Prima di tutto vorrei ringraziarti per avermi fatto conoscere questo titolo, che mi era ignoto prima di leggere questa storia, devo dire che la trama mi sembra molto interessante.
Da quel che ho capito il tema di fondo è abbastana drammatico, per non dire cupo, questo spirito mi sembra ripreso molto bene in questa storia, dove si vede che il protagonista sembra essere preso da gravi ambasce, però in un contesto in qualche modo stemperato dall'ambiente in cui si svolge la storia, la natura ha altri ritmi, basati su un andamento ciclico e immutabile che solo in parte coincide con quello degli umani.
Dopo aver letto la storia, forse per uno scherzo delle sinapsi, mi è venuta in mente una canzone (molto bella, ma davvero struggente fino alle lacrime) di Giuni Russo, La sua figura, soprattutto nel verso che recita "Come un bambino stanco, io voglio riposare", lo spirito di quelle parole mi pare che risuoni nell'animo del protagonista, che evidentemente non nutre più speranze di sorta.

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È un pezzo molto toccante, è sempre un piace vedere come riesci a rendere in poche righe un insieme complesso e sfaccettato di sentimenti. Dovrei portarti come esempio quando dico che "less is more" ;) quando ho visto il nome di Morènn sono rimasto molto colpito... È una storia triste e questo personaggio non è stato ancora approfondito come merita nei romanzi che ci sono arrivati. E per questo sono ancora più colpito da questo legame con Geralt, non riesco a ricordare nei libri un momento in cui i due personaggi siano così vicini (o sono io che ho un vuoto di memoria?); ma si sposa bene col carattere dello strigo, un altro dei suoi rimpianti, che siano reali o immaginari. Un bello scritto, complimenti :)

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