Ciao,
Ho letto la tua storia e, sinceramente, mi è piaciuta molto.
Aldilà del luogo e tempo del racconto (che già, in sé e per sé, è molto triste), hai descritto in maniera non molto dettagliata, ma sufficiente, affinché i lettori possano immedesimarsi in una serata "normale" del piccolo Marik e dell'intera famiglia Ishtar.
E' straziante pensare quello che ha dovuto passare Marik.
In genere, o almeno in tutte le storie che ho letto riguardanti questo argomento, ci si sofferma più sui pensieri o gli stati d'animo del protagonista.
Invece tu hai fatto una cosa diversa.
Anziché far piangere il lettore con i pensieri, l'hai fatto con le azioni. Tutta la scena del disegno, non è altro che i pensieri e i desideri di Marik inseriti in mezzo alla sabbia.
Meraviglioso.
Ammetto di essermi commossa.
Ti confesso che è molto difficile quello che hai fatto. Non è da tutti riuscire a trasmettere emozioni solo con le descrizioni; infatti è quello in cui cerco di misurarmi anche io.
Brava.
Martina. |