Recensioni per
Come una regina
di fanny_rimes

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
26/02/14, ore 11:16

3^ recensione premio per il "Lost in Perversion Contest"

Con i fandom sono un disastro... perciò sto andando alla ricerca delle originali :) e sono davvero felicissima di essere inciampata su questa shot. L'atmosfera retro' è ovunque ed è costellata di malinconia.
La vita di questi giocattoli che erano in realtà dei pezzi unici, delle piccole opere d'arte, che finisce miseramente con l'arrivo dei giocattoli prodotti in serie.
La Barbie, la bambola che tutte le bambine amano e vorrebbero imitare, prende il posto d'onore sugli scaffali e con essa l'apparenza, la 'moda', gli spacchi inguinali diventano la maggiore preoccupazione per le ragazze.
Sono felice che Regina abbia riacquistato valore ed abbia nuovamente trasmesso emozioni a qualcuno.
È una storia molto bella e dolce, malinconica al punto giusto, brava!

Recensore Veterano
06/02/14, ore 21:24

È una bella storia, leggera, di quelle che si leggono nei libri di storie per bambini, mi piace molto perché mi ricorda quando ancora c’era mio nonno, giusto un paio di anni fa che per il mio compleanno aveva deciso di regalarmi una bambola da collezione, avendo poi la grandiosa idea di non farsi vedere a casa proprio a causa di quel regalo, considerando che l’anno prima mi aveva regalato la mia prima chitarra elettrica e che conosceva ben bene i miei gusti xD
Comunque, questa storia ha il sapore dolceamaro dell’infanzia, molto bello, significativo, il passaggio in cui le ragazzine cresciute decidono di buttare via le bambole vecchie. Molto bella anche la conclusione.
Ma soprattutto hai avuto una grande idea a immedesimarti nella bambola, rendi la storia molto meno ‘fredda’ :)
Bella

Recensore Veterano
19/01/14, ore 01:10

RECENSIONE PREMIO N°2 "QUADRI E PICCHE"

Una storia degna delle favole d'altri tempi, che ricorda a suo modo "Il soldatino di stagno", per l'intrecciarsi di sventure e sentimenti legati a un giocattolo.
Devo dire che, la prima parte, mi ha ricordato da morire un vecchissimo episodio di "Hello Spank", dove Aiko (o Spank?) ritrovava in soffita tutti i vecchi giocattoli di lei da bambina e poi si addormentava, sognando che si animavano.
E' davvero una storia dal gusto "retrç"!  :)  Ho ammirato molto la caratterizzazione del personaggio: non è semplice immedesimarsi in una bambola e nella sua vita in soffitta e ho apprezzato molto i commenti sull'arrivo della Barbie! Per non parlare poi, dello stupore di Regina, quando rivede le sue "bambine", diventate ormai delle adolescenti contagiate dalla Barbie, lagnose e indifferenti.
Mi ha un po' turbato il finale però, non perché io non apprezzi la vecchina (assolutamente fantastica!), ma perché mi è venuto da pensare che presto la donna anziana morirà, lasciando nuovamente sola e incompresa la povera Regina :(. Nella casa famiglia, invece, sarebbe stata sicura che, cresciuti dei bambini, ne sarebbero arrivati altri altrettanto piccoli. Ecco, questo  mi ha un po' intristito.
Ho trovato il tuo stile un po' acerbo, rispetto ad altre opere, con qualche svista grammaticale, ma niente di che.
Complessivamente, la storia si legge molto bene e, sebbene non sia estremamente originale, si legge molto piacevolmente proprio per l'atmosfera che hai saputo creare! :)

Recensore Veterano
27/09/13, ore 01:35

Wow, sappi che ho adorato lo stile di questo tuo racconto! Anche se l'epoca storica non viene mai esplicitata sei riuscita a farla trasparire con il modo in cui hai scritto il testo, che mantiene quell'eleganza e compostezza tipica del periodo. Ottimo il lavoro che hai fatto sull'introspezione della bambola, che oltre ad essere protagonista della tua storia diventa simbolo di tutti quegli oggetti superati che vengono tristemente dimenticati. Ho apprezzato tantissimo anche il modo in cui ha inserito la signora Genovesi, che appare garbata e gentile, in netto contrasto con le due gemelle viziate, che non esitano a gettare la bambola con cui hanno condiviso buona parte dell'infanzia. Per concludere, ti segnalo qualche minuscola svista: "molti, molto tempo..." (molto, molto); "Aveva sognato che l'amore che non muore mai" (c'è un che di troppo) e, al termine della frase "(...) invece di regalarli a qualcuno meno fortunato." mancano le virgolette per chiudere il discorso diretto.
Ti faccio ancora i complimenti per questo racconto, l'ho trovato veramente dolce e bene scritto!

Recensore Veterano
07/09/13, ore 15:43

Ciao fanny! Eccomi finalmente a lasciarti una delle recensioni che ti spettano e che ti meriti (giusto un po', soprattutto dopo l'amaro per il finale della storia ç_ç NO NON ME NE SONO DIMENTICATA!).
Come va? Intanto chiedo ancora scusa se chiedo sempre di avere pazienza e ti ringrazio di cuore per aveer continuato ad aspettare. Spero che questa estate sia stata fantastica per te e ti auguro sempre il meglio. 
Passando alla storia... wow. Diciamo che non bazzico molto nel fandom fantasy, anzi, per adesso questa mi sa proprio che è solo la seconda storia che ho letto in quella sezione e unica one shot di certo. Quindi sentiti onorata! Ho scelto questa perché il mio tempo a disposizione è un po' ridotto e perlopiù hai cose più lunghe, per cui mi dedicherò alle long soltanto quando avrò molto più tempo da dedicare. Di certo non voglio fare una letturina veloce per scrivere quattro righe messe in croce e solo per far vedere che "sì, ho lasciato la recensione premio". Spero che tu sappia che tipo di recensioni mi piace lasciare, ormai u.u
Ovviamente, però, dato che non siamo in un contest, non spenderò 29158329589 parole solo per la parte grammaticale. Anche perché in questa storia non ho proprio nulla da rimproverarti. Solo un paio di cose magari, te le vorrei far notare, o magari sono fatte di proposito: quando le ragazze parlano del castello ed una di loro dice "tieni il castello, ma butta la bambola", al "ma butta la bambola" hai mancato le caporali oppure non le hai messe appositamente? 
Qui, invece: "«Non ringrazi me. Li ho trovati abbandonati per la strada. Ringrazi piuttosto qualche bambina viziata che stamattina ha deciso di buttarli via nella spazzatura, senza pensare, invece, di regalarli a qualcuno meno fortunato". Non hai inserito le caporali per concludere quella battuta appositamente oppure l'hai saltato? Per il resto non ho nulla da dire, lessico perfetto, e soprattutto tanta, ma tanta, ma tanta di quella originalità che mi viene da strapparmi i capelli perché ne vorrei un po' anch'io! Suvvia, un po' d'altruismo, dammene un po', non tenerla tutta per te! Come ho detto anche a setsy, visto che siete due delle autrici che più apprezzo e stimo con tutta me stessa, non prendere frasi del genere come negative, perché sia tu che lei siete due autrici dalle quali cerco di trarre le migliori ispirazioni e soprattutto siete entrambe molto brave. Mi piacerebbe essere come voi un giorno, quindi sentiti onorata (?) :3
Leggendo questa storia, sono per un attimo tornata una bambina di 10 anni. Io non ho mai avuto bambole del genere, o forse sì, ma diciamo che queste qui mi hanno sempre messo un'inspiegabile ansia addosso, per cui non le ho mai adorate e ne sono sempre stata alla larga. E pensando alle barbie... Oh, beh, tutte le bambole non hanno subito un bel trattamento da me! Magari sarebbe piaciuto tanto se avessi sistemato i capelli, pettinato e tutto, ma io glieli TAGLIAVO. Perché ero convintissima che poi, facendo uno shampoo dopo l'altro, sarebbero ricresciuti. Certo che avevo la mente un po' fusa sin da bambina... ora si spiega tutto.
Quindi dai, confesso di essermi sentita un po' in colpa, anche perché nemmeno io ho più quelle bambole, ma, a differenza delle bambine che hanno buttato tutto senza esitare, io le ho regalate alla figlia di un'amica di mia madre che non poteva comprarle. Ne ho solo una ormai nella mia casa in Italia, e chissà, magari prima o poi regalerò anche quella. Per adesso sta bene dov'è e non mi ha mai dato fastidio :P 
Comunque sia credo che il finale sia degno di una Regina. Della Regina. Mi è piaciuto particolarmente il dare il tocco d'umanità ad una bambola, perché è un po' vero che i bambini ci crescono assieme, si affezionano, è come se una bambola potesse davvero essere un'amica, una compagna d'avventura finché PUFF, improvvisamente non si cresce e viene messa da parte. È una cosa infinitamente triste se per un attimo si torna ad impersonare la parte di noi da bambine :( 
Ora sentiti in colpa triplamente ahahaha :P 
E soprattutto aggiungerei che mi è partita la riflessione sul fatto che a volte non apprezziamo abbastanza le cose che hanno fatto parte di un periodo particolare come l'infanzia, tanto da buttarle via... Però ammetto che ho da anni ed anni un pupazzo che non faccio toccare a nessuno. Sì, sono ancora affezionata a tutti i miei pupazzi (anche se non ce l'ho fatta a portarne con me), per cui ecco la mia debolezza u.u Mi consenti di sostituire Regina con il mio pupazzo preferito e magari poi continuerò a sentirmi in colpa (anche se, alla fine, non ne ho ragione)? :P
Credo di essermi dilungata un pochettino, per cui ora concludo qui, anche perché è quasi scaduto il mio tempo a disposizione da dedicarvi. Ti mando un forte abbraccio e bacio e ti ringrazio per la pazienza avuta sino ad ora. Prometto che farò del mio meglio per le recensioni e ci metterò tanto impegno quanto ne ho messo per la stesura dei giudizi delle storie. E soprattutto, appena avrò un secondo libero, credo proprio che rileggerò la storia partecipante. Quando finalmente mi sarò ripresa dallo shock, così poi rileggerò il finale e mi verrà di nuovo ahahhaha.
Bacioni, a presto!

Giacos

 

Recensore Master
20/08/13, ore 13:31

A mio parere, storia molto carina e ben scritta, riesce abbastanza facile immedesimarsi enlla sventurata protagonista, regina appunto ma di un regno decaduto non solo perché le padroncine hanno superato l'età per giocare con le bambole, ma anche per le ode semre rinnovantesi nell'indeustira dei giocattoli che fornisce prodotti che vanno velocemente tanto di moda quanto fuori essa, non è il caso però di condannarle, anche se il lroo comportamento non è stato affato simpatico, purtroppo non è da ttuti riuscire a serbare gratitudine per il bene che si è avuto anche quando il benefattore è un essere umano in carne e ossa, figurarsi cone gli oggetti, anche quando assumono una sorta di natura senziente come in questo racconto), purtroppo i tampi cambiano e chi non riesce e non può adeguarvisi ne fa le spese.
Come definirei in breve la storia? Una specie di "All'inferno e ritorno" (ti confesso che mentre leggevo il testo mi è venuto alla mente l'episodio "Che cosa sono le nuvole?" di Capriccio all'italiana, mi sarei aspettato che la protagonista dicesse, adagiata sulla spazzatura: "Ah, straziante, meravigliosa bellezza del creato"), in questo caso la protagonista ha trovato chi ha saputo apprezzarla e farle rivivere i momenti lontani dal suo passato migliore, credo che non sia stata casuale la scelta di una nuova padrona di età avanzata, forse entrambe sono sopravvissute di un'età ormai passata.
Particolare poi mi è parsa la scelta onomastica, con un congoem che darebbe pensare all'Italia e nomi che invece implicano un ambientazione anglosassone.
PS. Molto carina l'immagine, è stata a mio parere davvero un'ottima scelta.

Recensore Veterano
10/08/13, ore 12:45

Ciao cara Fanny, finalmente ho qualche ora libera per leggere le shot partorite dal secondo turno! xD
Adoro la tua favola, è meravigliosa! Deliziosamente delicata, con un alone di passato tutto attorno che rende ogni scena un po' magica. La bambola è molto ben caratterizzata, si sente l'abbandono e la tristezza per essere stata dimenticata quando, un tempo, era abituata ad essere oggetto di mille attenzioni e magari anche di litigi. E poi? Con la crescita, le due bimbe hanno dimenticato il passato e hanno preferito buttarlo via piuttosto che continuare a far vivere tutti quei giocattoli nelle mani di altri bambini...
Figurati che io, quando devo dare via un peluche o un giocattolo, prima lo ringrazio per quello che ha fatto per me! :'D Quindi, se adesso non penserai che io sia una pazza in serio bisogno di aiuto, puoi capire perché mi sia piaciuta in modo particolare la tua storia.
Possibile che il mio personaggio preferito sia la vecchina finale? o.o Non so, è apparsa solo per poco ma l'ho adorata. Innanzitutto è generosa e gentile, pensa agli altri; poi è un po' bambina dentro ed è contentissima quando le lasciano quella bambola che tanto l'aveva affascinata appena vista.
Bellissimo il pensiero finale di Regina: “Tu mi ha salvato da migliaia di paure, hai asciugato le mie lacrime”
Complimenti tesoro, una shot veramente bella, potrebbe quasi essere una favola da raccontare un giorno ai tuoi nipotini! ;) Bacione!

Recensore Master
02/08/13, ore 22:11

Fanny cucciola, sto piangendo tutte le mie lacrime
stasera vorrei essere anche io come la tua bambola, stupenda protagonista di questa fiaba, con richiami prima all'atmosfera quasi "gotica", alla Kaori Yuki, per capirci, (grande adorazione!) al mondo delle bambole vittoriane, poi il gioco di citazione di toy story III
il valore di una cosa che ti ha fatto compagnia per tanto tempo, era una tua amica, e finisce nel cassonetto
mi sento tanto Regina, stasera, che sto obbligatoriamente buttando cose della mia infanzia perchè devo riconsegnare casa svuotata
qualcuno può raccogliere anche me, per favore?*-*
tesoro davvero, non credevo di trovare questo
sei sempre meravigliosa da leggere ma mai mi hai strutto il cuore così.
ti abbraccio fortissimo, tua lacrimevole Setsy

Nuovo recensore
02/08/13, ore 21:59

Ciao!
Sono nuova e sono concorrente con te nella squadra Bianca, del contest cui questa storia partecipa.

L'ho letta con estremo piacere, è semplice e scorrevole, la storia mi ha subito riportato alla mente Toy Story, sarà "deformazione" credo ^.^''.
Ho trovato l'idea assolutamente perfetta, carina, a suo modo romantica e commovente; il giocattolo, prettamente per bambini, passa dalle loro mani ormai distaccate e fredde a quelle calde e gentili della vecchina. Dà un senso di giustizia.

Ho trovato una sola pecca, comunque piccola; la poca introspezione del sentimento dell'anziana sul suo sogno di ballare. Credo che se l'avessi sviluppata maggiormente avrebbe dato più corpo e un paio di lacrimucce in più al loro fortuito ritrovamento assieme.

=)

Recensore Master
01/08/13, ore 18:42

Ciao Fanny, eccomi anche da te.
Questa favola è davvero bella. Commovente. La vecchia bambola che non serve più, buttata in soffitta da chissà quanti anni perchè sostituita con giocattoli nuovi e poi gettata nell'immondizia. La stessa bambola che per anni è stata il giocattolo preferito delle bambine che hanno condiviso il lettino con lei, è diventata inutile ed è finita nell'immondizia. Quanto di più vero... purtroppo è quella la fine per tutte le cose di cui sentiamo di poter fare a meno, ma leggere questa tua storia rende "il buttare le cose vecchie" un gesto... chessò... brutto... non mi viene un altro termine.
Questa storia è commovente e dolce. E l'epilogo mi è piaciuto. Hai reso onore al vecchio giocattolo ridandole un posto di prestigio. Bella, davvero una bella favola. Complimenti!

Recensore Master
01/08/13, ore 11:03

Che storia dolcissima, amara ma con un senso di rivincita finale che te la fa davvero amare!*.*
Secondo me hai descritto davvero bene il senso di distacco dall'infanzia e il modo con il quale può arrivare. E qui ci sono due ragazzine che buttano via quel che di bello hanno a Vito in passato.
Davvero bello, fa riflettere!
Un bacio
Lav

Recensore Veterano
31/07/13, ore 20:09

Geniale! Molto dolce, malinconica ma anche speranzosa. Mi ha ricordato molto Toy Story, ma sei riuscita ad utilizzare un tema (e un'invenzione) già usati con un'intelligenza e un'originalità tali da farli diventare del tutto tuoi. Il punto forte del racconto, secondo me, è la caratterizzazione della bambola, una personcina "all'antica" con un dolore grande. Mi è piaciuto molto il fatto che alla fine la bambola non finisca in mano ad un bambino ma ad una vecchietta, secondo me trovando in lei uno spirito affine; inoltre è molto bello, molto tenero questo affetto di un'anziana per un giocattolo, come se non si smettesse mai di inventare e di sognare, neanche ad ottant'anni.
Ho un solo appunto da farti: ad un certo punto dici che la dama di compagnia si inchina e scrivi "proferì", ma forse intendevi dire "si produsse". Come vedi è proprio una cosa minima.
Complimenti davvero, ho solo un'altra cosa da dirti: Voglio leggere dei fantasy così!

Greta