Grazie per avermi detto di aver scritto questa os, davvero grazie.
Leggendola, seppure poche righe, ho provato e rivissuto tutto quello che c'è stato in questi anni.
Sono in un periodo in cui non ho praticamente nessuno e Justin è la mia ancora. Giuro, non è la solita frase fatta, so che potrebbe sembrarlo, ma non lo è.
Non per me. Non in questi anni.
E' stato ed è - e penso continuerà ad esserlo - il motivo per cui io sono ancora qui e il motivo per cui, insieme a Miley, mi alzo ogni mattina.
Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui, per caso e quasi di fretta, cambiai canale, mettendo su Mtv.
Passavano un video. Non ci ho prestato troppa attenzione, era come un sottofondo e tutto quello che sentivo era "and I was like baby baby baby ooooooh".
Ho alzato gli occhi, ricordo che stavo studiando, e ho visto questo ragazzino di sì e no 14 anni, vestito di viola, che giocava a bowling.
La prima cosa che ho pensato è stata "oddio, non di nuovo. Un altro stupido ragazzino, basta."
La cosa strana è che ho continuato ad ascoltare e subito mi è entrata in testa, tanto che ho canticchiato il motivetto per tutto il giorno.
Giorni dopo, stessa scena: metto su Mtv e di nuovo c'è quella canzone. Sono stata più attenta questa volta.
Ho visto il nome: Justin Bieber (ft. Ludacris) - Baby.
L'ho ascoltata, l'ho guardata, l'ho canticchiata.
Poco dopo ho acceso il computer e ho digitato "Justin Bieber" su google, sperando che potesse dirmi qualcosa riguardo a questo ragazzino.
Ho cominciato a leggere qualcosa, ho aperto qualche video e sono rimasta incantata.
Suppongo che la parola "incantata" sia la più giusta.
Da quel giorno volevo sapere sempre di più. Tenevo Mtv costantemente accesa solo per poterlo risentire.
Per un po' andava tutto bene, era come la mia piccola scoperta, fino a quando, andando in giro per siti (facebook, twitter, youtube) ho cominciato a leggere insulti. Ho cominciato a ricevere critiche dalle amiche e dagli amici perché ascoltavo "lo sfigato che cantava Baby."
Poi è cambiato tutto. Ho imparato a conoscerlo, lo apprezzavo ogni giorno di più, anche perché ogni giorno riuscivo a scoprire sempre qualcosa di nuovo e continuavo a dirmi "cavolo, ma è davvero bravo ed è un ragazzino. non è possibile. mi sto facendo prendere da uno più piccolo di me che tra qualche anno sparirà dal mercato."
Sono passati quattro anni da quel giorno. Io ho compiuto i vent'anni e lui ne ha compiuti diciannove e siamo ancora qui, entrambi.
Io lo amo più di me stessa e sono sicura che lui, nonostante non sappia della mia esistenza, mi ami almeno la metà di quanto lo ami io.
Ho cominciato a capire di essermi innamorata (nel senso platonico del termine) quando quel maledetto 9 aprile lui è venuto qui per la prima volta e io non c'ero.
Non c'ero perché non volevo dire ai miei di pagarmi il biglietto del concerto, perché sapevo che non avrebbero capito o che mi avrebbero riso in faccia. Come può una della mia età provare qualcosa per un sedicenne? Non è possibile.
E così sono rimasta a casa. Ogni volta che passo davanti al Mediolanum un pezzo del mio cuore si rompe. Potevo vederlo, ma non l'ho fatto. Non ho nemmeno provato a combattere e so che lui lo sa che non l'ho fatto e mi sento quasi l'avessi deluso in qualche modo.
Arriva Maggio 2012 e passa questa notizia che Justin, il mio Justin, sarebbe tornato in Italia. Ricordo che lo dissi immediatamente a mamma e papà. Dovevo vederlo questa volta - nel tempo trascorso dal 9 aprile avevano imparato a capire quello che provavo per lui, a quanto ci tenessi. Esce la notizia che non sarà un concerto, ma una specie di "concerto a porte chiuse". Solo poche di noi avrebbero potuto esserci.
Sono corsa a comprare il disco. Ero sicura che ce l'avrei fatta. Me lo sentivo dentro, sapevo che nessuno mi avrebbe portato via quest'occasione. Compro il disco e giorni dopo controllo i codici: c'era il mio. Era lì, nella lista. Significava che avevo vinto e che potevo vederlo. Avrei visto Justin. Avrei visto il mio mondo.
Ho pianto, abbracciata a mia mamma, come non era mai successo. Era più felice lei di me quasi.
Arriva il due giugno e lui è lì, davanti a me. Justin, Justin Bieber era davanti a me. La sua voce arrivava a me non da delle cuffie. Era la sua e io ero lì per ascoltarlo.
Esce la notizia del tour: Justin Bieber sarà a Bologna nella sua unica data italiana.
Pensavo di morire. Come sarei arrivata a Bologna? Con chi sarei andata? Come avrei fatto a vederlo, non potevo comprare il biglietto.
E non lo feci, non lo comprai. Tutti facevano il countdown. Mancava sempre meno e io piangevo. Piangevo perché non potevo esserci.
Mio padre, stufo di vedermi piangere e di non vedermi più sorridere, mi disse "trova i biglietti. A Bologna ti accompagno io piccola. Anche se lo paghi di più non importa. Lui è importante per te e se per vederti sorridere devo spendere qualcosa in più, non importa. Trova i biglietti e a Bologna ci andiamo."
Credo che il sorriso che feci in quell'istante era il più vero che avessi mai fatto in vita mia. Comprai il biglietto, lo pagai il doppio, ma lo comprai. Ricominciai ad avere un motivo per svegliarmi. Contavo i giorni. 90, 80, 70, 60, 50, 40, 30, 20, 10, 5, 4, 3, 2, 1.
Arriva il 23 Marzo. Io, papà, mamma e mio fratello saliamo in macchina e andiamo a Bologna.
Mi lasciano in fila con un'amica e mi dissero, "divertiti. sarà un giorno speciale." e avevano ragione. Avevano dannatamente ragione.
Ero sotto al palco quando lui è sceso con le sue ali. E io ero lì, a qualche metro da lui. Ed è stato meraviglioso.
Il primo mio concerto. Ed era di Justin.
Uscendo poi dall'arena, mamma mi aspettava fuori con mio fratello, papà era in macchina, nel parcheggio. Piangevo e quando mamma mi ha visto mi ha abbracciato forte e l'unica cosa che ho detto è stata "grazie."
La mattina dopo mi sono svegliata e sono andata da mio padre. Gli ho detto "grazie per avermi fatto realizzare un sogno. Te ne sarò grata per sempre."
So che non c'entra nulla con quello che hai scritto, ma leggendola, ho rivissuto tutto e sono qui in lacrime a scrivere tutto questo e ti ringrazio di nuovo per avermi detto di aver scritto una os così.
Scusami se ti ho annoiato, ma le parole sono uscite da sola.
Prima di lasciarti però voglio dirti una cosa: non perdere la speranza. MAI. Sarà dura, ma quando finalmente ti troverai davanti a lui, quando sarate solo tu e lui, tutto il dolore che hai provato prima scopare. Quando sarete solo tu e lui, non ci sarà nient'altro.
Non importa se lo vedrai tra un anno o tra cinque, lo vedrai e allora sarà il momento più bello di sempre e ne sarà valsa la pensa di aspettare così tanto.
Lui non va da nessuna parte, sarà sempre lì per te, che sia in sogno o su un palso. Credici sempre e il tuo momento arriverà.
Un bacione,
Fede ♥ |