Allora, innanzitutto buonasera.
Nonostante ami molto Avril da un sacco di anni, non mi capita spesso di venire in questa categoria, anche perché normalmente ci sono pochi guizzi di originalità e di bellezza: ecco, questa storia è una fantastica eccezione, senza dubbio.
Per prima cosa amo molto l'immagine e il video da cui è tratta ma è abbastanza chiaro (almeno per me, seguendo questa bellissima ragazza) il riferimento a "Goodbye" e a tutto quello che c'è dietro la canzone e i sentimenti vari e che echeggiano per i muri della sua stanza ormai vuota.
Quello che mi è piaciuto di più è il modo che hai utilizzato per dosare bene le parole, quello che giace nella testa di Avril, i suoi sentimenti che rimangono incastrati e solitari con lei, così come le parole e la volontà di mostrarsi più forte, forse perché quell'addio era la cosa più inaspettata della sua vita e non avrebbe mai potuto crederci e darsi per vinta.
È uno scritto fortemente concentrato sull'introspezione, sui sentimenti che affondano in una nave invisibile, di lacrime tormentate che mai laveranno un sentimento così autentico e così vero, che non può che giacere in un angolo ed abbassare la testa al destino.
Voglio pensare che questa sia Avril quando soffre, c'è tutto quello che c'è per renderla una cosa molto vicina a lei: la vodka, il piangere nascosta da tutto il mondo, il suo esile corpo stare immobile in una casa leggermente stantia e fastidiosa in cui vivere, il suo essere testardo che però in quest'occasione non la rende coraggiosa ma solo più testarda fino a portarla ad un tragico epilogico, triste e irreparabile.
Le parole sono lo specchio dell'anima di questa perdizione che lui ha portato lei alla distruzione lenta ed inesorabile, a scegliere finalmente di compiere qualcosa per dare una scossa all'esistenza, per non essere più un peso per nessuno, per lui, per se stessa.
Non ho niente da dire in merito allo stile, è pulito e leggero in ogni sua forma (il che credo potrebbe risultare strano nell'ultima parte ma io l'ho trovato molto delicato e geniale nella sua semplicità) e il linguaggio è profondo nei momenti più azzeccati, con un vocabolario molto diretto e che descrive bene gli argomenti trattati.
Non posso che farti i miei sinceri complimenti e inserire questa storia tra le ricordate, forse è quella che amo di più ora nei riguardi di Avril stessa, quindi veramente congratulazioni per aver scritto qualcosa di dannatamente bello e per avermi fatto emozionare sul serio.
Un abbraccio,
Watashiwa |