Recensioni per
Istituto Torquato Tasso
di Rodelinda

Questa storia ha ottenuto 84 recensioni.
Positive : 84
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/04/15, ore 19:01

Allora, vorrei partire subito con questo distacco che troviamo tra Alex e Cassandra. Un primo capitolo che ci presenta una ragazza super felice ma che, com'è giusto che sia, ha le sue cicatrici interne.
Secondo capitolo, invece, c'è Cassandra che ha cicatrici interne ed esterne e le mostra non per farsi impietosire, ma perché lei è solo questo: cicatrici. Cassandra mi ha lasciato tristezza, la rassegnazione di un mondo che non può offrire nulla di buono ma che, anzi, toglie. Cassandra ha bisogno di essere salvata, lei questo lo sa, ma non vuole salvarsi. E come puoi salvare una persona, se non vuole salvata?
Sachiko ci ha provato e, come ben sappiamo, ha fallito. E' brutto da dire perché non si dice una cosa del genere e sembra che Sachiko abbia la colpa di tutto quando, invece, non ha la colpa di nulla, se non quello di rendere apprezzabile una vita ormai spenta, con nulla da perdere. Sì, Cassandra non ha nulla da perdere, dunque, nulla su cui puntare. Certo, Sachiko è qualcuno di importante... ma è rimasto fumo, il nulla dentro di lei. Ha bisogno di sentire qualcosa e lo fa causandosi del male.
Sachiko, invece, la vuole vivere completamente. Mi ha colpito molto la spiegazioni degli abbracci: "Nei suoi abbracci c’era l’affezione del primo giorno e nei suoi baci la malinconia dell’ultimo." E' scritto fantasticamente.
Davvero, c'è voglia di scoprire molto altro... e non solo un racconto di questi personaggi. Io ho il desiderio di vedere interagire Alex e Cassandra, ho il desiderio di percorrere i corridoi e non solo sentirmeli raccontare. Questo non è un lamento o un rimprovero, ma solo un modo per farti capire che hai fatto un bellissimo lavoro con i tuoi personaggi e che io, nel mio piccolo, ne resto pienamente affascinato.
Davvero complimenti.
-Alessandro.

Ps. Ho letto che il capitolo di Sachiko è intitolato "geisha" e, devo dirti la verità, quando hai descritto fisicamente Cassandra, ho visto la protagonista di "Memorie di una geisha". So che è inesatta come cosa, ma non so dirti bene il perché io abbia fatto questo collegamento.

Recensore Junior
04/04/15, ore 18:43
Cap. 2:

Alex.
Sento una certa alchimia con lei in quanto condividiamo quasi lo stesso nome (so che è una sciocchezza, ma reale xD).
Alex è un bel personaggio, fresco, divampante, tosto, solare. Alex è quella persona che vedi di nascosto a scuola e pensi di voler essere come lei. Alex è quella persona con cui avrei voluto condividere il banco. Alex è senza dubbio un personaggio che vorresti avere accanto a te, nella vita reale.
Non ti nascondo che le avventure di Alex mi hanno strappato un sorriso e, poi, mi hanno fatto sentire un peso, il peso di una maschera che sorride sempre. Ma non è quello che molti di noi fanno? Lasciano tutto dentro di sè e sorridono, fanno qualcosa per non far notare il loro vero Io. Questa Alex è un po' tutti noi, dunque la puoi, almeno un poco, capire ed è bellissimo. So che è solo il primo capitolo di questa storia interessante, ma mi sono già affezionato ad Alex.
Vorrei capire cosa le succedeva, capire come mai di quella maschera e il rapporto che aveva con Cassandra.
Complimenti, molto bello. Alex è un bel personaggio, mi piace un sacco e mi piace anche questo ricordare le persone che erano a scuola con te. Temo che, tra qualche anno, succederà anche a me ed è un po' spaventoso... nel senso buono della cosa.
Comunque ancora complimenti.
-Alessandro.

Recensore Junior
18/11/14, ore 23:10
Cap. 8:

Cara autrice, è stato per caso o per destino che stasera mi sono piacevolissimamente imbattuta nella tua storia.
Non so come cominciare ad esprimerti la mia gratitudine ed ammirazione, ma credo sia opportuno partire dal principio.
Leggendo il prologo mi sono subito accorta che questa non era una storia come le altre, il dialogo che c'è stato tra me ed il testo si è subito dimostrato sottile, ponderato, calcato su alcuni punti e a volte solo lambito dalla trama che anche essendo muta dice molto.
Mentre conoscevo le "muse", se così possiamo chiamarle, ho meditato a lungo sulle qualità uniche che permeano nel cuore delle persone, quotidianamente ci chiediamo qual'è il giudizio ed il pensiero che per noi si riserba ma poco e non abbastanza ci soffermiamo sul ricordo, sull'ombra che rimane dopo l'oblio.
Dolcissima è stata l'emozione che ho provato leggendo di Cassandra e della sua aggraziata geisha, mi sono commossa infinitamente rimuginando sul fatto che mai avevo letto in questo modo raccontare un amore.
Credo di aver scritto pochissimo di ciò che si doveva notare ma sono sicura che tutto ciò che è rimasto inespresso è già stato anticipato da qualcun altro.

M.

Recensore Veterano
23/07/13, ore 01:01
Cap. 8:

Dunque, da dove cominciare? Commentare questa storia con il dovuto sentimento è difficile, specialmente perché questa è la seconda volta che la leggo. La prima è stata un paio di anni fa, credo, e mi era stata consigliata da alcune amiche. Avevo annotato il titolo su un taccuino. Qualche giorno fa ho ritrovato il taccuino e la scritta "Leggi Istituto Torquato Tasso", solo che al posto di "Tasso" avevo scritto "Saffo". Ho riso parecchio rileggendo questo appunto.
Comunque, a parte questo, durante la prima lettura credo di aver cominciato a piangere durante il terzo capitolo. Questa volta ho cominciato a piangere dopo le prime tre righe dell'introduzione, sapendo già quello che mi aspettava.
Io ho amato con tutto il cuore questa storia, e al tempo stesso l'ho odiata (Catullo sarebbe fiero di sapere che lo citiamo ancora dopo tanti secoli, secondo me) . L'ho amata perché ogni personaggio è descritto così bene ed è così ben costruito (così come la storia è avvincente) che mi sono immedesimata tantissimo in ognuno di loro (tranne nella Bellissima, io le persone come lei non le ho mai sopportate ed è dalle medie che gente così mi ostracizza). Le mie preferite sono Cassandra e la Cantastorie. Cassandra perché sono rimasta particolarmente colpita dalla sua vicenda personale e mi sono ritrovata a soffrire insieme a lei con un tale trasporto che piango ogni volta che ci ripenso, la Cantastorie perché mi ricorda un po' me. Non sono così popolare, non ho un/una Andrea al mio fianco, ma ho sempre adorato raccontare delle storie.
Ho odiato questa storia perché non ho una grande passione per le storie che finiscono in tragedia. So bene che l'happy ending non sempre accade e quando scrivo cerco di tenerlo a mente, ma anche se i miei personaggi ne passano di cotte e di crude alla fine riescono a stare bene. Vengo criticata spesso perché li faccio soffrire come dei cani, però. Tu invece non hai risparmiato nulla ai tuoi personaggi e per questo ti ammiro. Ci vuole coraggio a rappresentare la realtà anche nei suoi aspetti più cupi, e tu ci sei riuscita in modo egregio.
Ti ringrazio davvero per aver scritto questa bellissima storia, e rimarrà per sempre nel mio cuore e ti chiedo scusa per questa sconclusionata recensione. Spero di essere riuscita a comunicarti quanto ho ammirato e amato "Istituto Torquato Tasso".

Recensore Veterano
30/04/13, ore 20:05
Cap. 8:

Ciao(:
Inizio dicendo che so che questa storia è terminata da diversi anni e sicuramente tu non la vedrai neanche questa recensione, ma ci tengo davvero tanto a scrivere cosa ne penso, mi sentirei quasi in colpa se non lasciassi un commentino (che, a dire il vero, contando tutte le cose che mi frullano per la mente, non penso proprio sarà tanto "ino").

Premesso che ho letto questa storia nell'arco di una notte, all'incirca tra le due e le quattro (quindi non ero proprio sveglissima), l'ho adorata in ogni singolo capitolo. Forse il fatto di averla letta al buoi della mia stanza, mentre il mondo attorno a me dormiva, ha reso il tutto ancora più stupendo e coinvolgente.

Iniziamo parlando di queste cinque ragazze. Avrei più di un commento per ognuna di loro e non tutti sarebbero positivi, ma certamente non si può che rimanere sbalorditi dalla loro umanità e dal loro realismo.
Sono dei personaggi talmente complessi e sfaccettati che credo tutti noi possiamo rispecchiarci in un qualche modo in ognuno di essi, magari nell'ostentata gioiosità di Alex o nell'incapacità di superare una perdita di Cassandra o anche solo nel disperato tentativo di "compensare" una mancanza di Bellissima.
Non so chi mi abbia colpito di più, so che ognuna di loro è un mondo a sé e nessuna era "normale" per questo mondo, per la società in cui viviamo adesso forse più che quando la storia è stata scritta.
A modo loro, ognuna di queste ragazze va contro i modelli e gli stereotipi che la società cerca di imporci. Ma sono più che convinta che non siano ragazze come loro (sia nella storia che nella vita reale) ad essere sbagliate, lo è ciò che le circonda.

Ho adorato il personaggio di Cassandra, nonostante sia sicuramente il più cupo e difficile da comprendere.
Non mi sono mai ridotta a certi livelli, ma penso di poter capire cosa voglia dire ritrovarsi davanti ad una situazione, non essere in grado di accettarla o superarla e ritrovarsi semplicemente a cercare una via di fuga, qualcosa che ti porti lontana dal dolore. L'alcool, il fumo, le droghe, i tagli, la morte stessa...
Al contrario di quanto si possa pensare ad una prima lettura, non penso affatto che Cassandra sia debole, penso solo che sia una vittima della perdita, del dolore e soprattutto dell'indifferenza degli altri, è stata quella a rovinarla.
Il suo rapporto con Sachiko è forse una delle storie d'amore più belle che abbia mai letto. Non cade in descrizioni né si riduce a qualcosa di puramente fisico o a qualche parolina dolce. Non credo molto nell'amore, ma se dovessi crederci, crederei in questo, nell'amore di Cassandra per Sachiko, nel fatto che lei fosse l'unica cosa a tenerla attaccata alla vita.
Sì amavano, dell'amore più puro e reale che possa esistere.
Prima di crollare del tutto, Cassandra passa un periodo relativa tranquillità; beh, credo che lo abbia fatto solo ed unicamente per Sachiko, per passare del tempo con lei, forse anche per lasciarle qualche ricordo a cui aggrapparsi, una volta che fosse morta.

Un piccolo commento va anche ad una cosa che non riguarda la storia vera e propria, ma devo dire di aver molto apprezzato il fatto che tu non abbia ostentato la sessualità di Cassandra o di Sachiko. Non hai mai detto che sono lesbiche o bisex o che altro, semplicemente si amavano e questo dovrebbe bastare, in ogni caso. Ho adorato il commento che c'è sul modo in cui la società si comportava (ma si comporta tuttora) davanti all'omosessualità.
Forse sono di parte (ok, sono sicuramente di parte) ma penso che questo modo di fare sia veramente triste.

Mi ha fatto un effetto un po' strano questa storia perché se da un lato, come al solito, vorrei continuare a leggere all'infinito aneddoti vari e altri episodi, dall'altro penso che sia giusto saperne solo quanto hai scritto. Mi è sembrato di scorgere le vite di queste ragazze dal buco di una serratura, vedere come si comportano, quali sono le loro scelte e fare un po' di ipotesi su cosa pensano o perché fanno ciò che fanno, per poi allontanarmi e proseguire con la mia vita, arricchita però da ciò che ho visto.

Avrei altre mille cose da dire, ma credo che questa recensione racchiuda le più importanti.
Quindi mi limito a ringraziarti immensamente per questa meravigliosa storia e farti i miei più vivi complimenti.
Davvero, davvero bravissima.
Un bacio, Chanel

Nuovo recensore
27/12/12, ore 19:43
Cap. 8:

Ho trovato questa -breve- storia così bella e infinitamente profonda!
Ho ammirato e adorato ogni personaggio, per caratteristiche e caratteri diversi, per particolari insignifanti, per parole dette e non dette.
Insomma, un vero e proprio insieme di bellezza e meraviglia.
Complimenti,
fadeaway.

Nuovo recensore
27/12/12, ore 19:23

Ho appena deciso che Federica è il mio personaggio preferito. Non la coraggiosa Sachiko, né la maledetta Cassandra e, men che meno, Alex. Federica è assolutamente la mia preferità perché mi rivedo in lei in un modo che, probabilmente, so e posso concepire solo io. Dunque, ammiro il suo carattere e la sua tenacia. Ma, soprattutto, il suo modo di essere. Dalla musica, ai libri, all'interesse e via discorrende. E' me, solo molto più bella e letterale. Insomma.
Come mio solito, mi complimento per il tuo talento,
fadeaway.

Nuovo recensore
27/12/12, ore 19:04

Non so neppure se ti prendi ancora qualche minuto per leggere le recensioni di questa 'vecchia' storia, scritta addirittura nel 2008 (ben quasi 5 anni fa), ma a me piace scrivere ciò che penso e ho intenzione di farlo anche per i seguenti capitoli.
Il punto è che questa storia sfiora così tanti argomenti, dal razzismo, al suicidio, alla droga, fino ad arrivare all'omosessualità. Sottolinei accuratamente ogni dettagli di essi, e riesco a immaginarmi quasi la mappa concettuale che forse incosciamente ti sei creata per dare vita a questa storia.
Si parte da Alex (si dice che le persone che ridono in continuazione siano quelle che nascondano più tristezza) e da lei capisco che è il centro del Liceo, la combattiera, l'emblema, ciò che piace mostrare. Si passa a Cassandra, la pecora nera, ciò che fa fremere le membra, ciò che spaventa maggiormente: la realtà della vita stessa che, in fin dei conti, è una puttana (legge di Murphy, in particolare). Poi arriva Sachiko: giapponese, fiera, arguta e buona. Con tendenze omosessuali. Ciò che spaventa più di ogni altra cosa, anche più della realtà, ovvero la diversità, qualcosa a cui non si è abituati. I nostri genitori ci inculcano un tale pensiero e noi reputiamo errato qualunque altro pensiero o sfumatura di esso. Ma lei, Sachiko, è tutto ciò che sta fuori dai contorni, la ragazza mezzo nipponica mezzo italiana che si veste all'occidentale in Giappone e all'orientale in Italia. La rivuolezione in sé per sé.
Stimo in ogni più misero dettaglio questa storia.
Rinnovo i complimenti,
fadeaway.

Nuovo recensore
27/12/12, ore 18:43

Mi fermo un secondo qui, perché questo è uno dei più bei capitoli che abbia mai letto. La struggente tristezza, l'incommensurabile incapacità di poter salvare una persona che, ormai, è già dall'altra parte del baratro.
Io non lo so.
Penso sia una reazione normale arrivare alla fine di questa parte della storia e, giustamente, prendersi qualche secondo per piangere in silenzio. La verità è che mi hai toccato dentro come poche storie lo hanno fatto, e ho rivisto in queste righe, in queste parole, cose che mi tormentano ancora la notte.
Ho il cuore a pezzi, al momento, ma sento di doverti dire che sei una scrittrice fenomenale e ancora mi stupisco del fatto che alcuni talenti siano intrappolati fra le mura di EFP e non riescano a scavalcare quel brevissimo passo che risiede fra l'anonimato e la popolarità.
Complimenti davvero,
fadeaway.

Nuovo recensore
27/12/12, ore 16:42

Bene, eccomi qui. Comincia ora la lettura (interessata) di questa FF, con le maggiori aspettative che si possano avere. Ti chiederai perché dico questo, la risposta è semplice: sin da questo capitolo, mi aspetto una storia a dir poco superba. Ma immagino ne riparleremo a breve.
Volevo quindi, in un certo senso, presentarmi.
fadeaway.

Nuovo recensore
05/08/12, ore 15:59
Cap. 8:

Ciao! Ho letto la tua storia tutta in una serata, qualche giorno fa, e chiedo venia se recensisco solo oggi. Il problema è che le recensioni non sono proprio il mio forte.
Allora, ci provo, vediamo che cosa viene fuori.
Istituto Torquato Tasso mi ha conquistata: hai una proprietà di linguaggio invidiabile, non ho mai staccato gli occhi dallo schermo, neanche per un secondo! I personaggi, poi, sono caratterizzati alla perfezione e la scelta di adottare un narratore maschile per narrare di personaggi femminili è molto buona, sono sicura che non sarebbe stata la stessa cosa con una narratrice donna - questo però è quello che penso io.
Io non ho particolari preferenze, leggo di tutto: lo stile è importante, è vero, ma secondo ciò che più conta è quanto una storia ti prenda, ti coinvolga, ti faccia immedesimare. E la tua, per quanto mi riguarda, lo ha fatto. 
Non so che cos'altro potrei dire, se non continuare a complimentarmi, soprattutto per la cura che hai dedicato alla psicologia dei tuoi personaggi. 
Bravissima. 
Lennie

Nuovo recensore
27/07/12, ore 10:12
Cap. 8:

Ciao!
Sono contenta che tu abbia finalmente trovato il tempo per rispondermi, e sono contenta anche che tu apprezzi il mio lavoro. La maggior parte delle volte penso di dare sui nervi agli autori, in quanto non mi limito a ricoprirli di complimenti come vorrebbero, ma infarcisco le mie recensioni di riflessioni filosofiche (la maggior parte delle volte prive di un qualsivoglia senso), pareri e critiche. Quando hai detto che hai aspettato le mie recensioni con ansia, in questi giorni, mi hai lasciato ancor più sorpresa, ma anche felice. Quando trovo una storia scritta bene, di quelle che vale davvero la pena di leggere, allora mi impunto e commento tutti i capitoli, dovesse cascare il mondo. Comunque parliamo del capitolo, visto che una grossa scritta azzurra qui sotto mi avverte che "non si può usare lo spazio della recensione per discutere di questioni personali".
Allora... quasi è incredibile pensare che siamo davvero arrivati alla fine. Già. Non so perché, ma iniziavo a percepire gli alunni dell'Istituto Torquato Tasso come una presenza continua, quasi eterna. Siamo giunti alla conclusione? Mi trovo a chiedermelo ora, davanti a quest'ultimo capitolo, che conferma ciò che avevo già ipotizzato sulla conclusività del tuo lavoro. Grazie al cielo hai scritto anche un'altra storia, mi pare, basata su questa, e ciò mi è di grande conforto (si, ti romperò le scatole con le mie interminabili recensioni anche li, visto che di storie scritte bene ce ne sono davvero poche).
Dunque, dunque. Non so perché, ma continuo a divagare. Volevo dirti che hai condensato tutto quello che pensavo del tuo modo di scrivere in una frase: "A ognuno che abbia assistito il loro quieto, continuo brillare, il loro buio totale, la loro fiammeggiante esplosione o la totale mancanza di fuoco alcuno, hanno lasciato una piccola scintilla del loro essere; c’è chi l’ha colta e chi no." Ovvero che quello che scrivi è semplice e lineare, alla portata di tutti. C'è però un sottofondo, una qualche sfumatura delicata, la "scintilla" che non tutti colgono, che non tutti sanno decifrare. Io forse appartengo alla categoria di quelli che hanno percepito la sua presenza e forse hanno anche colto un brandello di essa, ma il semplice fatto che non so descriverti esattamente cosa questa "scintilla" rappresenti... beh, non lo so. Mi sto perdendo nei miei stessi ragionamenti, completamente privi di senso alcuno come al solito. Comunque, anche questa volta, non riesco a fare a meno di lasciarti la mia "frase preferita", quella che più mi è rimasta impressa.
"E io sono stato come un albero che ha creduto di poter immergere i rami nell’incendio senza bruciarsi: sono, invece, stato carbonizzato fino alle radici. E ora, quella cenere fertilizza la mia mente e il mio cuore." Questa, mia cara, è poesia allo stato puro. Una di quelle cose che, come avevo detto, attraversano il cuore di chi legge.
E con questo ti lascio, ma per poco, visto che sto già correndo a leggere "Abelardo ed Eloisa".
Un grande bacio,
Utopic Dream
(Recensione modificata il 27/07/2012 - 10:14 am)

Nuovo recensore
26/07/12, ore 22:57
Cap. 7:

Ciao!
Devo dire che anche questo capitolo era a suo modo speciale, e mi ha colpito molto. Forse perché conosco qualcuno che si rispecchia perfettamente in questa Bellissima da te descritta, qualcuno di cui sono stata anche io "vittima" più volte (e devo ammettere con vergogna che non ho saputo reagire con la stessa forza d'animo esemplare della Cantastorie) forse perché le tue stesse parole, le tue stesse riflessioni, le ho fatte anche io più di una volta pensando a lei. L'unica differenza è, ovviamente, che non sono stata capace di scriverle o concretizzarle in modo semplice, lineare ed intelligente come te. Davvero, ogni volta che leggo qualcosa di tuo vengo presa da uno sconforto assurdo dato dall'automatico confrontarmi a te. Scrivi benissimo, in tutti i sensi: non solo hai idee sempre nuove ed incredibilmente realistiche sui vari personaggi, le loro storie ed i loro caratteri, ma riesci a concretizzarle perfettamente, a stenderle in maniera limpida, facilmente comprensibile e conclusiva, eppure ad ammantare il tutto da un'aura affascinante, che cattura il lettore e non lo lascia andare fino al termine della vicenda che prendi in considerazione. Non si riesce a staccare gli occhi dalla pagina.
Parlando, comunque, di questo capitolo in particolare e non di tutta la storia... mi è piaciuto di più degli altri per vari motivi: intanto quella di Bellissima è una figura con cui tutti, prima o poi si trovano a confronto. Magari non con le stesse particolari caratteristiche, ma all'incirca il modello è quello. Inoltre hai dovuto leggermente mutare il tuo stile per questa figura: se negli altri personaggi hai dovuto parlare anche della loro storia, dei loro incontri, dei loro primi amori, del loro trovare il loro posto nel tessuto di vite dell'Istituto Torquato Tasso, come tu stessa hai detto, Bellissima non si evolveva, non imparava dai suoi errori; dunque non c'è stato nella sua vita alcun evento significativo. Per questo ti sei concentrata in particolar modo sul suo carattere, l'hai descritta in modo generale senza scendere nel particolare delle esperienze e dei contatti con gli altri. Questo, forse, rende la lettura meno coinvolgente (se una cosa del genere è possibile all'interno di un tuo scritto), ma rende un quadro generale della persona migliore e più soddisfacente. Forse, per gli stessi motivi, si può dire che questo capitolo mi è anche piaciuto meno degli altri, in quanto parla di una persona ottusa ed ostile: come tu stessa hai detto, solleva la questione di una delle piaghe più gravi della società, ovvero la società stessa.
Con quest'ultima, poetica (?) riflessione, ti lascio.
Un bacio,
Utopic Dream

Nuovo recensore
26/07/12, ore 16:17

Ciao!
Ebbene si, sono arrivata fino a questo punto senza demordere. Non so perché, ma questo capitolo mi è piaciuto da morire, molto più di tutti gli altri che, pur essendo meravigliosi a modo loro, avevano tutti un elemento tragico, che influiva pesantemente sulla trama stessa. Questo invece era più "allegro", spensierato, e mi ha lasciato assolutamente a bocca aperta. Federica è un personaggio meraviglioso, con i suoi lati positivi e negativi, le sue luci e le sue ombre, la sua incredibile fantasia e la stessa voglia di fuggire dalla realtà che troviamo anche in Cassandra, i suoi racconti meravigliosi, la sua capacità di far innamorare tutti quanti di lei nonostante non sia particolarmente bella o attraente, è realistica ed è la persona che tutti desiderano incontrare, insomma, è assolutamente perfetta. Non solo per il modo ineccepibile in cui l'hai descritta e hai parlato di lei, ma per la sua stessa "essenza": la percepisco talmente viva che non mi stupirei di incontrarla per strada uno di questi giorni.
Nonostante tutti gli altri tuoi personaggi presentino questa caratteristica, come ti ho fatto notare in una delle prime recensioni, nella Cantastorie (soprannome quantomai azzeccato) è predominante, intessuta nel suo stesso essere. Stento a credere che la tua mente abbia potuto partorire una simile figura senza rimanerne sopraffatta: io stessa ho avuto questa sensazione, che non sono capace di descriverti bene quanto vorrei, leggendo il tuo scritto. Come se Federica volesse uscire dal computer. Ho provato questo tipo di emozioni pochissime altre volte, soprattutto leggendo vecchi libri, e praticamente mai in una fanfiction. Se posso ribadire una cosa, beh, allora sappilo: hai talento. E non solo un pizzico, ma tanto, tanto, tanto. Te lo dice una che legge libri enormi fin da quando ha imparato a sillabare i primi vocaboli a due anni. La cosa che più invidio di te è proprio la "conclusività" stessa del tuo stesso lavoro, se davvero questa parola esiste. E se non esiste, proverò a spiegarmi meglio: quando il lettore giunge alla fine dei tuoi scritti prova una sensazione di soddisfazione, di pace interiore, in un certo senso, non arriva mai a chiedersi "beh? adesso che ho letto... io cosa ne ho ricavato? qual'era il significato di questa storia? cosa voleva trasmettere?" perché la risposta a queste domande è li, lampante.
L'unica altra cosa che mi permetto di ribadire in questa recensione è quanto mi piacerebbe sapere qualcosa di più su Francesco; questa mia curiosità è stata stuzzicata ulteriormente dalla rivelazione della sua cotta per Federica.
Ecco, per adesso mi pare di aver detto tutto. Corro a leggere (e ovviamente a recensire) il prossimo capitolo.
Utopic Dream

Nuovo recensore
25/07/12, ore 11:08

Ciao!
Visto che ho esaurito le frasi di introduzione alle recensioni comincio subito senza rompere tanto.
Allora, pensavo che dovrei smetterla di sperticarmi in lodi tutte le volte che recensisco uno dei tuoi capitoli, e che dovrei diventare più critica, perché così di certo non ti aiuto molto (per quanto mi sembri improbabile che una principiante come me possa esserti d'aiuto) ma evidentemente è impossibile, perché riesci a stupirmi ogni singola volta. L'inizio di questo capitolo, con la prima comparsa di Sachiko che corrisponde anche al primo incontro con Cassandra, mi è sembrato assolutamente perfetto. Il commento di Cassa, la reazione di Sachi... Erano azzeccatissimi e mi sembrava di vederli, mentre li descrivevi. Insomma, l'inizio era meraviglioso, così come la fine. Il braccialetto d'argento, Sachi con un marito e due figli che torna a trovare il vecchio amico del liceo in occasione dell'anniversario della morte dell'innamorata. Non ho parole. (Buffo come dico sempre "sono rimasta senza parole" e poi riesco comunque a romperti le palle con recensioni chilometriche). L'altra cosa bella di questo capitolo erano le tue riflessioni sull'omofobia, un argomento che sta molto a cuore anche a me. Le ho trovate tutte sorprendentemente veritiere e molto intellingenti.
Mi incuriosisce molto anche la figura stessa di Francesco, questo "osservatore" tanto attento di cui non parli mai, ed il suo rapporto con Sachiko. Non parli quasi mai della sua vita, dei suoi interessi, nemmeno del suo aspetto fisico, mentre invece descrivi così bene tutti gli altri. Chissà se alla fine darai delucidazioni o rimarrà semplicemente un mistero...
Per ora ti lascio in pace, ma corro a commentare il prossimo capitolo.
Baci!
Utopic Dream

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