Recensioni per
Waltz into Darkness
di Niglia

Questa storia ha ottenuto 58 recensioni.
Positive : 58
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
16/08/13, ore 14:00

Ehi ciao!
Ho appena trovato questa storia e mi ha subito presa :)
Adoro come scrivi, sei veramente bravissima! Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo anche perché, avendo letto i libri che ti hanno ispirata, penso proprio che adorerò questa storia!! Quindi va dritta nelle seguite :)
A presto,
Helmwige

Recensore Master
19/07/13, ore 23:52

Ecco, questo è uno di quei capitoli introduttivi in cui ci sono date tutte le prime informazioni utili sui primi personaggi; ci sono così tante informazioni che non so cosa dire perché è già tutto nero su bianco.
Parto col dire che, no, non ho colto la citazione. Dovrei rileggere i libri, non li ricordo quasi più :| (soppiantati da un'altra saga - sempre di sette, che magico numero - che ha fatto la mia adolescenza; chiedo scusa).
Lo sdegno della signorina Radcliffe di fronte alle novità - cosa che mi ha ricordato l'avversione di Ciccio Beppe (come mio nonno chiama Franz Joseph I, ormai siamo di famiglia) - offre spunti comici quasi al pari del suo atteggiamento da classica zitella fatta e finita che ha passato l'infanzia nel collegio delle suore. Suore Orsoline, specifico. Quelle che fanno passare i marines per teneri orsacchiotti.
Se c'è una persona che m'immagino affrontare il mostro a sangue freddo e senza che alcuna goccia di sangue sporchi - che Dio ce ne scampi! - il prezioso tappeto persiano della villa, ecco, questa è la signorina Radcliffe in tutta la sua anglosassone personalità (British self-control sempre e comunque).

Aramis, quale divino nome per un cane! Stranamente, è il mio moschettiere preferito. Aramis, cucciolo lui, è come il servo muto di Zorro: ha già capito tutto ma non può parlare e il padrone passerà la maggior parte delle sue puntate a decifrare i simboli che lascia (consiglierei ad Aramis di lasciare i suoi bisogni nei luoghi dove si nasconde il mostro o davanti alla porta dei suoi rifugi, ma la regia mi dice che non è politicamente corretto).

Questa fobia per gli specchi sta diventando un'epidemia. E ogni volta mi viene in mente una strofa di un pezzo di Lucio Dalla (non guardare me, è colpa di mia madre): Intanto un mistico / Forse un'aviatore / Inventò la commozione / E rimise d'accordo tutti / I belli con i brutti / Con qualche danno per i brutti / Che si videro consegnare / Un pezzo di specchio / Così da potersi guardare.

Confermo quello che ha detto Sylphs (almeno, credo l'abbia detto...): i servitori inquietanti ricordano quelli di the Others. Mi chiedo quanto sappiano. Quanto la signorina Radcliffe sappia. Non mi fido di una che se si pesta un dito esclama "poffarbacco!" anziché "merda!". Sono esseri pericolosi, infidi e letali. Che sia lei il vero mostro?
(So che simili espressioni del volgo non erano di moda, specialmente tra le alti classi sociali e soprattutto tra il gentil sesso, nei primi del Novecento, ma dubito che perfino Napoleone abbia esclamato "poffarbacco!" a Waterloo.)
Metto le mani avanti prima che qualcuno fraintenda: inserire parole volgari in questo contesto sarebbe ORRIPILANTE e non sto chiedendo all'autrice di utilizzarle. Era solo un'ampio modo per mostrare come vedo il personaggio della signorina Radcliffe.
Lo stile, concordo anche qui con Sylphs, richiama i romanzi anglosassoni dell'Ottocento. Sfortunatamente non ho ancora messo le grinfie sui libri della Austen (ho la vaga impressione che per quanto sia un'autrice di indiscutibile talento non faccia al caso mio), ma ho letto Cime Tempestose sempre del genere romantico-nobiliare con campagna inglese e sì, è un'ambientazione perfetta e lo stile che hai usato si abbina meravigliosamente (oh mio Dio, ho usato di nuovo un avverbio!).

Ora, devo far uscire fuori la mia anima da designer (che diamine, sarà forse il mio lavoro!) e ammettere che introdurmi nell'ambiente della villa è stato come ricevere un pugno nello stomaco del mio gusto. Personalmente detesto lo stile liberty. E la tappezzeria, ARGH! Togliete quella carta e fatemi vedere il muro nudo e crudo, puro intonaco, maledetti imbratta muri ottocenteschi/inizio Novecento! Ma resistiamo, caro mostro e cara fanciulla, mancano pochi decenni a quella meraviglia che era il Bauhaus. Quando ci arriverete - se ci arriverete - vi consiglio di bruciare tutto e rinnovare. Il mostro ne sarebbe felice.
//vorrei sottolineare che comunque non sono così drastica come il mio docente svizzero che farebbe di tutte le case un unico, immenso blocco di calcestruzzo con arredamenti minimalisti. E parlo di Minimal Art agonistica con tanto di scale senza ringhiera, orrore.//

E niente, come in tutti i capitoli d'introduzione ai personaggi mi sono persa in vane chiacchiere anziché concentrarmi sulla storia in sé. Chiedo umilmente perdono.
Ange.

Recensore Veterano
17/07/13, ore 22:31

Rieccomi! e felicissima del nuovo capitolo! Devo ammettare, però, di essere alquanto ignorante in Harry Potter: pur avendo letto i primi cinque libri e avendo visto tutti i film, non saprei proprio quale sia la citazione XD ma almeno ho riconosciuto l'immancabile ala Ovest! bè quella almeno dal film della disney XD Visto che ti interessava ( è sempre bello raccontare a qualcuno le proprie passioni!) mi sono laureata in filologia romanza e la mia tesi era su un testo anonimo in francese antico, Aucassin e Nicolette. In questa storia Nicolette si trasforma metaforicamente in una bestia che deve essere cacciata, così ho dovuto analizzare il tema della caccia nel Medioevo e la leggenda del cervo bianco che ha origini antichissime. Per questo motivo ho approfondito i vari tipi di trasformazione e le diverse leggende e favole che riguardano bestie, cervi, e altri animali XD Così mi sono anche imbattuta nelle storie di Angela Carter che fra l'altro ha riscritto due varianti della Bella e la Bestia. E poi altre leggende e così via, diciamo che la mia tesi e il mio prof. di filologia romanza mi hanno aperto un mondo :) Passando al capitolo, la mia curiosità aumenta! Prima di tutto ora che conosco meglio Emma, mi piace caratterialmente, è una persona decisa, sicura, però allo stesso tempo ha molto rispetto del padre e degli obblighi che deve mantenere, insomma è una ragazza con la testa sulle spalle, almeno questa è la mia prima impressione. La tenuta è inquietante al punto giusto, avrei avuto la stessa reazione di Aramis ( complimenti per il nome ;), diciamo che le premesse per notti insonne ci sono tutte. Mi piace molto come scrivi, curi tutti i dettagli tanto che sembra di essere lì nella stanza insieme ad Emma a pettinarsi i capelli. Quindi non posso che continuare ad essere entusiasta di questa storia. Alla prossima, Se7f :)

Recensore Master
17/07/13, ore 09:58

Carissima! Non puoi immaginare la mia gioia quando ho visto l'aggiornamento! Mi sono tuffata immediatamente tra le tue righe e mi ci sono persa fino alla conclusione del capitolo!
Devo ammetterlo, hai un talento evidente e notevole. Leggendo, mi sembrava di avere a che fare con un romanzo delle sorelle Bronte o di Jane Austen, tanto per stile, ineccepibile e perfettametne in accordo con l'epoca che vai a descrivere, quanto per le vicende trattate. Le parole si susseguivano elegantemente ad un ritmo ricercato ma che non perdeva mai colpi, un giusto mix tra accuratezza e scorrevolezza, e mi sembrava di essere precipitata nel 1904, giuro....ero perfettamente calata nella rigida mentalità dell'epoca. Anche i personaggi sono perfettamente conformi al loro ambiente e al loro status sociale, e già ne hai dato una caratterizzazione di base. Prima di parlare della nostra protagonista, ti dico subito che Miss Radcliffe si è conquistata ben presto il mio favore, una donna di polso ma affezionata alla sua protetta, molto attaccata al protocollo ma, in fondo, o almeno così sembra, di buon cuore. Azzardo troppo a ritenere che in là con la storia non approverà per nulla la faccenda del nostro Adam/Faust, e che tenterà di proteggere la giovane Emma?  Non vedo l'ora di scoprirlo! Quanto ai tre domestici, ricordano molto quelli di "The others" (noto che hai chiamato Lydia la sguattera tutto fare, che bello <3) e anche loro sono descritti assai bene, rigidi, cortesi ma tutto sommato abbastanza dimessi, tutto il contrario immagino dell'ineccepibile servitù a cui Emma era abituata...assomigliano un po' al pallido riflesso dei domestici di Hambleton Abbey, e si intuisce, dal riferimento all'Ala Ovest (io ti amo, carissima, hai messo l'Ala Ovest!!!!) che sanno qualcosa....e sono certa che nominandola hanno stuzzicato parecchio la curiosità della fanciulla...che sicuramente andrà a rovistare proprio lì, con mia enorme gioia anche se temo che inizialmente la cosa le si ritorcerà contro, ma si sa, i personaggi devono farne di queste mosse audaci per emozionare noi lettori ;)
Hai descritto anche benissimo Pemberley Manor, questo incrocio di stili e architetture diverse, non so perchè mi ha dato un'idea di confusione, in fondo quasi di distorsione...un luogo che non segue alcuna regola o dogma, che intreccia tante cose, un luogo ingannevole, labirintico, indefinibile...insomma, la dimora perfetta per un mostro della letteratura! Non vedo l'ora che Emma lo esplori per bene e scopra i segreti celati al suo interno :)
Passando alla nostra protagonista, mi sta proprio simpatica. Risponde a quella che è la mentalità di quei tempi ma si vede che ha degli slanci suoi, che apprezza qualche strappo alla regola e non è così rigida, inoltre mi è sembrata davvero gentile, una gentilezza intrisa di una certa vivacità e curiosità....dovrà venire fuori sempre più con l'andare avanti della storia, ma sappi che per ora mi gusta, mi gusta molto :D e mi sta simpatico anche il cucciolo Aramis, che ha captato il "male" di cui è imbevuta Pemberley (si sa che gli animali certe cose le sentono!)
Insomma, carissima, mi complimento con te, hai veramente superato te stessa! A causa del viaggio non so se riuscirò a recensire puntualmente, ma sappi comunque che mi hai catturata e che mi hai già trasportata nell'atmosfera di Pemberley <3
Un bacione dalla tua trepidantissima
Sylphs