Recensioni per
Piccola storia ignobile
di Entreri

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
26/07/15, ore 20:38

Ciao di nuovo, ecco la terza recensione premio!
Anche questa storia mi è piaciuta molto, soprattutto per l'ambientazione decisamente accurata, il tuo stile è come sempre molto ricercato e i personaggi sono ben caratterizzati. Mi è piaciuto come hai trattato il tema della schiavitù. Complimenti!

Elisaherm

Recensore Master
09/07/15, ore 20:36

Quale gioiello di storia rischiavo di perdermi.
Di nuovo, vorrei scusarmi del ritardo con cui ti ho consegnato le recensioni premio, ma stavolta non a parole. Per cui ho deciso di leggere e recensire anche quest'altra storia che mi avevi segnalato, e per fortuna! Perché ora, a lettura finita, scopro che sarebbe stato un crimine metterla da parte.
Forse non trasparirà troppo il mio entusiasmo da questa recensione (c'è talmente tanto caldo che è già tanto se trovo la forza di mettere in fila due pensieri coerenti e digitarli sulla tastiera), ma credimi, questa storia mi ha lasciato a bocca aperta, e il mio povero cuore è stato messo a dura prova (beh, c'è stato un momento in cui ho dovuto interrompere la lettura, mettere tutto a icona e andare a prendere una boccata d'aria in giardino, prima di continuare).
Forse questa è la storia che più mi è restata nel cuore, tra tutte le tue che ho letto (anche se Ma i figli dei suoi figli hanno il trono non si dimentica facilmente). L'ho amata, l'ho amata visceralmente, anche se l'ambientazione non è delle mie preferite, ma tu come al solito l'hai saputa rendere incredibilmente affascinante, colorata, caratteristica, piena di particolari curiosi.
La storia si dispiega in modo molto chiaro e lineare, per cui alla tua domanda finale in cui chiedi se servano informazioni contestuali in più, io rispondo NO. Ci sono tutti gli elementi necessari per capire perfettamente la storia, e per godersela a fondo, anche. Il resto, secondo me, va bene lasciato all'immaginazione. Certo, nel caso tu mi chiedessi se vorrei altre storie ambientate in questo contesto piratesco, che approfondiscano ancor di più questi personaggi, la mia risposta sarebbe sì, sì e ancora YES.
Ma sto divagando.
Mi hai talmente tanto sconvolta (in senso positivo), talmente tanto hai stuzzicato corde sensibilissime per me in fatto di materia narrativa, che non so da che parte ri-prendere in mano il tuo racconto per recensirlo.
Innanzitutto, noto che questa storia è diversa da tutte le altre che ho letto finora. È più... raccontata, diciamo. Innanzitutto è raccontata "al presente", e non in retrospettiva (come invece lo è, ad esempio, il pluricitato Ma i figli dei suoi figli hanno il trono), e inoltre, diversamente da Erranti nella pioggia e Legends of Victory, Piccola storia ignobile non è estetizzante e celebrativa di un momento, ma ci vuole raccontare una storia in sviluppo, una storia della quale non vediamo l'ora di leggere il finale. Questo ovviamente senza togliere nulla alle altre tue storie che ho citato, è semplicemente uno stile che io ho trovato in qualche modo... diverso. La leggenda c'è, come sempre, ma è presente in misura minore rispetto agli accadimenti presenti, è posta in secondo piano. È un piacevole diversivo che denota quanto bene tu ti destreggi in modi di narrare che sono differenti l'uno dall'altro.

Per una volta, posso dire di aver incontrato un protagonista positivo, anche se non integralmente. Ovviamente Joseph Moriale non è il principe buono delle favole, però perlomeno all'interno dei confini di questa storia si dimostra essere un personaggio positivo. Il suo rapporto di complicità e rivalità con Yaʿqūb mi ha colpito molto, e sarei curiosissima di vederli inquadrati nella loro gioventù (come sarei curiosa per Galoth e Sorot), quando ancora erano entrambi in una condizione di debolezza.

Forse sembro un po' morbosa a dire una cosa del genere, ma ho amato tantissimo quei pochi particolari scabrosi che hai inserito all'interno del racconto. L'hanno reso molto più... terra-terra, sicuramente, più realistico e tangibile. E inoltre non eccedono, li hai dosati con il contagocce, per cui non sono affatto esagerati, bensì perfettamente credibili. Sono presenti il giusto a rendere questa storia una piccola storia ignobile. E già, volendo soffermarci sul titolo, l'ho trovato molto curioso. Ignobile perché Safyia in fondo non era che una ragazzina, una ragazzina di poca importanza che probabilmente non avrebbe mai fatto nulla di grandioso nella sua vita, una ragazza andata incontro alla morte, una ragazza come tante altre. Dunque la storia, che gira attorno alla sua morte, potrebbe essere classificata da occhi cinici come non importante. Non è la storia di un'eroina, è una storia di una concubina (che, come avrebbe voluto dire Joseph, quale differenza c'è con una danzatrice di campanelli?). Ancora, ignobile perché narra di uomini crudeli e spregevoli, calati a recitare la loro parte in un mondo spregevole e crudele. Insomma, benché mi sembra che tu, da qualche parte, abbia detto di non essere brava a "titolare" le tue storie, ogni volta mi sembra che i tuoi titoli siano perfettamente calzanti. E non soltanto quelli, ovviamente.

Sprecando due parole sui personaggi, credo che quello che più mi ha colpito sia Yaʿqūb, e vorrei tanto sapere di più su di lui. È un personaggio sicuramente negativo, ma come Joseph, è un negativo segnato da esperienze negative. E, a proposito, non ho ben capito quella storia dell'Ahmed e dell'Aisha (perdonami, sarà il caldo).
Mi piace moltissimo come hai caratterizzato Safyia: non è un personaggio particolarmente originale o particolarmente carismatico, ma è un personaggio le cui sorti stanno terribilmente a cuore al lettore (o almeno, per me è stato così). È un personaggio in cui ci si immedesima con fin troppa facilità. Ed è un personaggio dall'ingenuità e dal candore commoventi. Trovo che la parte più commovente che riguarda Safyia, sia quella in cui la ragazza cerca in tutti i modi di guadagnarsi l'attenzione dell'insensibile Yaʿqūb. Yaʿqūb interpreta quel comportamento in modo sbagliato (anche se ovviamente non gli interessa interpretarlo nel modo giusto), mentre Joseph (assieme al lettore) lo interpreta nel modo giusto, ovvero benché Safyia abbia effettivamente osato troppo, la sua era solamente una sana e più che legittima brama di libertà. Quello che sembrava un atto meschino e colmo di malizia, non era altro che il disperato tentativo di liberarsi dalle catene. Tentativo che, tra l'altro, in ogni caso, sarebbe comunque stato fallimentare. Ed è qui che io ritengo si consumi il momento più tragico di tutta la storia, il culmine di tutta la storia, più straziante addirittura della morte stessa della danzatrice.
Potrei parlare per ore degli innumerevoli particolari con i quali hai farcito questa storia, che contribuiscono a renderla davvero un gioiellino dalle mille sfaccettature. Non lo farò, perché rischierei davvero di diventare prolissa, ma almeno due te li devo citare:
La descrizione dell'uomo dei Popoli Rossi, e inoltre i particolari riti funebri degli isolani. Ti ho citato i due particolari di contesto che, a memoria, mi hanno colpito maggiormente, ma più scorro con gli occhi la tua storia, più mi verrebbe da riportartene altri. Come ad esempio l'intrigante idea della Gara della Meraviglia: mi è piaciuta talmente tanto l'idea, che mi sarebbe piaciuto che tu avessi descritto più meraviglie, prima di far salire Safyia sul palco.

Non so che altro dire. Solo che anche questa storia dovrebbe partecipare alla Gara della Meraviglia, e inoltre vincere il primo premio. So che forse ti sembrerò esagerare con i complimenti ogni volta che recensisco una tua storia, ma non vorrei mai che tu pensassi che sono forzati. Sono davvero, davvero sentiti e sinceri. E nel caso di questo gioiellino, non sono nemmeno sufficienti.
È la storia di un'innocente calata in un mondo brutale, un mondo nel quale non ha imparato a muoversi (e non lo imparerà mai), un mondo nel quale sembra sopravvivere solo chi ha malizia, solo chi ha imparato a mettere da parte la fiducia, solo uomini come Joseph e Yaʿqūb Moriale. E ripeto quanto sia stupefacente che gli avvenimenti ruotino tutti attorno alla figura della giovane danzatrice, e di come questa storia si chiami Piccola storia ignobile, perché dà importanza a una persona che non è importante, in questo mondo brutale da te tratteggiato. Ed è curioso anche notare come Joseph Moriale abbia compassione non tanto di Safyia, quanto piuttosto di un sé stesso del passato, di un Joseph Moriale ancora ingenuo, sottomesso, incantato. 

È una storia, questa, che consiglierei a chiunque mi capitasse a tiro, e spero che tu possa farla partecipare a contest e concorsi vari, perché abbia l'attenzione e il riconoscimento che merita (se non li ha già avuti).
L'ho amata, credimi, l'ho amata con tutta me stessa. E ti devo ringraziare per averla scritta.
Spero davvero di leggere altri capolavori del genere. Sei una scrittrice sensazionale, e non ho davvero nient'altro da aggiungere.

Silvar

Recensore Junior
07/07/15, ore 22:42

Ecco... sono rimasta senza parole.
Parliamo seriamente. Ma proprio seriamente, da... non so, da cosa a cosa.
Perché non scrivi? Tu devi farlo. Per il bene mio e di tutti coloro che, come me, non vedono l'ora di leggerti.
Prima di dirti qualcosa su questa meravigliosa storia, sì, ti sprono a scrivere. Non sprecare il tuo talento a fare altro; scrivi. Le persone come te, scrivendo, portano qualcosa di migliore nel mondo.
Ma parliamo di questa piccola storia ignobile. Parliamone perché merita.
Non ho mai fatto mistero di non apprezzare in maniera particolare il fantasy troppo "spinto". Le tue storie, a quanto ho letto, non hanno mai questo avventurarsi troppo in profondità. Non so se per gli amanti del genere questo sia un pregio... ma per me lo è, sicuramente. I tuoi personaggi sono sempre, incredibilmente umani (hai la dote rara di saper descrivere personaggi tridimensionali, dotate di grandi sfaccettature caratteriali, e questo mi fa un piacere immenso). La loro umanità traspare, si può quasi toccare. E, così, i tuoi personaggi non si somigliano mai; vivono universi diversi, in modo diverso. Sono meravigliosamente articolati.
Ed ecco Moriale che, dopo aver rischiato di annegare (nelle note dici di aver dato molto per scontato, ma lasciami dire che è un artificio stilistico che io adoro), si sveglia. Com'è stato amaro, con lui, il destino? Vedo anche in quell'accanirsi della sorte - nel suo cadere prigioniero proprio quando Elmira è caduta e la guerra è vinta - l'ignobiltà del fato, del destino, che mai si stanca di giocare con chi popola la terra.
E cosa dire, allora, della bellissima e misteriosa (pur senza esserlo) danzatrice di campanelli? La sua vita, scritta nei tatuaggi che porta sul braccio, è destinata alla fine. Lei, e lei soltanto, è l'artefice del proprio destino, quando cerca la morte - ammesso e non concesso che, non sapendo come sarebbe finita la mostra delle meraviglie, la vita fosse stata da preferire. Una vita breve, che si consuma, che finisce bruciata. C'è davvero un'amarezza ignobile in tutto questo. L'empietà umana, ogni sua bassezza. L'inevitabilità del male, così bruciante proprio perché verosimile. E c'è tanto talento nel descrivere tutto questo.
Stile perfetto, forma perfetta. Non ha nemmeno senso dilungarmi troppo in queste cose.
Ma continua a scrivere, ti prego, continua a scrivere.

Recensore Junior
12/02/14, ore 09:34

QUARTA CLASSIFICATA e VINCITRICE DEL PREMIO “STILE” al contest "A STRANGE FANTASY":  "Piccola storia ignobile" di (Entreri)
Grammatica e sintassi: 4/5
Stile: 5/5
Caratterizzazione personaggi: 7.5/10
Descrizione delle ambientazioni: 6/10
Trama: svolgimento e contenuti: (7/10, 9/10) 8/10
Originalità: 8/10
Totale: 38.5/50

Grammatica e sintassi: qualche virgola fuori posto e uno o due errorini mi hanno fatto scendere a 4/5, ma non è nulla di grave. Per il resto sono rimasta incantata dal tuo stile. Ho davvero apprezzato l’uso di vocaboli un tantino più forbiti, gli intermezzi estrapolati dalle canzoni che vengono riprese, poi, nel testo stesso. Hai una linguaggio poetico e una prosa consistente, fatta di frasi particolarmente articolate, un binomio apparentemente difficile da conciliare quanto affascinante. È vero che in alcuni casi il testo viene lievemente appesantito dagli incisi, ma non così tanto da ostruire la lettura o richiedere un particolare sforzo. La caratterizzazione dei personaggi ha alti e bassi. Svisceri Joseph Moriale mentre lo utilizzi come filtro per la storia che racconti e pur avvertendo qualche “vuoto” si ha, complessivamente parlando, l’idea di un personaggio ben caratterizzato. Lo stesso, però, non vale per Ya’qub. Lasci troppe cose non dette, troppe per rendere a tutto tondo di un personaggio sì secondario, ma allo stesso modo cardine della vicenda. Non farò l’errore di citarti anche la danzatrice, perché credo che lei sia stata resa al massimo delle sue possibilità, le mancanze che la riguardano sono dovute al suo ruolo. La descrizione delle ambientazioni è alquanto blanda, si evince qualcosa dall’atmosfera che imprime il racconto, ma la carenza, in questo caso, si fa comunque sentire. La trama ha una maturità sottile, tuttavia ho spesso avuto l’impressione di stare leggendo solo un frammento di una storia ben più ampia e complessa. Anche qui, come per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, si avverte il peso di cose non dette; sembri limitarti a sporadiche citazioni dell’intricato rapporto tra Joseph e Ya’qub, come se il lettore già conosca le loro vicende e tu ti debba solo preoccupare di farle riaffiorare alla memoria. Buona l’originalità; l’idea di ricollegare Ya’qub a Joseph tramite la danzatrice di campanelli, il loro rapporto, l’ambientazione “marittima” sono tutti elementi che acuiscono la peculiarità della tua storia.
(Recensione modificata il 12/02/2014 - 09:35 am)

Recensore Junior
23/12/13, ore 16:23

2° CLASSIFICATA al contest "L'antieroe" di Athenryl e Rosheen


Grammatica, stile e lessico: 19/20

Qualche errore di distrazione qua e là, punteggiatura talvolta non ben distribuita e un "sé stessa" a pag. 3: purtroppo queste piccole sviste hanno penalizzato quella che avrebbe potuto essere una storia perfetta dal punto di vista grammaticale e lessicale.
Detto ciò, vogliamo spendere una nota molto positiva per il tuo stile: ricco, avvincente, suggestivo, unisce una costruzione composta ed equilibrata a dialoghi ben inseriti e curati, mai inadatti al contesto in cui si collocano. Sei stata attenta ai dettagli, hai saputo in poche pagine creare un mondo e i suoi abitanti arricchendoli di sfumature che il tuo stile di scrittura ha contribuito a rendere reali. Per questo abbiamo deciso di assegnarti il premio MIGLIOR STILE, che ti assicura un'ulteriore recensione.


Originalità: 14,5/15

Uno 0,5 in meno per l'ambientazione a stampo piratesco che non si può annoverare tra le meno gettonate: tuttavia l'impronta introspettiva che hai scelto di dare al racconto, della quale ti sei servita per seminare qua e là dettagli sul mondo che hai creato, ti ha aiutata a farti raggiungere un punteggio molto buono.


Caratterizzazione dei personaggi: 10/12

Come ti abbiamo già detto, la tua notevole capacità d'espressione e di analisi introspettiva ti ha fatto guadagnare un bel po' di punti: non c'è nessun personaggio che si possa definire stereotipato, piatto o insipido; ognuno di loro, anche il più marginale, è ben caratterizzato e sembra essere citato per un preciso scopo. (NdAthenryl: Safyia, la danzatrice di campanelli, mi è piaciuta davvero molto. Affascinante, a tratti nostalgica, misteriosa; nonostante sia secondaria hai saputo utilizzarla come filo conduttore della storia: è lei la prima persona con cui Moriale entra in contatto al suo risveglio sulla nave nemica, lei la vittima della rabbia ingiustificata di Yaʿqūb e l'unica a scatenare nel protagonista una sorta di rassegnazione e impossibilità di cambiare il proprio destino.)
Unica pecca risiede nel protagonista: a tratti abbiamo trovato arduo riuscire a entrare nella sua testa, a indovinare i suoi pensieri, carpire la sua personalità. Se molte cose del suo passato sono approfondite e ben sviluppate, anche se lasciate appositamente a interpretazione di chi legge – come, ad esempio, la A che marchia il corpo di Moriale – così non è stato per altre. Si può definire Joseph un personaggio malinconico, tormentato e disilluso nei confronti della vita, ma non è chiaro cosa l'ha portato ad essere così. Un'altra cosa che non abbiamo capito è quali erano i suoi reali rapporti con Yaʿqūb: chi è davvero? Cosa c'era tra loro?


Apprezzamento personale: 8,5/10

Forse dal ritmo un po' troppo lento: hai preferito dare molto più spazio alla narrazione, alla costruzione dei dialoghi e alla caratterizzazione generale della storia, e questa è una scelta personale che non è di certo un errore ma che ha frenato l'azione. Tuttavia, se dovessimo dire cosa ci è piaciuto di più è il tuo stile, come abbiamo già detto. Sei piena di potenziale e sai come sfruttarlo: ci hai incuriosito molto su quello che è il background non solo di Moriale ma del mondo che hai creato.


Uso del pacchetto: 6/8

Hai usato bene le tre tracce del pacchetto: ognuna di esse era inserita adeguatamente, senza stonare né deviare quello che era il tono del racconto; l'unico prompt a cui non ti sei attenuta è stata l'immagine che, a nostro parere, con ciò che hai descritto – un'ambientazione marino/piratesca – non s'accordava.


Punti totali: 58/65

Recensore Veterano
08/08/13, ore 18:28

oook, sono riuscito a leggere. non è stato semplice, a dire il vero, durante la giornata lavoro e torno stanco morto la sera... comunque ce l'ho fatta.
inizio col dire che come one-shot è piuttosto lunga, ma tutto sommato, nell'insieme doveva essere così. non sarebbe stata la stessa cosa, altrimenti.
hai messo su un'ottima trama, con un background bene integrato (beh, sarebe stato difficile il contrario, tutto sommato) e con personaggi estremamente definiti.
joseph moriale, protagonista della storia, è piuttosto impressionante, col suo bagaglio di esperienze e coi numerosi flashback con cui ricostruisce la sua storia personale, in netto contrasto con safyia, ragazzina mai uscita dal cortile di casa e completamente inesperta quando si parla di vita di strada (o di mare, vista la situazione). ma devo dirlo, la figura che più di tutte mi è piaciuta è stato il capitano faris: mi aspettavo un rude pirata d'assalto, abituato a trattare con i peggiori elementi dell'ambiente e a risolvere buona parte dei suoi problemi con metodi anche spicci, se non era costretto a fare altrimenti. invece, mi sono ritrovato di fronte un uomo che, a quanto ho letto, è persino più affabile dello stesso moriale che, per sua stessa ammissione, avrebbe fatto fare a safyia un giro dell'intera ciurma sia che avesse vinto sia che avesse perso. anche il modo in cui ha spiegato a joseph che era suo prigioniero è stato molto atipico: l'ha trattato quasi come un ospite, e nonostante abbia ammesso di non avere molto a cuore il suo destino (purchè questo gli frutti del denaro, prima) mi è sembrato decisamente accomodante. lo ha persino lasciato scendere dalla nave e accompagnare lui e l'equipaggio a terra, invece che rinchiuderlo da qualche parte per tutta la notte, come avrebbe potuto fare un qualsiasi altro pirata.
lo ribadisco: è senz'altro il personaggio più sorprendente, e anche quello che, credo, mi è piaciuto di più.
infine, ci ritroviamo il famoso ya'qub. lui sì che si avvicina di più all'idea che avevo io del pirata classico, quello abituato a usare un coltello per risolvere i problemi, dai modi anche volgari e le idee chiare su ciò che gli interessa e quello che invece può aspettare tempi migliori. ho idea che, se non dovesse decidere di affondare faris pur di uccidere joseph, potrebbe provvedere a liberarsi dell'avversario ed ex-compagno in un secondo momento. è sicuramente il personaggio più fedele a se stesso di tutta la storia, escludendo safyia stessa, così ingenua da pagare con la propria vita.
non ho molto altro da dire, se non passando alla parte tecnica: ho trovato un paio di refusi qua e là, e pur non pregiudicando il risultato (che risulta molto buono) stridono un po'. ti segnalo quelli che ho trovato:
-"si mutò in canto, la canzone una che conosceva": la parte dopo la virgola mi sembra da rivedere, mi suona piuttosto forzata;
-"viso fra le mani, il verso, tuttavia, non cantava di lei.": la prima virgola la sostituirei con un punto, un punto e virgola al massimo;
-"una volta era stato a propria volta": ripetizione;
-"vero, sebbene, infatti,": troppe virgole;
-"«Ho un fratello minore, il mio primo ufficiale, se qualcuno osasse fargli del male navigherei senza pace per tutto il Golfo e i Mari Piccoli, mi spingerei senza timore nell’Infinito Est pur di vendicarlo.»": la frase è troppo lunga, fa venire il fiatone. ci metterei un punto nel mezzo, per spezzarla;
-"che sua fratello": vocale sbagliata;
-"a vicenda il Grande Poema l’un l’altro,": o "a vicenda" o "l'un l'altro":
-"olii": troppe "i".
come ultima cosa, ti ringrazio della piccola dedica. non me l'aspettavo affato, e ne sono molto contento.
ti saluto, a presto!

Nuovo recensore
06/08/13, ore 13:04

ciao, è la prima volta che leggo una storia originale fantasy, e il tuo stile mi è piaciuto molto e subito! complimenti! andrò a leggere tutte le tue storie, ho letto la trama/sintesi di alcune a da quello che ho capito fanno parte di questo racconto o vicerversa, mi informerò! Complimenti ancora!

Recensore Junior
06/08/13, ore 11:32

Sono matta ad aver letto questa storia in un momento del genere (cioè ieri sera, stremata, dopo aver pubblicato-per-un-soffio) e tra l'altro dovrei dare la precedenza alla altre tue storie. Allora questo racconto mi è piaciuto molto (anche perchè mi sono sempre piaciute le storie d'amicizie tradite) sopratutto nell'ultima parte in cui compare Yaʿqūb, adoro questo genere di personaggi: bello, femmineo, crudele, principesco. Avevo gli occhi luccicanti! Quindi, visto che nemmeno sto qui a sperare che riprenderai questo bellissimo personaggio ti chiedo un paio di cosette che mi sembrano essere state lasciate sull'ambiguo: è stato violentato dal secondo ufficciale della Moriale per essere scappato insieme a Joseph (che perarltro ogni volta che leggo il nome non posso fare a meno di pensare a Conrad, visto che mi sto leggendo anche La linea d'ombra)? Qual è esattamente il rapporto tra Aisha e Ahmed? Quindi è stato Joseph a tradire per primo, ma perchè? Uffa, forse sono un poco assillante, ma questa storia mi lascia così tanti interrogativi sul mio (è gia diventato) adorato Yaʿqūb che voglio sapere. Leggendola, non so perchè, mi sono venute in mente un sacco di cose che adoro: Berserk (non c'entra un acca ma quando ho letto Yaʿqūb e Joseph mi sono venuti subito in mente Grifis e Gatsu), e quello stile da heroic fantasy degli anni settanta per Elric di Moorcock, e Notré Dame de Paris per la ballerina e la Gara della Meraviglia. Finalmente ho la possibilità di vedere un tuo personaggio femminile ^^, questa danzatrice del ventre, anche se poi fa la sua triste fine, mmm, in realtà non so che dire: non mi ha colpito particolarmente nel carattere, anche se ho trovato la storia dei tatuaggi molto bella - mi ha fatto venire in mente Educazione Siberiana anche se c'entra poco - e con la sua ingenuità (o vanità?) è stata sconsiderata a toccare il mio Yaʿqūb ( "Yaʿqūb ringhiò di disgusto, afferrandola con forza e voltandola verso il tavolo, mandando con violenza la sua testa a sbattere sul legno, i seni a ungersi di sugo nel piatto ormai quasi vuoto. «Non toccarmi, troia!»" là il pathos è salito alle stelle ^^', e continuo a pensare imperterrita che abbia subito qualche violenza il mio povero ex Jacob visto che reagisce in questo modo all'essere toccato). Di Joseph non so che dire, anche lui come personaggio è particolarissimo e mi è piaciuto, anche se avvolte quella sorta di cinismo (?) e quella "consapevolezza da uomo vissuto" ha finito con l'irritarmi. Veniamo al capitano della nave: adorato! Adorato! u.u Anch'io voglio sapere perchè Galoth da un pugno a Joseph! E inoltre trovo La storia di Moriale un titolo molto bello! Ma dai, mi sento commossa^^, hai dedicato questa storia anche me ç.ç. Ti tolgo una curiosità: tempo fa mi avevi chiesto come fossi finita a leggere le tue storie, e beh, è stata la mia cara amica Laila (sì, quella che dici che si preoccupa sempre per le recensioni) a farmele conoscere dopo aver letto Eragon(?) Eldest (?) - non ricordo - di Paolini, vabbé uno di quei due mattoni che avevo considerato ignobili. Complimenti per la velocità lampo con cui sei riuscita a scrivere la one shot, davvero! ^^ (Io invece dovrei vergognarmi che sono stata una delle prime ad iscrivermi ed ho mandato pelo pelo prima che scadesse!) Lo so che dovrei essere competitiva o altre cose lì, ma in realtà a me non frega molto ^^', quindi ti faccio i complimenti sentitissimi. Il rapporto tra Joseph e Yaʿqūb è un piccolo capolavoro. A dire la verità sono stata sollevata che tu abbia usato questi nomi "abbastanza" semplici,avevo paura di confondere le lettere, ma è bastato che leggessi una volta. Bacioni (Ora che sono partita chi mi ferma più? Forse finalmente leggerò le tue storie che mi mancano... Quella de "Il re sta morendo" mi alletta tantissimo)

Recensore Master
06/08/13, ore 10:03

Hai chiamato un betaggio selvaggio post-pubblicazione? Et voilà! Eccolo qui. ^^
Ahimè, per la prima volta, devo cambiare colore alla bandierina e spiego subito perché. Ho impiegato parecchio per terminare questa one-shot (ben tre tornate di lettura!) che è veramente molto lunga e costellata di incisi che ne frammentano il ritmo. La parte iniziale soprattutto è un po' farraginosa, non so se per scelta - per sottolineare la stanchezza e lo stato mentale di Moriale - o se per altri motivi. Sta di fatto che è la parte di più difficile lettura ed è - insieme a quella nella taverna - quella che dovrebbe spingere il lettore a proseguire, mentre invece lo frena. Molto dipende da frasi troppo lunghe e arzigogolate, che potresti snellire rivedendo pochi dettagli dal punto di vista della sintassi. Il racconto nell'infermeria è piuttosto lento, soffocante e l'intermezzo della canzone non aiuta ad alleggerirlo. L'insieme, come dicevo, si accorda con il contesto, ma lo limita in scorrevolezza. Ne emerge comunque la figura di Joseph, col suo tormento interiore per certi versi cinico e per altri arrendevole, ed il modo controverso di accettare i rivolgimenti che il destino ha riservato a lui e alla danzatrice.
Safyia resta un po' evanescente, dopo la sua comparsa iniziale. Anche mentre cerca le rovine nella nebbia o mentre danza sul tavolo, la sua presenza è surclassata dal peso dei due "fratelli di nave". Il loro odio e la violenza che esprimono può essere paragonata ai miasmi dello Sheren, pericolosi al punto di essere letali. Mi pare che il gesto di Yaʿqūb per mostrare a Safyia il suo totale disinteresse, nei suoi confronti stoni con il suo aspetto elegante e raffinato. Da lui mi sarei aspettata sì una reazione violenta, ma di altro tipo.
Di contro, la rissa tra i due ed il loro distacco, così gelido e aspro, contrastano benissimo sul caos festoso della taverna e sui frutti delle scorrerie. Esattamente come la morte di Safyia sembra essere un elemento programmatico della vita di Joseph, un emblema della sua incapacità di difendere chi ha vicino (in questo senso, i rimandi al fratello e al passato sulla Moriale sono esaustivi e toccanti, nonostante la brevità). Quasi un monito da parte di quel Dio che pare osservare con distacco e disprezzo la vita delle sue creature.
Nel complesso credo che la trama e i personaggi principali siano abbastanza riusciti, gli agganci ad un quadro più grande la tengono sospesa quel tanto che basta per intrigare chi legge. Servirebbe solo una buona revisione generale per limare le imperfezioni e darle in senso compiuto la forma lirica ed eroica che è il tuo marchio di fabbrica!
Appunti:
-"di un oblio; Joseph Moriale": meglio il punto;
-"pontile": se intendi la parte "piana" della nave è semplicemente "ponte";
-"Le donne isolane sono tristi e gli uomini isolani sono crudeli": toglierei il secondo "sono";
-"ispirando un grido": credo intendessi "inspirando";
-"fanciulle isolane, sembrava": sostituire con il punto;
-"a guardala attraverso": errore di battitura;
-"la cui pelle bronzea e liscia era stata cantata da generazioni di aedi, il cui volto ovale era stato oggetto delle metafore dei poeti, i cui capelli neri erano seta, i cui grandi occhi erano stelle.": tutti questi "cui" in un elenco stanno male, lo rivedrei in un'altra forma;
-"primo Governatore", "Polena eburnea", "Ultimo orizzonte", "La Morte che attende": in questo caso, i termini devono essere tutti maiuscoli - eccetto il "che" - perché equivalgono a dei titoli ufficiali o a dei nomi propri;
-"di sfuggita; sentendola": meglio i due punti;
-"e sopportare, tuttavia, dopo": metteri il punto al posto della prima virgola;
-"donna alla fonte che la porta cigolante":manca la virgola dopo "fonte";
-"dell’ assoluta", "di Jan’sham": spazio ripetuto;
-"che sua fratello": errore di battitura;
-"accettabile, l’unica": meglio il punto;
-"fortuna allora": manca la virgola;
-"Loranne,ma": manca lo spazio;
-"Una Principessa non un principe": in questo caso, non essendo utilizzato come titolo onorifico, "principessa" va minuscolo;
-"alle cose,": errore di battitura.
Alla prossima!

PS. "innappagate"? Povera Gaea! Per sopperire alle sue curiosità le raddoppi le consonanti? XD

Recensore Master
06/08/13, ore 03:34

Beh, Galoth è un tipo violento: sicuramente non avrà nessuna ragione, se ne sarà inventata una sul momento!
Ah, che meraviglia: ritrovare questo mondo fa sempre, sempre piacere; quasi più della dedica. Quasi, però.
Mi è spiaciuto per la danzatrice, sebbene me lo aspettassi... non c'è posto per l'innocenza, in questo universo, nè per l'ingenuità: sono peccati che si pagano.
Tutto bellissimo come al solito, e che te lo dico a fare?? Ci sono alcuni errori, ricordo chiaramente un "spettale" invece di "spettrale" ma a quest'ora non ho la lucidità per rileggere e segnalare dove fosse. Sono sicura che l'ottima ely sarà molto più brava di me (dopotutto è una Zeta coi fiocchi).
E la mia curiosità verrà appagata! Un giorno! Io paziento, eh, poi tanto al massimo indirò concorsi fantasy a cadenza regolare finché non ti avrò spremuto fino all'ultima storia.

p.s. e tra l'altro non devi più ammazzarmi! La storia si è arenata a un quarto a mezzanotte: mancava il capitolo finale e non ce la facevo più @.@ dillo che sei stata tu a fare la macumba!

Oh, sei brava. Ti odio e detesto, ma sei brava. Mi arrendo e incrocio le dita per la tua vittoria :P [oraperò fila a incastrare Caparezza con i vampiri, su su]