Dio, Fox! Ero tentata di omettere la virgola e di renderti la mia nuova divinità.
Davvero. È assurda la quantità (e qualità) di emozioni che riesci a suscitare in un testo così breve. Ah, il flusso di coscienza. Meraviglioso. Riconoscerei un tuo testo tra mille solo dalla grande tecnica formale che utlizzi. La punteggiatura! Non ho mai letto praticamente nulla, con un utilizzo della punteggiatura così perfetto ed essenziale. In un certo senso la punteggiatura che usi è parte integrante dello scritto, non solo dal punto di vista prettamente grammaticale, ma soprattutto dal punto di vista del contenuto. Cerco di spiegarmi meglio: l'utilizzo così marcato delle virgole, che spezzettano quello che dovrebbe essere il flusso di coscienza (solitamente, per l'appunto, scritto senza punteggiatura per esprimere il lavoro analogico del cervello), rendono frammentari i concetti che di per sè sono legati da un unico filo conduttore - il senso di smarrimento/il vuoto interiore. Ecco che l'idea di frammentarietà dei pezzi di vetro si rispecchia perfettamente, oltre che nelle parole utilizzate, anche nella punteggiatura che le separa. Il tono della storia è in qualche modo enfatizzato e sicuramente più emozionante. Basta leggerlo ad alta voce. Sembra che tutto sia incrinato e avvelenato dal vuoto. Meraviglioso.
Tra l'altro apprezzo tantissimo la citazione al fondo, come corollario di una storia già di per sè molto emozionante.
Complimenti, come sempre.
Con ammirazione,
Ann. |