Ciao :)
L'ironia della mia recensione sta nel fatto che non amo né Sakura, né Ino. Fatto sta che sono stata attratta dall'introduzione e ho scelto di leggere, e non me ne pento affatto.
È veramente una bella storia, l'idea è originale e mi piace molto, soprattutto come hai mantenuto i caratteri originali di Ino e Sakura... soprattutto l'orgoglio della bionda, 100% IC! È stata infatti una delle prime cose che ho notato, ma mi piace anche il fatto che sia narrata dal suo punto di vista, coi suoi pensieri che fanno da contorno alle parole. Bellissima anche la suddivisione in paragrafi, uno per ogni momento della vita, loro due sempre insieme in momenti e situazioni diverse, attimi felici e tristi, emozioni, vita.
All'inizio mi piaceva molto il loro viaggio in autobus, sedute vicine con la stessa musica nelle orecchie, e mi ha colpito quando Sakura esce con il tipo moro e misterioso (che mi ricorda qualcuno, haha) e Ino torna a casa da sola... può sembrare uno scorcio banale, è vero, ma è il momento in cui si capisce che ci sarà una specie di distacco, che quel ragazzo possa portare via a Ino ciò che desidera e non la prende affatto bene. Difatti, quando Sakura crede che lui voglia lasciarla, si scopre felice, e ammetto che lì ci speravo! :)
Importante è anche il momento del matrimonio, l'immaginazione di Ino che galoppa e vede sé stessa al posto del futuro marito, è il cuore che parla. La ammiro per essere riuscita a fingere così bene anche in un momento tanto critico, non credo che io sarei riuscita a fare lo stesso, è forse la cosa più difficile del mondo. Come nel momento in cui Sakura chiede a Ino di tenerla per mano per "vedere cosa si prova", per la bionda è la fisione fugace di come sarebbe essere la sua ragazza, e poi il gelato al caramello che torna su nell'amarezza della confessione di Sakura, credo sia stato il momento peggiore, hai lasciato intendere bene i sentimenti di Ino e la delusione, visibile anche nei paragrafi successivi: la distanza e il tempo che si frappone tra loro.
La malattia di Sakura la sospettavo dal momento in cui ha detto che non riusciva ad avere dei figli con suo marito... cioè, non proprio quella, ma sapevo che c'era qualcosa sotto. E ho debolmente sperato che alla fine si salvasse, eppure dentro di me so che non ce l'ha fatta, la canzone la dice lunga, c'è quella tristezza che rende bella tutta la storia. Hai scelto il genere giusto: malinconico, un sentimento che ricorre in tutta la storia, un po' anche nei momenti felici, non vedo però troppo rimpianto, e questo è bellissimo.
La adoro, confermo, va dritta nelle preferite. Spero ti abbia fatto piacere questa recensione, a me è piaciuto commentare la tua storia quasi quanto leggerla :)
Bene, se mai dovessi leggere altre tue storie, non mancherà un commentino. A presto,
OhJeice. |