Bella, raramente trovo fic così asciutte nello stile e allo stesso tempo efficaci nel raffigurare l'essenza di una storia. L'atmosfera che hai creato ha qualcosa di storico e senza tempo, i personaggi vengono fotografati sulla pagina insieme a ciò che chiamerei il loro "squallore", ma in senso... poetico:) Bel lavoro, complimenti.

Cazz... ehm, cavolo! Questa storia è un colpo al cuore: ben fatta - ben costruita, anzi - come un muro solido. Chi scrive bene sa condensare in poche parole una storia molto più lunga, che altri annacquerebbero. Questo è il tuo caso.
Mi piace il fatto che la storia sia ripartita in tre parti, perché a chi legge sembra scandita da un ritmo vagamente angosciante che solo alla fine si identifica. Sembra di sentire in sottofondo il poggiarsi pesante dei mattoni, il lavorio faticoso di un terrapieno scavato, lo spalmarsi ruvido della malta, e tutto questo concorre ad intessere un ritornello vagamente alienante, che dà l'idea dell'oppressione di Maria, soprattutto. Per atmosfera e contenuti, la tua storia mi ha ricordato alcuni pezzi di "The Wall" dei Pink Floyd.
Complimenti!

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Ammiro la sensibilità e l'equilibrio con cui hai affrontato un tema problematico come quello dell'incesto e della violenza domestica. Sarebbe stato facile e ovvio ricorrere a uno scritto scabroso ed esplicito per scioccare gratuitamente il lettore. Invece, grazie alle scelte lessicali e di forma, l'orrore è suggerito ma non per questo meno reale, così come il rancore di Maria, lo strazio di Paolo, il rimpianto di Giulia. Bel lavoro.

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