Ciao! Sempre io ;P
Uff... devo ancora riprendermi... non so come organizzare questa recensione e ti chiedo scusa già da ora se sarà piuttosto sconclusionata e se non seguirà nessun ordine né logico né temporale.
Per prima cosa ti dico che leggere questo tuo capitolo mi ha rallegrato la giornata! Lo so, non c’entra nulla e a nessuno importa delle mie stressantissime giornate... ma volevo ringraziarti =)
Poi... giusto perché mi è venuto in mente ora, ti dico che è un po’ di tempo che mi domando cosa c’entri il titolo con la storia... insomma... il titolo è piuttosto “forte” ed è stato all’inizio un deterrente a cominciare a leggere (come l’angst -come già ti ho detto più volte, perdonami ma la vecchiaia avanza e rischio di ripetermi fino all’esasperazione!), ma poi alla fine, come sai, mi sono buttata nella lettura della tua storia e, fino ad ora, sono più che soddisfatta di averlo fatto ;P
Anche perché siamo arrivati al settimo capitolo e ho come l’impressione che la faccenda si prospetterà molto lunga; a parte il non-rapporto di Hyukjae con sua madre (che potrebbe essere la “classica” fase di ribellione adolescenziale) non sembra esserci molto altro al fuoco... e la mia curiosità cresce a livelli esponenziali!
Detto questo, mi sono segnata alcune cose, leggendo questo capitolo, che citerò nel corso della recensione per cercare di darle più senso. (Perdonami -ancora- se la recensione sarà chilometrica come le altre... spero che non ti annoi!)
Per prima cosa ho ADORATO le tue accuratissime descrizioni! Dal paragrafo iniziale, via via in tutto il capitolo. Per me che sono un’appassionata di descrizioni, che mi piace riuscire a vedermi chiaramente nella mente i luoghi, i personaggi nelle vari posizioni che assumono durante la vicenda, le espressioni, e analoghe cose, il tuo stile rasenta la perfezione, non scherzo. Mentre leggevo, nonostante fossi spinta dalla curiosità di saperne sempre di più, non riuscivo a non soffermarmi a rileggere alcune frasi che mi hanno davvero stretto il cuore per il loro essere così poetiche e così crude, così belle e così emozionanti. Ti rinnovo, ancora una volta -ma non mi stancherò mai di farlo- tutti i miei più sinceri complimenti.
Tra le frasi che più mi sono piaciute ti riporto questo pezzo qui (le altre sono tutte incentrate nella scena “rossa” per cui te le citerò più avanti): Ma quella bolla d’aria alla bocca dello stomaco non si decideva ad andarsene, i muscoli si irrigidivano e Donghae si dimenava tra le lenzuola come punto da mille spilli, succube di quel vivido ricordo di poche ore prima che si presentava e si ripresentava nella sua testa. La bolla d’aria e i mille spilli mi hanno aperto la mente. Espressioni particolarissime che donano un che di unico alla narrazione. Bellissimo.
Devo dirti che mi hai fregata xD Quando ho scoperto che Donghae stava solo sognando ho pensato: “Cazzo! Era un sogno >.<“ Il punto è che l’atmosfera mi stava davvero trascinando in questa dimensione un po’ ovattata di piacere tanto da farmi una serie di filmini mentali del tipo: Hyukjae si è svegliato, l’ha raggiunto sul letto, s’è infilato sotto le coperte e si è dato da fare all’insaputa del povero Donghae.
E invece no! Anche se... Hyukjae effettivamente s’è svegliato e l’ha raggiunto in camera anche se poi ha fatto lo spettatore xD
Riallacciandomi a quello che hai scritto nelle note finali ti dico che mentre leggevo questo capitolo -e in particolare la scena HOT- ho pensato: “devo imparare molto”. Mi hai stupita, il tuo linguaggio mi stupisce, il fatto che riesci con maestria a passare dalla poesia al concreto dell’italiano parlato con una facilità ed una coerenza incredibile, amalgamando il tutto, senza che nulla strida. Per cui, vai più che sicura, hai scritto una piccola perla, che ha saputo emozionarmi e che mi ha catapultato direttamente nella scena!
Mi è piaciuta molto tutta la descrizione del momentaneo -e realistico- smarrimento di Donghae appena sveglio, quando si rende conto che, appunto, è stato tutto un sogno, ma che Hyukjae, quello vero e non un fantomatico Hyukjae, che altri non era che se stesso, c’è davvero, davanti a lui.
Ho adorato questo pezzo: [...] la sensazione del materasso che affondava nei punti in cui il peso della persona esile di Hyukjae poggiava creava una gabbia, una bellissima gabbia da cui non sarebbe mai potuto uscire. // Era come se Hyukjae lo stesse tenendo sul palmo della mano: in quel momento gli avrebbe permesso di fargli qualunque cosa, totalmente dipendente com’era da quei millimetri che li dividevano. Già te l’ho detto ma ADORO le tue similitudini e le tue metafore, arricchiscono il narrato senza appesantirlo (e ci vuole bravura, credimi!).
Mi piace come Donghae, all’inizio rapito dal fatto che Hyukjae si lasci scopare la bocca da lui, in un misto di dolcezza e incredulità, alla fine con desiderio più forte e incontrollabile, prenda in mano la situazione, fregandosene dell’altro e ricercando il proprio piacere soltanto, inarcando la schiena con la sensazione che gli occhi gli si stessero rigirando. Pura poesia.
E mi piace anche che Hyukjae rimanga come intontito dopo quello che ha fatto, dopo quello che è successo. Ho trovato suggestiva questa specie di dimensione onirica (e un po’ ubriaca, passami il termine) nella quale si abbandonano senza sapere entrambi che cosa fare e che cosa sia successo, o, per lo meno, Hyukjae non sembra rendersene conto. Ho apprezzato il fatto che Hyukjae non si sia eccitato dopo aver lavorato di bocca, e che quindi, non siano finiti a fare sesso. E, devo dirti, non me l’aspettavo e di fatti sono rimasta più che soddisfatta da come è andato il capitolo.
Ho sorriso quando Donghae pensa che dal pomeriggio sembra essere passata un’eternità e mezza prima (perché delle volte, nella vita, è proprio questa la sensazione che si prova) e che la cosa che più lo spaventava [...] era che sarebbe potuto rimanere nella stessa posizione, lì, con Hyukjae davanti, per altri minuti, ore, giorni, anni, per altri secoli, per altre vite. Nonostante il climax di passare dai minuti agli anni sia forse un po’ “abusato”, il fatto che hai continuato fino ai secoli per arrivare poi alle vite l’ha reso particolare. E comunque, in generale, ci stava benissimo con la frase ed ha incalzato il ritmo della lettura al punto giusto.
Il momento in cui Donghae realizza che, anche solo per quella notte, Hyukjae è al centro del suo mondo oltre che al centro del suo letto mi ha intenerita. Entrambi questi tuoi personaggi, a loro modo, mi inteneriscono. Mi intenerisce l’incredulità con cui Donghae sta scoprendo questa serie di sentimenti/emozioni nuove che lo legano a Hyukjae e mi intenerisce come Hyukjae continui a fare il “duro” nonostante abbia al posto degli occhi due pozzi bui che comunicano più parole di quante riesce a farne la sua voce.
La parte del risveglio l’ho trovata divertente e cliché al punto giusto ^^ (che poi io sono dell’opinione che molto più importante il come si scrive piuttosto del cosa si scrive). Ovviamente Hyukjae, che era davvero messo male, s’è dimenticato qualcosa, ma il tutto è ancora avvolto dal mistero... s’è davvero dimenticato tutto o quel Facciamo che ti credo nasconde qualcosa?
E con questo significativo (?) interrogativo si conclude questa lunga e insensata recensione delle 23:30. Ah! Mi devo ancora complimentare per il fatto che la vescica di Donghae, arrivato a casa, volesse scoppiare e che ha trovato sollievo una volta urinato. Dato che, dopo molto che la si trattiene, sollievo è la parola giusta, mi è piaciuto che tu abbia inserito questo particolare (e che non ti sia scordata del fatto che dovesse fare pipì xD).
Alla prossima e buona notte <3
Rory (Recensione modificata il 06/05/2013 - 11:20 am) |