Recensioni per
His name is King
di WarHamster

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
25/06/14, ore 00:23

Recensione Premio Secondo Posto al "Contest Letterario Bookshelf - Solanum XXIV"

"His Name is King" è una di quelle storie semplici eppure speciali. Per dirla alla King - non il tuo, ma uno che di nome fa Stephen - questo racconto luccica, come se una magia segreta ne animasse la trama. Grazie a ciò la storia che racconti risulta vera, diretta.
Red e King sono dei buoni personaggi, non ottimi, forse non completi, ma per una one-shot sono ok. Principalmente peccano di spessore, ma come ho già detto per una One-shot non pretenderei nulla di più, non essendoci né spazio né tempo per andare più a fondo con la caratterizzazione. Il legame che crei fra i due protagonisti è davvero bello, bello da leggere, da percepire, da vivere sulla propria pelle. Geniale il discorso che fa Red parlando del piombo, davvero credo che valga la pena di leggere questa One shot anche solo per quella riflessione.
Ma ora parliamo più della tua tecnica, perchè qua si leva un vento gelido. Tu stessa ammetti che questo tuo lavoro non ti soddisfa, e senza offesa, hai pienamente ragione. Io, da lettore, ho trovato frustrante la lettura in più di qualche occasione e questo non va affatto bene. Questa storia merita di essere raccontata meglio, è una cosa che le devi e se ti interessa potremmo migliorarla insieme, ma di questo parleremo dopo.
I problemi principali che ho riscontrato sono due: 
     - una cattiva gestione del narratore, della voce narrante, che si perde nei propri stessi ragionamenti e che a volte crea una gran confusione sui soggetti di cui parla
     - una tendenza ad allungare e infarcire le frasi fino a renderle interminabili tanto che il lettore, stremato da una punteggiatura non sempre buona e dall'assenza di un benedetto punto su cui riposare perchè stanco finisce per perdersi. (<---tipo questa frase qua)
Le citazione ti piacciono, l'ho capito leggendo The hanged e per tua fortuna le sai usare bene.
Il giudizio complessivo, nonostante i problemi riscontrati è (molto)positivo. 
Se ci tieni a migliorare questo tuo scritto possiamo discutere, perchè le potenzialità per avere un ottimo racconto ci son tutte. 

Fabio T. - Redattore di Bookshelf


 
(Recensione modificata il 25/06/2014 - 12:24 am)

Recensore Master
21/12/13, ore 02:10

ah-ah! Io che sono patito di western ti posso assicurare che il cognome Baxter appare anche nel film Open Renge e anche li hanno un ragazzetto trovatello senza nome di 16 anni , ma questo secondo punto è meno importante XD
Ad ogni modo bella bella bella <3 senza molte pretese giusta per la storia nè troppo scontata, nè troppo nei dettagli nè troppo 'hot'. Giusta, proprio da west XD e io amo il west ecco cosa mi ha catturato <3

Recensore Master
14/07/13, ore 14:06

*Recensione premio primo classificato al contest "Lo slash d'oro" indetto dal forum Original Character Yaoi.

Ciao, allora, eccomi qui anche alla seconda storia da te proposta. Mi addentro in un tema che non mi piace *scansa i pomodori*, ho visto i film di Leone, li ho visti tutti, ma non mi sono davvero piaciuti o meglio non è il mio genere. Io questi americani che sparano e cavalcano non riesco proprio a capirli. La sola cosa che amo di Leone è che ha insegnato agli americani come si facesse a fare western (amo l'Italia e gli italiani, non c'è nulla da fare) e non mi è piaciuto nemmeno il Django di Tarantino, nonostante io l'abbia visto in originale. Quindi mi sono approcciata a leggere questa storia in modo obiettivo e meno soggettivo rispetto alla precedente. La canzone è molto bella e richiama parecchio il tema, così come i caratteri del titolo. Può sembrare un'inezia, ma io bado anche a 'ste cose.

Questa storia è più narrativa rispetto alla precedente, dove forse mossa più da uno spirito introspettivo di carattere cinematografico, ti sei gettata in una narrazione più particolare. Qui invece l'impostazione è più classica, ma non per questo meno d'effetto. Io sono davvero impressionata, hai delle doti descrittive che sono davvero degne di nota. Ho visto molti film western (sì, non mi piacciono, ma li guardo lo stesso perché cerco di capirli) e questa scena che hai descritto all'inizio, sembra "rullaggio" di telecamera quando Joe lo straniero entra in città e si guarda attorno con la sigaretta in bocca. L'America che viene descritta negli western è qui raccontata benissimo, in particolare il dettaglio che "uomo o donna che tu sia, sopra i tredici anni impari a sparare". è davvero notevole come passaggio...

Le citazioni che ho trovato si sprecano e ce ne sono davvero molte ed immagino che un appassionato faccia piacere averne trovate così tante. La trama è tipica di questi racconti western, l'eroe, King in questo caso, è spesso alla ricerca di qualcosa. Vendetta o giustizia... e alla fine di molte peripezie lo trova. Qui ci sono due accorgimenti decisamente particolari e che rendono la storia interessante. Innanzitutto il narratore, esterno alla vicenda e che osserva il correre degli eventi con una chitarra in mano. L'altro è un leggero slash? Forse? Che mi è parso di intravedere tra King e Coulson, nooo?

Comunque, nonostante io non capisca le storie che trattano questo tema, mi ha affascinato il leggerla. Le tue doti di scrittrice sono indiscusse e mi fanno venire voglia di chiederti di scrivere qualcosa insieme, ma poi ci rinuncio perché non vorrei abbassare i tuoi standard XD Scherzo... ma nemmeno troppo, però.

Insomma un ottimo lavoro!
Alla prossima
_Koa_

Recensore Master
28/05/13, ore 07:47

Seconda classificata al contest "My favourite character".
Devo andare molto cauta con questa storia. Non appena ho letto l’introduzione, mi sono brillati gli occhi, perché sapevo già che sarebbe stata una storia fuori dal comune, originalissima per trama e ambientazione, qualcosa che non avevo mai letto prima. Ed è proprio per questo che vado a commentare con cautela: non sono pratica di questo genere, non ho mai visto un western in vita mia, anche se ora un po’ di curiosità mi è venuta (magari puoi suggerirmi un titolo per iniziare ^^).
Quello che più mi ha colpito è l’ambientazione: per tutto il testo, le tue descrizioni mi hanno fatto figurare tutto il contesto – il luogo, il clima, i colori – e soprattutto i personaggi. Il fatto che hai descritto anche un po’ gli abitanti del paese, invece di limitarti ai protagonisti. Il protagonista – ovvero, il narratore - (a proposito, complimenti per la scelta) non viene mai descritto, eppure sono riuscito a figurarmi anche lui in base ai piccoli accenni da te forniti: un musicista scapestrato che ha lasciato tutto per passare le giornate a dedicarsi alla sua musica, all’ombra di quello che una volta era il suo saloon. Inutile dire che King e Red sono personaggi caratterizzati egregiamente: il mistero legato al primo, che risulterà un uomo fedele ai propri principi, talmente desideroso di vendicare il proprio fratello da lasciarsi indietro la sua vita pur di portare a termine il suo compito, e Red, un ragazzo ingenuo, innamorato, forse, che comprende appieno il suo desiderio di vendetta, e che attende speranzoso il suo ritorno.
Molto toccante la scena di lui ubriaco che si confida con Joe, poiché seppur restio a mostrarlo, soffre molto per la lontananza ed è tormentato dalla paura di non vederlo ritornare.
Ho ascoltato la canzone come avevi consigliato e devo dire che ha creato una certa atmosfera davvero apprezzabile.
La storia di per sé è originale – nonostante ribadisco che non sono pratica del genere – ma ciò che è stato davvero originale è l’uso del pacchetto da te scelto. Quando mi hai chiesto se il tradimento doveva essere sentimentale, mi sono aspettata un tradimento in amicizia o roba del genere, invece mi hai decisamente stupito, giungendo a qualcosa di più profondo.
Ma devo anche passare alle note dolenti: la punteggiatura. Nonostante lo stile sia molto particolare e adattissimo al tipo di storia, con riferimenti e lessico appropriati al periodo e al luogo da te descritto, ho trovato dei periodi troppo lunghi, che hanno rallentato la lettura renedendola a tratti addirittura pesante. Ho notato che abusi delle virgole quando sarebbe necessaria una pausa più lunga per spezzettare le frasi.
Grammaticalmente non ho trovato nessun errore, tranne che nell’introduzione un “ha” senza l’acca che so per certo è stata una distrazione, perché per il resto il testo era impeccabile.
Un'altra nota per la punteggiatura è quella nei dialoghi: spesso dimentichi completamente di inserire punti, virgole o due punti, lasciando le battute prive di una punteggiatura adeguata.
Personalmente ho apprezzato la lettura. Mi ripeterò, ma l’ho trovata piacevole, diversa, qualcosa di poco frequente e che quindi fa piacere ritrovarsi tra le mani. Si nota la tua passione per il genere nei piccoli particolare e nell’attenzione che messo riguardo a nomi, ambienti, situazioni. Davvero i miei complimenti.
Molto bella, poi, l’ultima parte in cui riprendi i periodi iniziali, concludendo la storia un po’ come era cominciata.

Recensore Junior
24/04/13, ore 13:29

[Dovrebbe essere una recensione premio per il contest il primo bacio non si scorda mai, ma ormai sono così tanto in ritardo che dovrei vergognarmene c.c]

Va bene, parliamone.
Stamattina - data la febbre - sono rimasta a casa, non avevo molto da fare e poi mi sono tornate in mente le sei recensioni che ti devo, quindi ho aperto le storie e... wow.
Non ti sei affatto smentita, sai?
Ammetto anche di essermi aspettata uno stile del genere, perché - insomma - la tua bravura non si può smentire da una storia all'altra.
Hm, questa recensione sta diventando ridicola, dovrei darmi un contegno.
(E ti chiedo perdono se fa abbastanza schifo, è che non recensisco da un mezzo secolo c.c)


Sai cosa mi cattura delle tue storie? Le competenze.
Ti assicuro che raramente ho letto qualche storia in cui lo stile rispecchiasse così a fondo il genere. Per spiegarmi meglio: vuoi scrivere una storia riguardo il ballo di fine anno, con tanto di ragazzaccio e innocentello? Usi dei termini e delle frasi che si adattano perfettamente alla situazione.
Vuoi scrivere una storia western? Ecco una carrellata di parole che - in tutta sincerità - non sapevo nemmeno che esistessero.
Sei dannatamente competente in tutto quello che fai, sappi che, leggendo questa storia, ho avuto l'impressione di ascoltare un vero abitante di una cittadella el Texas.
Adorabile i sentimenti che ci sono tra Red e King, che siano sentimenti romantici o meno.
Comunque, trovo questa storia deliziosa.
E ti ringrazio per avermi consigliato di leggerla :)
Alla prossima, dunque :*
CloClo*

Recensore Master
21/04/13, ore 19:04

Beating of your heart: His name is King, di Maelstromdawn
Totale: 9


- Sviluppo e trattazione del tema
Parto subito dal punto dolente, così via il dente via il dolore: l'utilizzo della citazione di partenza.
Mi rendo conto che avevo detto che potevate utilizzarla come più ritenevate giusto per non tappare la vostra creatività - cosa più che giusta, altrimenti mi sarei anche ritrovata con storie abbastanza uguali che cercavano in tutti i modi di essere fedeli il più possibile al tema di partenza -, però mi sarei comunque aspettata qualcosina in più oltre ad una semplice frase utilizzata per essere coerente con il momento scelto. Se si conta però che per la tua trama era di per sé un po' più difficile darle una vera e propria collocazione, forse quella di usarla come frase è stata la scelta migliore. Ciò non toglie che mi sarei aspettata qualcosina di più date le premesse, ecco.
Detto ciò, il tema è stato comunque seguito, poiché la storia, per quanto la citazione si presenti così com'è - con qualche piccola variazione per piegarla il più possibile ai fini della trama, ovviamente -, ruota in qualche modo intorno ad essa, dal sogno di vendetta di King quando ripensa al fratello morto che non ha mantenuto la parola data, alle frasi che lui stesso dice a Red prima di partire e che lui ricorda, aspettandolo fino alla fine.
Ogni elemento è ben calibrato e si capisce fin troppo bene che nulla è lasciato al caso, dando svariati spunti e facendo sì che ci si ritrovi ad immaginare ogni singola cosa ne minimo dettaglio, dalle più piccole azioni di Joe - il quale, pur non essendo un personaggio che viene descritto, ha una sua particolarità che spicca nel testo anche grazie alla stessa narrazione -, ai momenti in cui King se ne sta in veranda con una bottiglia di liquore in mano alla sottospecie di imitazione che fa Red tempo dopo la scomparsa di King stesso, e il riuscire a far immaginare la scena al lettore è una dote da non sottovalutare.
Per quel che riguarda i personaggi, ottima la scelta di trattare Joe come un narratore e basta, facendolo assistere a tutto senza dargli nemeno l'ombra di una battuta. In qualche modo l'ha reso il protagonista assoluto, più di Red e King, e questa cosa l'ho apprezzata davvero molto. Hai saputo trattare bene determinati momenti e anche i personaggi secondari - e quelli che vengono solo citati senza apparire realmente - hanno le proprie caratteristiche, le quali riescono a far capire che tipo di persona sia quella di cui stai parlando anche senza descriverla nel dettaglio.
Se dovessi scegliere il personaggio che più mi ha colpita, però, sceglierei sicuramente Red. Ha quella bizzarra ingenuità di cui molti giovani non sono caratterizzati più, e ha ben chiaro in mente cosa deve fare per quanto non sia esattamente un coraggioso pronto a rischiare la propria vita per nulla. Mi ha fatta una certa tenerezza quel suo attaccamento a King e il suo cercare un invisibile conforto nel parlare con Joe, per quanto fosse più mosso dai fumi dell'alcool che da vera e propria voglia di parlare del pistolero andato via dalla città; in un certo senso, la scena in cui blatera del proiettile lasciatogli da King come metafora dell'umanità è stata quasi toccante, di un certo sentimentalismo che non ti fa storcere il naso ma ti fa invece capire quanto una persona sia, in un modo o nell'altro, legata a qualcuno a cui ha voluto veramente bene.
Ammetto poi che la storia, almeno a tratti, mi ha persino vagamente ricordato la saga della Torre Nera di King - non so se mi sia venuto in mente per il nome del protagonista o per tutto quel parlare di fucili e affini, che mi hanno ricordato per l'appunto il pistolero della saga -, anche se la storia, con la trama di quei libri, c'entra ovviamente come il cavolo a merenda. È stata difatti una sensazione momentanea che nulla ha tolto alla tua storia, indubbiamente ben calibrata fra attimi di tensione - quella tensione che ti fa sudare la fronte fino a farti finalmente respirare dopo averti fatto trattenere il fiato, vuoi per il modo in cui ha giostrato il narratore che la narrativa stessa -, sentimentalismo non da diabete - e tu conosci molto bene la mia idea di sentimentalismo - e momenti filo-sarcastici che mi hanno fatta ghignare di gusto.
La passione che hai per il genere si vede tutta ed è stata ben sfruttata, e questa è sempre una cosa ottima quando si tratta di scrivere storie simili o che hanno comunque bisogno di una certa attenzione per risultare credibili. Brava.

- Sintassi, stile e grammatica
La grammatica, a parte qualche piccolo errore di distrazione, era perfetta e dimostrava che non hai nessuna lacuna per quanto concerne la lingua italiana, cosa fondamentale quando si tratta di dover scrivere una storia che mira a catturare l'attenzione del lettore. Non basta difatti una buona trama a far restare incollati allo schermo, ma anche un buon italiano e una conoscenza dei verbi, poiché anche l'occhio vuole giustamente la sua parte.
Ti elenco qualche piccola imprecisione, però, anche se non è nulla di così problematico; può essere sistemato tutto in un attimo e non è una cosa che ha inciso più di tanto sulla tua indubbia conoscenza della grammatica.

* caldo e secco -come tutti i giorni di quella caldissima estate- e quando > Errore che si ripete ogni qualvolta inserisci i trattini. Prima e dopo la frase, interna ed esterna ad essi, va lo spazio
* così alto che il banchiere -che di deserto ne sapeva quanto il fabbro Smith di fatture e investimenti- l’aveva > Idem come sopra. È l'ultima volta che lo segnalo, ma ti consiglio di sistemare anche i restanti
* Il suo nome era King, "King e basta" avrebbe poi risposto > Per rendere più armoniosa la frase, sostituirei la virgola con un punto e scriverei: Il suo nome era King. "King e basta", avrebbe poi risposto
* era stano > Ovvio errore di battitura, "strano"
* Per un attimo mi parve > Tenendo conto del tempo della narrazione, sarebbe più giusto "mi era parso"

In alcuni punti ho inoltre notato che hai sfruttato il narratore interno per far sì che raccontasse la storia prima al passato e poi al presente per quel che riguardava cose tuttora presenti in quel mondo che hai creato - non so se mi sono spiegata, spero vivamente di sì perché non saprei esattamente che termini usare -, anche se in alcuni passaggi anche il passato sarebbe stato perfetto.
Per il resto, lo stile era fluido e piacevole, con quel tocco di velata ironia in alcuni punti che non guasta ma.

- Parere personale
Ti è andata bene. Maledettamente bene. Mi spiego meglio, altrimenti così sembra una cosa campata per aria che non ha né capo né coda e potrebbe giustamente farti sollevare un sopracciglio per lo scetticismo.
Partiamo dal presupposto che di storie western non ne ho mai trovate - quelle di Tex non contano, per ora - e che io sono legata più ai classici western di un tempo che a tutto ciò che sta uscendo negli ultimi tempi - mi sono emozionata come una bambina a tutti quei riferimenti dei film di Sergio Leone e Clint Eastwood, e Per un pugno di dollari è di sicuro il mio preferito -, quindi il tuo azzardo, perché solo così posso chiamarlo, è stato di gran lunga premiato in apprezzamento anche per questo motivo. Hai trattato il genere western, che a me piace molto, e l'hai fatto in un modo quasi perfetto, dando vita ad una vera e propria città di quei tempi. Certo, magari avrei preferito qualcosa in più, ma nulla da togliere a ciò che hai consegnato, ovviamente.
Penso che tu adesso mi ucciderai per la sparata - ecco, restiamo in tema - che sto per fare, ma devo confessarti che ad un certo punto, durante la storia, ho cominciato a shippare King x Red per il modo in cui l'uno sembrava legato all'altro. Non necessariamente come Romace, ammettiamolo, ma come Bromance erano così dannatamente perfetti che per un attimo ho dimeticato che fosse una fanfiction e ti ho odiata.
Ciò detto, torniamo a noi.
Devo dire che un po' mi è anche dispiaciuto non poter leggere la storia con le note della canzone che hai caldamete consigliato, ma con il tablet non mi è stato per niente possibile e mi sno un po' arrangiata. Sta di fatto che in una decina di pagine hai creato un mondo, e mi sto dispiacendo sempre più di non aver accettato le long fiction, giacché anche questa sarebbe potuta rientrare nella categoria e non sarebbe stato affatto male. Complimenti.

Recensore Veterano
20/04/13, ore 15:02

[Recensione premio per il contest "Mamma mia!"]

Ciao!
Premetto che sono praticamente del tutto ignorante, in materia di western, perciò non ho parole da intenditrice da usare.
Quel che posso dire, però, da "spettatrice esterna", è quanto abbia apprezzato la storia. La trama è semplice, lineare, ma hai saputo creare un'atmosfera del tutto particolare che cattura il lettore e lo fa restare con gli occhi sulla pagina (o sullo schermo) dalla prima all'ultima riga.
Ho ascoltato la canzone e devo dire che fa da perfetta colonna sonora alla storia, sia a livello musicale che di testo.
Bella anche la scelta di utilizzare un narratore esterno, invece che uno dei protagonisti: una scelta insolita, ma davvero azzeccata.
Nel complesso, mi è piaciuta davvero molto, soprattutto considerando che non ho mai prestato particolare attenzione al western come genere. Ottimo lavoro!


adamantina

Nuovo recensore
07/04/13, ore 22:02

Wow, prima di tutto: complimenti. Lo stile e il lessico sono così asolutamente western e il luogo ed i personaggi sono così ben delineati che mentre leggevo risucivo perfettamente ad immaginarmeli, degni di un film. Ci sono alcune frasi piuttosto lunghe, con molte virgole e in un primo momento non mi sono piaciute molto -ammetto- ma poi ho pensato che questa Oneshot è un racconto di un musicista vagabondo e perdigiorno e, al diavolo!, sono assolutamente perfette per il personaggio. Sembra davvero di sentirlo parlare, seduti fuori dal saloon, la sera.
Di giorno no, credo faccia molto caldo (e, a proposito, ho amato leggere che la sabbia si alzava per l'alito di una formica, rende benissimo l'idea restando profondamente adatta al narratore). E sì, la voce che mi immaginavo nella mia testa era assolutamente quella del fantastico Johnny Cash.
Il personaggio di King è misterioso ed è bello vedere come sia un uomo di parola nonostante il suo aspetto e atteggiamento sembri un po' quello di una persona poco affidabile, un diavolo risputato dall'inferno. Red mi è piaciuto molto, davvero, ho sperato nel suo lieto fine ad ogni parola, perchè non ce lo vedo proprio con Elizabeth Clover, la sua relazione con King -anche se non esplicitata- è chiarissima. E poi c'è Joe, che io ho collegato ad un Johnny Cash seduto in veranda ad accompagnarsi con la sua chitarra -e l'ho amato.
Complimenti, davvero.
(Perdona la recensione sconclusionata ^^")
 

Recensore Veterano
30/03/13, ore 12:30

Recensione premio per il primo posto nel contest "Memories..."

Ragazza, davvero non capisco per quale dannato motivo questa storia sia sfigatina -come l'hai definita tu- e non abbia minimo 10 recensioni appresso.
Ok, questo è un mistero.
Mi è piaciuta davvero molto, pur non essendo una fanatica di questo genere, e mi ha molto appassionata. L'intreccio risulta avvincente e molto interessante, lasciando in continuazione una leggera sensazione di suspance. Lo stile è scorrevole, ogni dettaglio è curato in ogni minimo particolare, dalle descrizioni dei paesaggi a quelle dei personaggi, e il fatto di aver usato la prima persona, facendo raccontare la storia da Joe e inserendo ogni tanto dei particolari sulla sua vita, è stata una trovata  geniale, a parer mio. Bello anche il lato ironico, che ho intravisto in certi personaggi e situazioni, che mi hanno fatto molto sorridere. Ho adorato King, inutile dirlo, e il suo essere così riservato e misterioso, e mi è piaciuto anche come hai descritto la storia fra lui e Red, senza mai rendere il tutto esplicito ma lanciando dei segnali e degli indizi -anche se alla fine risulta comunque tutto molto chiaro-.
Beh, non ho altro da aggiungere ^^ complimenti ancora ;)

Recensore Veterano
27/03/13, ore 15:27

1° CLASSIFICATA AL CONTEST "DATEMI UN SOGNO IN CUI VIVERE PERCHE' LA REALTA' MI STA UCCIDENDO"

Grammatica, stile e lessico: 9.5/10

 
La grammatica è assolutamente impeccabile, avrei solamente un piccolo appunto da farti: i due trattini che hai utilizzato in sostituzione alle parentesi richiedono, per quanto ne so io, lo spazio. Esempio:
˗come tutti i giorni di quella caldissima estate˗
La forma corretta sarebbe: ˗ come tutti i giorni di quella caldissima estate ˗ .
Per il resto è tutto perfettamente perfetto, complimenti ^^
Un'altra cosa che ho apprezzato moltissimo è stato il tuo stile, magnificamente adattato all'ambiente in cui la storia si svolge. Il lessico è giusto e appropiato, e segue come lo stile l'ambiente del vecchio West.
 
Trama e Originalità: 10/10
 
Okay, penso proprio che qui ti meriti il massimo del punteggio. Hai sviluppato la trama in modo che fosse attinente al tema del contest in maniera così estremamente originale e splendidamente curata in ogni suo particolare, che mi è sembrato più che giusto darti dieci punti su dieci.
Hai scritto una storia davvero originale, non me la sarei mai aspettata, lasciatelo dire!
 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
 
Con poche parole riferite ad alcuni stralci di vita dei personaggi sei riuscita a farmi comprendere il loro lato psico - comportamentale e il loro carattere in maniera invidiabile. Hai adattato perfettamente il loro stile di vita con quello dell'ambiente western, senza distaccarti mai dalla "scenografia" particolare e affascinante che hai creato.
 
Giudizio personale: 10/10
 
La storia mi ha coinvolta talmente tanto da tenermi incollata allo schermo del pc per tutte le dieci pagine di word, catturando completamente il mio interesse di lettrice. I personaggi e le ambientazioni sono descritti in maniera geniale, la grammatica è impeccabile e lo stile di scrittura è altrettanto limpido e scorrevole. Tutti questi ingredienti mi hanno istigata anche qui a metterti il massimo del punteggio.
Complimenti davvero, la storia merita, e la cura che vi hai dedicato è palese e palpabile da ogni singola riga del testo.
 
Totale: 39.5/40