La storia si è classificata al terzo posto della II Edizione della Disfida di
Criticoni (www.criticoni.net), con punteggio 127/150.
***** ***** *****
Black Friday
9- (8.75)
L’autrice ci accompagna nella vicenda attraverso un presente narrativo, teso a
sottolineare un futuro sterile e asettico in cui l’unico calore disponibile è
quello prodotto da un robot privato della volontà e del giudizio, in cui l’uomo
imbruttito sa creare una bellezza fantoccia per poi sporcarla di nuovo. Un
circolo malato che forse con la cura derivata dall’amore potrebbe essere rotto,
ma non c’è possibilità: il sistema vigente prevale, vincono la manipolazione e
l’alienazione. Qualcosa di buono permane, sepolto. In superficie solo
meccanicità e freddezza e ineluttabilità e vuoto.
Ottimo e credibile il quadro della realtà reso secondo gli occhi di Ara,
doloroso l’immedesimarsi nei sentimenti e nella solitudine di Ruby.
A parte un paio di frasi iniziali la cui struttura potrebbe essere resa meglio
sia a favore della chiarezza sia della musicalità, il racconto è eccellente.
Defender
9 (9.00)
Ara è il modello di punta dell’ingegneria, un simulacro di vita artificiale
praticamente perfetto e programmato soltanto per soddisfare una umanità ormai
allo sfascio.
Un banale incidente e una riparazione quanto mai affrettata potrebbero però
aprire nuovi scenari…
Una one-shot del (sempre troppo bistrattato, purtroppo) genere fantascientifico,
con accenni di fem-slash (idem come sopra), ricca di omaggi più o meno espliciti
alla letteratura classica del genere e in particolare a quella di Asimov, e
dallo stile affascinante e ciononostante semplice da seguire, il che è per me un
valore aggiunto. Un po’ di errori (di battitura, credo/spero/quel che sia) che
ho notato solo in un secondo momento, al momento di decidere la posizione finale
di questa storia.
La caratterizzazione dei personaggi comprimari, al pari di quella di Ara che è
comunque di prim’ordine, è a suo modo spietata e disillusa: la stessa Ruby,
attaccata alla vita forse più di chiunque altro al mondo, scopre alla fine di
essere debole. L’impronta obbligatoria del contest è ben calata nell’intreccio
generale della trama, che prende un paio di volte svolte decisamente
inaspettate; il finale, ugualmente a sorpresa, è stato poi una degna e toccante
conclusione.
L’unica pecca degna di nota (o almeno la ritengo tale) è quella di lasciare con
l’amaro in bocca il lettore alla fine del racconto, con la voglia di sapere
dov’è andato a finire quel grumo di vita e, a suo modo, di speranza.
Galadwen
8 e mezzo (8.50)
Posto che a me la fantascienza non piace molto, questo racconto è davvero
pregevole. Forse non sarà originalissimo in sé, ma l’idea di farne un racconto
erotico è sicuramente particolare, e anche l’idea di un rapporto fem-slash, una
volta ogni tanto. Mi è piaciuta: l’ho trovata completa, dal punto di vista
narrativo, e fra quelle del bando è stata una delle più originali. La forma è
ben curata, a parte qualche errore, ma che certo non può pregiudicare l’intero
giudizio di un testo.
Riccardo
10- (9.75)
Questa fanfiction mi è piaciuta moltissimo. Partendo dal bando del contest è
riuscita ad inserire il rapporto sessuale all’interno di una trama ben
congegnata e con ottima aderenza ad un universo fantascientifico apocalittico in
cui la vita naturale non riesce più a riprodursi.
La capacità di unire quindi il tema del contest ad uno scenario così chiaramente
definito con poche descrizioni è senz’altro ammirevole.
Ara, inoltre, seppur una robot, prova dei sentimenti davvero toccanti. Ho amato
particolarmente il finale in cui lei, dopo essere stata viva a suo modo, ritorna
ad essere una mera macchina di piacere: è decisamente triste, ma molto bello.
Rowizyx
9- (8.75)
Mi ha molto commosso la storia di questa bambola e la sua breve parentesi umana.
Presentare una storia di fantascienza del genere in cui riassumere una visione
così fatalistica e negativa del futuro è stato molto coraggioso. Bella la
deviazione della bambola causata dall’incidente e dall’incontro con Ruby,
drammatico e forte il finale, sebbene doveroso; non c’era davvero spazio per un
happy ending qui. Lettura molto piacevole e scorrevole, forse anche qui qualche
errore di battitura da correggere.
Sonsimo
6 (6.00)
Tanti errori davvero, per un testo che viene spedito ad un concorso. Battiture,
dei “quando” che avrebbero dovuto essere “quanto”, un paio di tempi verbali
sbagliati.
Complessivamente sufficiente.
Tinachan
8+ (8.25)
Questa disfida mi ha spinto a leggere più storie originali di quelle che io
abbia attualmente avuto il piacere di leggere nell’ultimo anno. “Dolly” è
certamente una delle più ben scritte e più coinvolgenti. Ho amato ogni singola
parola, ogni singolo accenno a sistemi informatici [della Terra del futuro?] e
ai sentimenti che comunque travolgono - presenti o non presenti - la trama e
danno una scossa a tutto ciò che ho avuto modo di apprezzare prima d’ora.
Tantissimi complimenti a chi ha scritto questa meraviglia.
Unico appunto che mi sento di fare: ‘insù’ si scriverebbe con l’accento. Penso
che se si volesse scrivere senza accenti, si dovrebbe scrivere ‘in su’, ma
ritengo che questa sia una forma arcaica. Non ne sono completamente sicura,
comunque. (Dimenticavo. Ho notato che ci sono alcune ripetizioni di parole,
probabilmente a causa di distrazioni. Come “alcun bisogno un un gesto tanto
tenero.”…) |