Ho letto questa fanfiction per la prima volta addirittura PRIMA di leggere Torniquet e...a distanza di anni, la mia reazione è ancora WOW.
È WOW perchè è una storia ambientata dopo la parola fine, senza però essere un sequel, ma senza nemmeno essere un'aggiunta superflua. È WOW perchè esplora tutte le implicazione di (ri)dare a Riddle un'anima nuova e integra dopo che per anni si è abituato a portarme una monca, ridotta, stilizzata.
Voldemort si è tagliato a pezzi l'anima non solo per raggiungere l'immortalità ma anche per trascendere quella che percepiva come la debolezza umana delle emozioni. Ne ha perso però in controllo di se', sanità mentale e abilità di vedere e capire il mondo aldilà dei propri paraocchi.
Ora Tom Riddle ha una sensibilità e una capacità di PROVARE emozioni che prima, come Lord Voldemort, non poteva avere- ma se questo da un lato lo porta ad essere più saggio, più onnicomprensivo e consapevole nella sua visione del mondo, dall'altro lato lo porta ad essere più vulnerabile, più esposto, più "debole".
"*C’era voluto del tempo perché si abituasse a convivere con la tela bianca nascosta nel suo petto senza considerarla un’entità estranea e nociva. Gli dava ancora problemi. Ogni spigolo del mondo le causava un livido, ogni spina un graffio. Non importava quanto Tom mostrasse di ciò che provava: quella contro il dolore era una guerra che non poteva vincere.*" Questo pezzo, questo. Sull'anima come una tela bianca fragilissima e resistente, sulle emozioni come lividi causati dagli spigoli del mondo, e su quanto il prezzo per la sensibilità (una sensibilità nuova a cui Tom Riddle aveva rinunciato tanto tempo prima) sia una costante battaglia col dolore, impossibile da vincere.
E a Tom o Voldemort non piace perdere battaglie, si sa. La cosa lo fa infuriare, lo rende frustrato- da qui, gli attacchi di magia non controllabili. Causati dalle emozioni per la rabbia di non poter far altro che provare, queste emozioni- assurdo e inevitabile paradosso.
È WOW perche Little Hangleton irrompe sulla storia fin dalla prima riga come un cupo presagio, rossa di vernice e di sangue, opulenta e misera al tempo stesso.
È "la Casa", "la villa", e non ha bisogno di altri attributi o specificazioni. Ma il suo essere "la Casa" offre ben poco conforto e suona più come una maledizione- potrebbe chiamarsi "la Gabbia" e l'effetto sarebbe stato lo stesso. È il luogo del primo omicidio (doppio omicidio) di Voldemort, o meglio, forse non il primo perchè c'era già stata Mirtilla. È il luogo della gente che lo aveva rifiutato come Tom Riddle, come orfano magico, e che per questo morì per mano del novello Signore Oscuro. È il luogo dove due Tom Riddle sono morti- il mago è diventato Voldemort e il Babbano un cadavere.
È il luogo del parricidio e dell'unica uccisione che Tom/Voldemort farà mai per motivi che potremmo definire non utilitaristici, ma frutto di fragilità psicologiche che deve assecondare per liberarsene. È dunque l'unico posto da cui questa storia di ritrovata è sofferente umanità potesse mai partire.
È WOW, questa storia, perché Tom Riddle non è diventato un agnellino privo di complicazioni ora che la sua anima è di nuovo intera. Ad esempio:
"Si figurava la scena: levare il braccio e puntare, con calma regale, la prima creatura che avesse superato l’uscio sicuro della propria dimora, immaginando di ricavarne una soddisfazione molto particolare, quasi palpabile. La verità era che non intendeva cedere all’impulso, ma la sua mente v’indugiava morbosa, riproponendogli l’immagine in sequenza, netta e cristallina contro la retina: era come se lo stesse già facendo. Gli succedeva qualche volta, quando era preda di un nervosismo tacito e brillante negli occhi, difficile da cogliere in superficie. Non lo voleva… Non davvero."
Perchè in fondo, molte delle sue nevrosi e dei suoi problemi vengono presentati nel sesto libro come precedenti e quindi pre-esistenti al suo primo Horcurx. Ed è naturale che rimangano anche dopo la riunificazione di suddetti Horcurx. Anzi, è naturale che avere un'anima nuova e intatta, da adulto di mezz'età, dopo tutto ciò che ha compiuto prima da adolescente e poi da mago psicopatico con un'anima spezzata che gli garantiva una sensibilità ridotta rispetto alla media, causi un nuovo tipo di dolore: rimorso. Ed è altrettanto naturale, visto che il suo carattere non è cambiato, che questo rimorso lo faccia sentire debole e arrabbiato con se stesso.
È WOW perchè gli è stata una seconda possibilità, non un'altra personalità nuova di zecca.
È WOW perchè Tom racconta al fratello di Harry la storia di Icaro, in un tentativo di dissuadere il piccolo dal mettere a rischio la propria incolumità...ma la racconta in un modo che avrebbe potuto terrorizzare il bambino a vita, e invece Eric ne resta affascinato, forse perchè è un Potter e in quanto tale incosciente edi natura o forse perchè intuisce, nel modo istintivo in cui intuiscono le cose i bambini, che quell'adulto strano e serio che gli parla di serpenti giganti e polmoni che si appallottolano è un disadattato, punto.
È WOW perchè in fondo Tom è stato Icaro, a sedici anni, solo che ha giocato con la propria anima invece che con la propria incolumità, utilizzando un vecchio incantesimo oscuro (una SERIE di vecchi incantesimi oscuri) invece di un paio di ali di cera.
È WOW perche Tom sta cercando di rimediare a tutto questo senza rinnegarsi- e non è facile.
È WOW perchè Harry nel frattempo si è rifatto una vita, ed è felice in questa vita. E non capisce subito le intenzioni di Tom e non fa i salti di gioia all'idea di rivederlo, anche se certo VUOLE rivederlo, anche solo per capire PERCHÈ è tornato.
È WOW perchè Harry dice a Tom che il suo senso di colpa non sta passando nonostante tutte le sue buone azioni perchè queste buone azioni lui le sta compiendo per sé stesso, per raggiungere un nuovo tipo di superiorità sugli altri, non per gli altri.
È WOW per le discussioni sull'immortalità che può essere ricercata solo nell'immanenza, sulle accettazioni dei vari stagi della vita, e per le fiabe di Beda il Bardo infilate come chicca sul finale.
È WOW per la teoria che illustra perchè i maghi vivono così a lungo e per il potere spirituale che viene attribuito alla Magia Curativa- perfettamente in linea con il pensiero che governa la magia in Harry Potter, in cui le intenzioni (sacrifici, giuramenti, altruismo Vs egoismo) determinano, insieme e a volte in contrasto alla tecnica magica c'era e propria, la riuscita e la forza di alcune magie.
È WOW per quel lapsus freudiano di Nagini tra "appetibile" e "apprezzabile", e più in generale per tutti i dialoghi di Nagini ("è sempre stato una creatura ostinata", "te l'ha comunicato prima o dopo essere scivolato nel tuo letto?", posso sposarla?)
È WOW per quella carezza distratta e svagata tra i capelli, per quel bacio mancato e quell'altro bacio salvifico e lento, tranquillo e cauro come la prima boccata di aria fresca di un prigioniero, e per quell'altro bacio del mattino dopo che invece è aggressivo e rabbioso e disperato come il bacio di chi deve mantenere e affermare un punto.
È WOW per i respiri che si mischiano mentre il vento riprende la sua corsa insieme alle nubi, e poi il paragrafo diventa bianco. E WOW perchè Tom è un idiota che OVVIAMENTE la mattina dopo prova di scappare e altrettanto OVVIAMENTE viene prima sbeffeggiato senza pietà da Nagini e poi beccato da Harry; ma soprattutto per quel sorriso che sembra quasi una smorfia, di dolore o forse di liberazione, e per il libro di fiabe che cade a terra.
È WOW perchè si distacca completamente dalla storia originaria di Harry Potter come tono e linea temporale, pur tenendone i personaggi, e allo stesso tempo è indissolubilmente legata ad essa perchè, aldilà della ship (comunque sempre appet..*apprezzabile* e gestita benissimo), si snoda intorno a tutto il concetto di anima spezzata, riunificata e Horcurx che è, secondo me, l'aspetto più interessante da sviscerare in Harry Potter passate l'infanzia e l'adolescenza, poiché offre spunti non indifferenti- e questa one-shot ha sfruttato al meglio questi spunti.
È WOW, semplicemente, perchè ogni volta che la leggo mi viene il magone. A leggere di quanto avere un'anima e tenere a qualcuno faccia male, ma alla fine faccia bene; a leggere di Harry che non capisce che Tom Riddle non ha secondi fini e di Tom che è sempre più frustrato perchè non sa come dirgli che è DAVVERO lì solo per vederlo senza sembrare debole. Del rifiuto di Harry che ferisce Riddle con la forza di un temporale, di apocalissi e certezze che crollano- perchè il pensiero di rivedere Harry è tutto ciò a cui l'anima *intera* di Riddle si era aggrappata in quegli anni di lontananza per non cedere- e della reazione magica e psicologica di Tom al rifiuto di Harry che viene percepita da Harry come un ricatto emotivo, di nuovo; e di quanto a volte esistano distanze incolmabili tra persone che nonostante tutto sono e saranno sempre connesse. E di come la forza di volontà, e gli sforzi per capire il punto di vista dell'altro (prima ancora dell'amore e dell'affetto, che comunque rimangono condizione necessaria anche se non bastevole) possano tentare, perlomeno, di colmare queste distanze. O almeno a impegnarsi a farlo: che forse è quello che basta, perchè queste distanze sono state create per consentire a queste persone di guarire, di star meglio, e per un po' di tempo sono diligentemente servite a questo compito, ma ora cominciano a far più male che bene e forse quindi è il momento di colmarle.
E il finale. Il finale.
*“Ti avevo giurato che un giorno, quando fossi tornato, sarei stato libero dai miei vecchi blocchi e dalle mie pastoie” rammentò, poi scosse il capo rassegnato. “Sono così completamente incapace di mantenere una promessa… Mi conosci.”
Lui annuì, aprendosi in una mezza risata. “So a cosa vado incontro.”*
Ora come sette anni fa, quando lo leggo sorrido tra le lacrime e rido disperata, struggendomi e sospirando e scuotendo la testa come una scema. Una scema che ama incredibilmente questa one-shot con la tenacia di quegli amori che s'incontrano per caso a quindici anni e non svaniscono mai davvero. |