Recensioni per
Taglio sul vivo
di phoenix_esmeralda

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/06/15, ore 09:43

All'inizio questa storia mi ha lasciato un po' perplessa, non vedevo il nesso tra l'uomo che stava lentamente morendo davanti ai suoi occhi e la ragazza, che parla di una colpa ma senza farci sapere altro.

Continunado a leggere (si, perchè cattura il lettore) tutte le tessere si sono riunite e il quadro della situzione si è fatto molto più chiaro.
Lei, la protagonista fondamentalmente potrebbe essere cisascuno di noi: lei ha bisogno di essere amata ma non sa come fare, né da chi. Forse prorpio da colui che professa l'amore incondizonato?

Recensore Veterano
09/11/14, ore 22:04

Ciao!
Ho letto la tua storia perché ho visto che partecipa ad un contest a cui volevo iscrivermi. Ero spinta dalla curiosità e sono sincera nel dirti che le prime righe mi hanno lasciata un po' in confusione; ma mi sono detta: "vai avanti a leggerla"... e ne sono rimasta soddisfatta! Non è facile trovare su EFP delle storie del genere, perché sembra che parlare di religione o di cristianesimo rischi di offendere qualcuno. Credo che sia assurdo, francamente! La tua storia è limpidissima nel messaggio che trasmette, nella ricerca di fede della protagonista e nella passione di Cristo rivista attraverso gli occhi della modernità. Hai ragione nel dire che sembra assurdo il sacrificio sulla croce, uno scandalo la sua mitezza, quando potrebbe sterminare tutti con una sola occhiata. Ma il suo amore paradossale che arriva fino al perdono di chi gli fa del male è un amore che lascia il segno, come un taglio sul vivo, una cicatrice che non si può dimenticare. E chi si rende conto di questo, sa che da quel momento tutto sarà diverso.
Grazie di questa piccola perla. La storia è davvero meravigliosa, inaspettata e commuovente.
Alla prossima,
Beatrix B.

Recensore Junior
05/12/13, ore 17:41

[Recensione premio – contest Nelle botti piccole c’è il vino buono]

“Invece l’amore vero è un taglio sul vivo”: quant’è vera questa frase (!) da cui sapientemente riprendi il titolo… Se solo riuscissimo a tenere sempre aperta, desta, la ferita…
La storia mi ha colpito tantissimo sia per quanto la sento vera – in primis su di me e nella mia esperienza – sia per la scelta coraggiosa, sì perché oggi dire, scrivere, certe cose significa esporsi apertamente al giudizio del mondo ateo e anticattolico che ci circonda.
Mi è piaciuto molto come hai accostato – e alternato – la passione di Cristo ai ricordi, alle riflessioni, alla presa di consapevolezza della protagonista; è proprio evidente il cammino di conoscenza – di fede? – che percorre. È tutto molto realistico e drammaticamente vero: la ribellione, il senso di inadeguatezza che soffoca “allora vuol dire che non ce la puoi fare” e la presa di coscienza del proprio limite “non sono in grado di cambiare”, la domanda “Come mi salverò?” e la ricerca di salvezza e di bene – perché l’uomo non smetterà mai di cercarlo, è fatto per quel Bene – l’abbraccio e uno sguardo nuovo su di sé “E non ho più bisogno di essere brava, di sforzarmi, di fingere./Sono cattiva e lui mi ama così” – il perdono, che liberazione! – l’inizio della sequela “Ma se io sono stata perdonata, forse allora posso perdonare”. “Chiudo la Bibbia e so che da oggi tutto sarà diverso” perché io non sono capace, ma Lui può tutto, anche salvarmi dal mio niente, in ogni istante di ogni giorno. Inoltre dagli esempi che porta la ragazza si capisce bene come l’Amore – la Fede – non sia(no) un discorso che può essere spiegato e capito a tavolino, ma un’esperienza viva, vera.
Sarà un paragone azzardato – lo è di certo, anche perché la mia memoria vacilla – ma mi hai ricordato un po’ i Cori da la Rocca di T.S. Eliot :)
alla prossima
frav

ps. perdonami, so che la recensione è un po’ atipica… ma, dopotutto, lo è anche la storia ^^

Recensore Master
29/08/13, ore 14:00

Sai cos'ho pensato leggendo questa storia? Al "Testamento di Tito". Dà lo stesso messaggio, in un certo modo, anche se quello di De Andrè è molto meno intimo, introspettivo e personale del tuo.
Adoro questo genere di scritti, sai perché? Perché ti obbligano a pensare, non puoi leggerli e dire solo "bello" o "brutto". Devi rileggere una seconda volta e chiederti se hai capito, se c'hai messo del tuo, se... se...
Phoenny, sei imbattibile in questo genere, davvero. È personale, dolorosamente personale, ma anche universale. E scusa la recensione piena di cliché, ma è così che mi viene!
Chapeau