mi sarebbe sembrata una soluzione più musicale.
In ogni caso, credo che tu abbia fatto un lavoro fantastico: non è affatto facile mantenere una certa serietà nella struttura scrivendo di contenuti tanto divertenti, ma tu ci sei riuscita perfettamente.
COSTRUZIONE DELL’ENIGMA: 18,5/20
Anche qui, secondo me, hai fatto davvero un ottimo lavoro: innanzitutto, ho apprezzato tantissimo il fatto che, pur avendo scelto un destinatario impersonale, tu sia riuscita a interpretare tanto bene il filo conduttore del contest. Anche senza l’esplicito riferimento a San Valentino, sarebbe stato chiarissimo che il tuo era un biglietto d’amore, una dichiarazione di infinita stima e ringraziamento. Inoltre, sei riuscita a trovare il modo di aggiungere anche un esplicito riferimento a San Valentino, e la cosa mi è piaciuta moltissimo perché, invece di andare a calcare la mano in maniera un po’ artificiosa, hai inserito questo riferimento in maniera molto naturale, anzi, direi funzionale alla trama. Insomma, non era affatto una sfida semplice, ma tu hai fatto un ottimo lavoro.
Anche l’enigma in sé, secondo me, è costruito molto bene, soprattutto perché va a ricercare un “destinatario” molto particolare e specifico, che non tutti possono avere vivido in mente (a una prima lettura, avevo sicuramente individuato una Merendina Marinara, ma non le ricordavo tutte, quindi non avrei saputo fare il nome del Torrone Sanguinolento senza una ricerca online). Gli indizi per arrivare comunque alla soluzione ci sono, e forse non sono nemmeno particolarmente nascosti, ma quello che ho particolarmente apprezzato è stato il modo in cui li hai presentati: tutto è funzionale a raccontare comunque una storia, un qualcosa che, anche lontano dal contest, si regge perfettamente in piedi.
Insomma, non è una cosa da poco, ma sei riuscita a calare in un contesto narrativo la descrizione di un oggetto, rendendo evidenti le sue caratteristiche e i suoi scopi (il fatto che sia qualcosa che si mangia, che ha come effetto una epistassi e che ha come scopo donare la libertà agli studenti svogliati), dando anche un bel background non solo alla voce narrante, ma anche a tutto il contesto in cui si cala il Torrone, con il riferimento alla sua “reputazione” in tutta la scuola e al rispetto che per lui provano anche gli altri studenti.
L’unico motivo per cui non ti ho assegnato il punteggio pieno è che, pur trattandosi effettivamente di un oggetto molto secondario nella trama, e quindi non del tutto immediato, alla fine la sua descrizione si è rivelata abbastanza esplicita (non che questo sia un difetto in generale, perché credo comunque che, per il tipo di struttura che hai dato alla tua storia, ogni passaggio fosse del tutto funzionale).
IC E CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI: 10/10
Anche qui ammetto di essermi trovata un po’ in difficoltà: valutare l’introspezione e l’aderenza al canon di un oggetto non è esattamente un compito semplice, ma credo che, al limite del possibile, tu abbia fatto un ottimo lavoro. Più che altro perché, oltre ad aver descritto bene le caratteristiche più specifiche del Torrone Sanguinolento, sei riuscita a rendere molto bene “lo spirito” di una Merendina Marinara e quindi, di riflesso, dei gemelli Weasley: ce li vedo proprio a considerare le proprie creazioni come dei tesori, come i trionfanti liberatori dal tedio delle lezioni. Insomma, anche se non sono presenti direttamente, ci ho rivisto molto di loro, perché il tono con cui quest’autrice misteriosa ha parlato del Torrone mi ha ricordato quello ironico e al tempo stesso aulico con cui i gemelli hanno descritto la Mappa del Malandrino a Harry.
Inoltre, pur non essendo la voce narrante un personaggio identificabile nella saga, mi è piaciuto molto il fatto che anche lei fosse molto ben caratterizzata e riconoscibile: in lei si rivedono tutte quelle generazioni di studenti che ricercando un po’ di libertà malandrina, una fuga dalle lezioni, un modo per marinare la scuola. La sua è una voce vivace e originale, freschissima, che ha contribuito a dare molto spessore a tutta la storia.
Insomma, pur essendo una storia dove i personaggi veri e propri sono quasi del tutto assenti, sei riuscita a fare un lavoro egregio anche sotto questo punto di vista, il che dev’essere una specie di record.
TITOLO: 5/5
Il titolo mi è piaciuto tantissimo, soprattutto perché, inizialmente, potrebbe risultare quasi fuorviante: l’aggettivo “malandrino”, nella saga, non può ovviamente avere una connotazione neutrale, dunque mi è piaciuto molto come tu lo abbia usato in una storia che, a ben guardare, dei “veri” Malandrini proprio non parla. Eppure, arrivati in fondo alla storia, il titolo non può che sembrare perfetto: la libertà donata dal Torrone Sanguinolento è malandrina perché frutto di un inganno, è fraudolenta, ma al tempo stesso rientra perfettamente in quel tipo di libertà che i Malandrini avrebbero apprezzato. E poi, i gemelli Weasley sono un po’ gli eredi dei Malandrini, questo viene ripetuto più meno esplicitamente anche nei libri più di una volta, quindi non è affatto sbagliato considerare una loro creazione come qualcosa di malandrino.
Però, soprattutto in un contest ad enigmi, è molto bello che il titolo, pur essendo lui stesso un indizio, possa a una prima lettura portare fuori strada.
Oltretutto, a prescindere da tutti i ragionamenti che un contest del genere richiede per sua natura, ho trovato molto carino intitolare la storia alla libertà: alla fine, il Torrone esiste per donare agli studenti un po’ di libertà, quindi trovo il titolo particolarmente indicato e calato sul contesto della storia, pur non essendo eccessivamente esplicito.
GRADIMENTO PERSONALE: 5/5
La storia, ormai lo avrai capito, mi è piaciuta davvero moltissimo: l’ho trovata molto fresca e originale, mi ha strappato una bella risata e mi ha messo di buonumore, ma non si tratta di una storia sciocca. È evidente la cura che hai impiegato nella scrittura: è evidente dallo stile e da un saggio impiego di rime e versi, ed è evidente dal modo in cui hai costruito il tutto.
Ho particolarmente apprezzato l’estro nel riuscire a scrivere un vero e proprio biglietto di San Valentino destinato a un oggetto, soprattutto perché lo hai fatto mantenendo molta coerenza credibilità.
In questo contest a volte si è tentati di scegliere a prescindere dei soggetti particolarmente assurdi e astrusi, il che, in un certo senso, è sensato, ma il rischio di spingersi troppo in là, non riuscendo a dare pienamente senso alla storia, fuori dai confini del contest, è molto concreto, ma tu sei riuscita a evitare questo rischio.
Insomma, brava davvero, questa storia mi ha proprio conquistata.
TOTALE: 48,25/50 |