Che potrei dire di questa splendida poesia?

In verità l'avevo già letta ma ciò non toglie che un'ennesima lettura, a distanza di tempo, suscita le stesse emozioni se non persino più intense. E' perché quello che descrivi è uno stato d'animo universale, più di quanto si possa immaginare, ma ciò che contraddistingue è il modo personale con cui ognuno viva questo d'animo.
Credo, inoltre, che la poesia sia il mezzo più delicato attraverso il quale si può dar voce al proprio animo: persino più di quanto non avvenga con la scrittura di una storia a più capitoli, per quanto si riesca o si cerchi di dare ai personaggi qualcosa di sé. Ma la poesia è un aprire il proprio cuore e cercare di tradurre con l'uso di metafore o di parole graffianti e semplici quello che si ha dentro. Ed è ciò che tu sei riuscita a fare in questo caso: le parole evocano un momento quotidiano eppure struggente e doloroso, quale il guardarsi dentro. In realtà, quello che è sotto l'occhio critico è il proprio aspetto e ciò fa comprendere come, spesso e volentieri, il nemico di cui parli nella poesia risiede dentro di noi. E' quell'insicuezza, è quella stanchezza, quella rabbia, quell'amarezza e persino l'odio che si ha verso se stessi ed è ciò che influisce il modo di guardare il mondo e di viverlo. Nel rapporto con gli altri ma soprattutto il nostro modo di essere. Ed inevitabilmente se questo scaturisce da dentro, è anche vero che spesso il riflesso del nostro aspetto è una sorta di fotografia anche di quello che non appare agli altri e che teniamo celato.

Ma, soprattutto, è davvero impressionante il modo in cui tu abbia saputo descrivere questa eterna lotta tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere; come spesso e volentieri si abbia il bisogno disperato di fuggire a questo conflitto. Ma per quanto ci si scosta, prima o poi torneremo ad osservare quel riflesso e scopriremo che nulla potrà cambiare fino a quando non avverrà un cambiamento radicale dentro di sé.

Spesso e volentieri si dice che non bisognerebbe guardare l'aspetto esteriore perché ciò che conta è l'interiorità. E' un ottimo principio ed è vero teoricamente. Ma non posso fare a meno di domandarmi: perché allora non ci concediamo qualcosa che ci aiuti a star bene? Ad amarci? Che sia anche un piccolo vezzo come un particolare trucco, un'acconciatura, un piccolo accorgimento che ci aiuti a sorriderci quando ci guardiamo e così acquisire quella sicurezza e disinvoltura che permette di mostrare che, sì, c'è qualcosa dentro di noi di speciale ed autentico.

Qualcosa che vada la pena scoprire, andando oltre ciò che lo specchio dice; andando oltre quello che il nostro nemico peggiore - noi stessi - ci imputa contro.

Una splendida poesia tesoro ma non soltanto questo: è splendida la persona che ha avuto il coraggio e l'onestà di guardare dentro se stessa per tradurre in parole il suo dolore e condividerlo.

Ti abbraccio forte e colgo anche questo espediente per ricordarti che sarò sempre qui a te vicino.

Con tutto il mio affetto,

la tua Kurtina