Ciao Yameta,
innanzitutto volevo ringraziarti per quello che pensi delle mie recensioni, accidenti ora ho l'ansia da prestazione... scherzo!!! Mi piace poter interaggire con gli autori e spiegare principalmente perchè mi piace o non mi piace qualche passaggio, certo spesso uso un fiume in piena di parole per spiegare il mio punto di vista, ma seguo il mio "flusso di coscienza" e questo mi porta ad essere inesorabilmente prolissa, con gioia e rammarico di chi cade vittima delle mie parole. Ok, ora basta divagare e parliamo del primo capitolo di questa nuova saga!! Tra l'altro ho già inserito la storia nelle preferite così potrò seguirti con i tuoi ritmi sostenuti di pubblicazione.
Devo prima di tutto farti notare una imprecisione che mi è saltata all'occhio: Kakashi che tornava... siccome sono desideri e si entra nel campo della probabilità e possibilità, bisogna usare il congiuntivo, quindi: che tornasse Kakashi ecc...
Hai descritto il "regno" di Danzo come un vero e proprio regime del terrore con tanto di coprifuoco, pattuglie di repressione di atti sovversivi e controllo della stampa e in più anche Yamato è caduto diritto nelle sue mire. "Il desiderio della Pomiciata"? Geniale!!!
Scusami ma sinceramente non vedo proprio come mi farai rivalutare questo personaggio dato che non sono una fautrice del motto pseudo-machiavellico "il fine giustifica i mezzi", secondo me è un pochino un halibi per giustificare scelte egoistiche ed egocentriche. Mi ha sorpreso vedere che l'incombenza della spiegazione di ciò che era accaduto nel mese passato dalla "morte" di Naruto, sia della famiglia Yamanaka, devo dire che ho apprezzato. L'idea del pic nic è buona soprattutto perchè serve per rinfrancare il morale dei giovani ninja, per andare avanti, la perdita di un compagno, anche se è stato distante per anni, è pur sempre un duro colpo. La reazione di Sakura è comprensibile e si oppone a quello di Hinata. Sakura nasconde il suo dolore e la sua solitudine dietro una maschera di quotidianità che però si sfalda quando parla con Ino. Le colonne portanti della sua vita da ninja sono piano piano venute meno e lei si sente vacillare, ma non può lasciarsi andare, il non sfogare questo malessere però, a mio avviso, è deletereo per il personaggio che non si arrischia ad elaborare il suo dolore superandolo, al contrario si crogiola in esso, anche se apparentemente sembra aver reagito. Per quanto riguarda Hinata, hai centrato ciò che intendevo. Le sue reazioni sono comprensibili dato che si sente come se avesse perso non solo il suo unico amore, ma anche se stessa. Accumunarla a Sasuke è stato irrimediabile, ma ci sono profonde differenze anche se i presupposti sono gli stessi. Hinata non riesce ad elaborare il lutto perchè ha perso ciò che reputava profondamentre importante repentinamente, avrà bisogno di tempo per tornare se stessa e credo che solo Naruto possa farle smettere di odiarsi. Per riprendersi invece dalla depressione scatenata da questa sindrome dell'abbandono, beh può riuscirci solo una guida che abbia subito la medesima esperienza, e tu l'hai anche nominata!!! Un'altra differenza tra Sasuke e Hinata è che il primo ha subito la sua perdita durante l'infanzia e da una persona che idolatrava, destabilizzandolo psicologicamente, insomma viveva nell'odio sin da bambino. Hinata, invece, non è mai vissuta nell'odio, ma nell'indifferenza e non ha mai idolatrato Naruto, ma lo ha sempre accettato con tutti i suoi pregi e difetti, inoltre, è cosciente di come sia effimera la vita di uno shinobi, dovrà solo ricordarlo, e questo è arduo!!!
Fatto sta che questa esperienza maturerà tutti, certo a "livelli" diversi, ma comunque è un passo avanti. Certo penso che quando il biondino si paleserà, perchè si paleserà, dovrà fare i conti con una moretta a dir poco infuriata. Ok, mi sembra di aver scritto abbastanza, povero te che dovrai leggere tutto, comunque complimenti per le idee e per questo capitolo, sono ansiosa di leggere chi o cosa popola gli incubi, o sogni, di Sasuke.
A presto
Arcx |
