Recensioni per
All those yesterdays
di Ranessa

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/10/21, ore 17:19

Severus Piton è uno dei personaggi che apprezzo di più della Saga, probabilmente uno dei migliori della Rowling come costruzione ed evoluzione. E ovviamente i suoi sensi di colpa sono un tema davvero interessante.
Ecco, a essere sincera mi riesce difficile immaginarlo stuprare qualcuno e mi ha stupita che in mezzo ai suoi rimpianti ci sia la morte di Sirius, ma l'idea della storia non è male.

Recensore Master
29/02/20, ore 11:20

Mentre leggevo questa storia mi sembrava di stare ascoltando una canzone con un suo ritornello e con un suo ritmo. E' molto bella e descrive pienamente tutto ciò che Piton ha vissuto e il suo rimorso che tenta di mascherare, ma dentro di lui poi la sofferenza esplode.
Piton è il mio personaggio preferito nella saga, ha una personalità talmente forte e complessa da analizzare... ma credo che il rimorso, tutto ciò che ha vissuto, lo abbiano anche forgiato.
Una bella storia, frasi taglienti e dirette.

Recensore Veterano
01/08/11, ore 16:39

Questa One-shot è bellissima.........
Ripsecchia perfettamente quello che sente Piton i suoi rimorsi.....
A me ha conivolto molto.....
E' scritta benissimo non scherzo.....
E' come rivedere davanti agli occhi quegli orrori anche se non descritti nei particolari ma lascia molto spazio a vedere oltre....
Davvero Complimenti.....

                                                     Merope Molly Lestrange

Recensore Junior
29/11/08, ore 23:51

(Recensione pubblicata da Ida59 su www.criticoni.net)

Benché riecheggi i versi della canzone “All those yesterday” - Pearl Jam, questa non è una song-fic ma una vera e propria storia. Indubbiamente, però, la canzone è particolarmente adatta a questo Severus Piton, personaggio difficile e tormentato, splendidamente descritto da Ranessa in questa bellissima ed introspettiva storia, profonda, intimamente sentita e dolorosamente vissuta, che prende il lettore per mano e lo porta ad immedesimarsi nel personaggio fino a diventare un tutt’uno con lui.
Una splendida storia che mi ha profondamente commossa.

“E’ così anche stanotte, vero?”
Già dalla prima frase, dolorosa domanda retorica, il lettore si cala nel sogno di Severus. No, nel suo incubo. E quel libro, fermo da giorni sempre allo stesso punto, quasi come se il tempo si fosse fermato in questo terribile Presente, doloroso ostaggio del suo Passato, dove non sembra esserci alcuna speranza di Futuro. Quel libro, tutta la notte tra le sue mani. Quelle stesse mani che un tempo sono state piene di sangue. Quel libro, per cercare di non dormire. Per non sognare. La realtà della stanza intorno a lui che si stempera e scompare, ingoiata dall’incubo dei ricordi che gli torturano l’anima.
“... E’ la tua anima... “
Già, anche Severus Piton, il Professore arcigno ed antipatico, ha un’anima. E Ranessa ci fa comprendere a pieno il suo profondo tormento.

La collina. La collina amica, la carezza del vento e dell’erica, la musica silenziosa della notte. Un luogo incantato che sembra senza tempo, un regno di pace assoluta. Ma c’è un unico Tempo, in questa notte, che conta ed ha significato: il Passato. E non può esserci pace nel suo Passato.
“Il presente si fonde con il futuro e il futuro non ha occhi che per il passato”

La collina. La collina dei ricordi. La collina dell’incubo. Molto bella e pregnante la descrizione di come la realtà del sogno cambia, intorno a lui, di pari passo con l’avanzare dei ricordi: la carezza del vento che diventa schiaffo violento, l’erica che si tramuta in indissolubili catene che lo imprigionano per sempre nei ricordi del suo Passato, in quell’immobile cerchio di pietra nera.
Poi inizia la processione di morte, silenziosa, che mille volte si ripete, dolorosamente uguale, davanti ai suoi occhi. L’ultimo è il primo ed il primo è l’ultimo, in un’orrida inversione dei suoi gesti, che consuma il tempo e riporta il Passato nell’Oggi e nel Domani.
“... lentamente segui la fila... Rivivi le tue colpe”
Al lettore vengono i brividi, mentre con gli occhi della mente segue la lunga processione muoversi, illuminata solo dalle fiamme dei fuochi. Mentre ascolta le urla lontane. Mentre vive il rimorso di Severus.

Poi c’è quella lunga lista delle sue colpe. Così diverse le une dalle altre. E le sottostanti ragioni di quei gesti, che, nel cercare di giustificarli, li rendono ancora più terribili e crudeli. Motivazioni per una “ragione” che non esiste, che non può esistere.
Così alcune parole colpiscono ed impressionano più di altre, e lunghi brividi salgono per la schiena.

Nel pathos che cresce, lentamente si forma un nodo alla gola, stretto e pungente, che non si vuole sciogliere. Doloroso. Tanto più doloroso, quanto più aumenta l’immedesimazione nel personaggio e nella sua cupa disperazione.
Ed ancora scorre la lista, apparentemente uguale eppure così profondamente diversa. E non è certo l’ultimo nome a fare la sostanziale differenza. Non sono più esposte, ora, inaccettabili ragioni che, prima, solo violentavano la mente. Non sono più esposte ora che, invece, esistono. Perché non serve, perché non è necessario difendere e giustificare ciò che è giusto.
Ma a Severus non basta, non può bastare. Non ad un uomo come lui.
“Piangi la notte.
Nessuno può aiutarti.
Piangi ogni notte.
Solo tu puoi farlo.
Ma non l'hai ancora capito, vero?”

Povero Severus, nessuno può aiutarlo. Solo lui può aiutare se stesso: ma solo quando avrà capito che la soluzione è guardare al Futuro con gli occhi del Passato. Ma è così difficile, quando il Passato è così denso di ombre che sembrano tornare vive ogni notte.

Comitato Consiglio Fanfictions
26/09/05, ore 13:45

Vogliamo avvisarti che il Comitato Consiglio Fanfictions ha segnalato questa tua bellissima fiction all'attenzione dei lettori di EFP.
Ecco il link alla recensione: http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=4642&idd=4039
Due parole sul Comitato: si tratta di una libera associazione formatasi sul forum del sito di fanfictions EFP con lo scopo di valorizzare e rendere più visibili quei lavori, originali e non, che rispondano a determinati parametri qualitativi.
Ida59

Recensore Junior
09/05/05, ore 17:25

Per prima cosa un dovuto riconoscimento circa l’accurata ed indovinata scelta della canzone: non so se è da lì che hai tratto l’ispirazione o se l’hai scelta a posteriori per rimarcare il concetto... ma certo è particolarmente adatta a questo Severus.
E se la febbre ti fa sempre questo effetto... bè, devo ammettere che è uno splendido effetto collaterale.
Partiamo dalla prima frase: “E’ così anche stanotte, vero?”
Domanda retorica con la quale sei immediatamente riuscita a farmi calare nel suo sogno. No, il suo incubo. E quel libro, fermo da giorni sempre allo stesso punto. Come se il tempo si fosse fermato in questo terribile Presente, doloroso ostaggio del suo Passato, dove non sembra esserci alcuna speranza di Futuro.
Quel libro, tutta la notte tra le sue mani. Quelle stesse mani che un tempo sono state piene di sangue. Quel libro... per cercare di non dormire. Per non sognare.
La realtà della stanza intorno a lui che si stempera e scompare, ingoiata dall’incubo dei ricordi che gli torturano l’anima. “... E’ la tua anima... “
Ooooh Ranessa... e poi ci sono un sacco di persone che di Severus vedono solo il Professore arcigno ed antipatico: ma come può essere possibile non capire il profondo tormento della sua anima?

La collina. La collina amica, la carezza del vento e dell’erica, la musica silenziosa della notte. Un luogo incantato che sembra senza tempo... un regno di pace assoluta.
Ma c’è un unico Tempo, in questa notte, che conta ed ha significato: il Passato. E non può esserci pace nel suo Passato. E’ bellissima questa frase:
“Il presente si fonde con il futuro e il futuro non ha occhi che per il passato”
La collina. La collina dei ricordi. La collina dell’incubo. Molto bella e pregnante la descrizione di come la realtà del sogno cambia, intorno a lui, di pari passo con l’avanzare dei ricordi: la carezza del vento che diventa schiaffo violento, l’erica che si tramuta in indissolubili catene che lo imprigionano per sempre nei ricordi del suo Passato, in quell’immobile cerchio di pietra nera.
Poi inizia la processione di morte, silenziosa, che mille volte si ripete, dolorosamente uguale, davanti ai suoi occhi. L’ultimo è il primo ed il primo è l’ultimo, in un’orrida inversione dei suoi gesti, che consuma il tempo e riporta il Passato nell’Oggi e nel Domani.
“... lentamente segui la fila... Rivivi le tue colpe”
Mi sono venuti i brividi, mentre vedevo la lunga processione muoversi illuminata solo dalle fiamme dei fuochi. Mentre sentivo le urla lontane. Mentre vivevo il rimorso di Severus.
Ma lo sai che io ho scritto un pezzo dolorosamente simile al tuo? La scena è assolutamente la stessa: la trovi in “Ritorno alla Vita” Cap. 18 “Le due battaglie” nella parte finale della “prima” battaglia (quella di Severus, la seconda è quella di Harry) e nel Cap. 19 nella terza parte, ancora dopo la battaglia di Harry. Severus lo chiama “L’Inferno del mio Passato”, mentre Voldemort, che lo ha relegato lì, lo definisce “L’Inferno eterno dei suoi Ricordi”. Lo so che non leggi le long-fics a capitoli, ma mi piacerebbe molto che tu leggessi quei due pezzi che, per me, hanno anche un personale e profondo significato.
Poi c’è quella lunga lista delle sue colpe. Così diverse le une dalle altre. E le sottostanti ragioni di quei gesti... che li rendono ancora più terribili e crudeli. Motivazioni per una “ragione” che non esiste, che non può esistere. Alcune parole mi hanno colpito ed impressionato più di altre:
“Non ricordo i loro nomi......... Non ho mai saputo i loro nomi......... Occhi terrorizzati......... Normale routine......... Esperimenti, cavie per pozioni........ Solo per divertimento......... Iniziazione”
Poi, lentamente, mi si è formato un nodo alla gola. Doloroso. Succede sempre così quando le parole che leggo hanno il potere di farmi completamente immedesimare in Severus. Povero amore mio!
“Non è una nuova vita, quella che hai ora? Perchè ancora non ci credi? Ti punirai per sempre vero? Quante persone innocenti che hai ucciso, vero? E adesso perchè piangi? Non puoi tornare indietro, sarebbe troppo facile. Ma puoi andare avanti. Ora sei un membro dell'Ordine. Lo sai quante persone innocenti hai salvato? È così difficile andare avanti... Ma lo sai quante persone innocenti hai salvato?”
Un nodo alla gola, stretto e pungente, che non si vuole sciogliere.
Ed ancora scorro la lista, apparentemente uguale eppure così profondamente diversa. E non è certo l’ultimo nome a fare la sostanziale differenza. Non sono più esposte, ora, inaccettabili ragioni che, prima, solo violentavano la mente. Non sono più esposte ora che, invece, esistono. Perché non serve, perché non è necessario difendere e giustificare ciò che è giusto.
Ma a Severus non basta... non può bastare. Non ad un uomo come lui. Non al “mio” Severus, in questa storia un’altra volta così profondamente simile al “tuo” Severus.
“Piangi la notte. Nessuno può aiutarti. Piangi ogni notte. Solo tu puoi farlo. Ma non l'hai ancora capito, vero? Mi dispiace. E tu piangi ogni notte. Tu non dormi. La sogni ogni notte. La collina. E piangi. Tutte quelle persone innocenti... E piangi ogni notte.”
Povero Severus, nessuno può aiutarlo. Solo lui può aiutare se stesso: ma solo quando avrà capito che la soluzione è guardare al Futuro con gli occhi del Passato. Ma è così difficile, quando il Passato è così denso di ombre che sembrano tornare vive ogni notte. Povero Severus, mio adorato Severus!
Però c’è una cosa che non ho capito: il riferimento a Sirius ed il fatto che lui (Severus) era lì. In che senso era lì? Non nel senso fisico, visto che al Dipartimento dei Misteri del Ministero della Magia Severus non c’era. In senso lato? Era lì, dalla stessa parte di Sirius, questa volta?

Ancora non ho scritto che questa tua storia è bellissima... e stavo quasi per dimenticarmelo. Ma non sarebbe stato grave: chiunque la legge non può trarne altra impressione.
E’ bella, è profonda, è intimamente sentita, è dolorosamente vissuta. Delirio di febbre... incubi... lacrime... spero che tu stia decisamente meglio del nostro povero Severus!

Ida

Caillean
23/01/05, ore 21:43

Ranessa, è stata scioccante! Il tuo stile è ciò che di più diretto e coinvolgente mi è capitato fino ad ora, i miei complimenti davvero! Un crescendo di tensione e di emozioni, fino alle ultime righe! Una one-shot veramente stupenda! Caillie

Nuovo recensore
21/11/04, ore 16:22

Bella. Questo è il massimo commento che ho quando leggo una fanfic meravigliosa che mi fa riflettere e pensare, proprio come la tua. So che è poco, ma non trovo altre parole... è triste, potrei dire... ma non basterebbe. La storia è di più. E' profonda... no, anche così è poco. E' dolce... no... è tutte queste cose insieme e più. Ne sono veramente rimasta colpita./Ok, adesso cerco di riprendermi dal momento malinconico che mi è preso (ci manca che piango... ma cosè questa lacrima?!) e cerco di dirti come mai mi è piaciuta così tanto: innanzi tutto la ripetizione della lista vista prima come vittime (che ti fanno pensare alla crudeltà della persona) e poi vista come salvati (quanto mi è piaciuta questa parte^^) è stata veramente bella!; poi c'è la canzone e ciò che essa dice in relazione al testo... è come se lo spiegasse meglio; e poi c'è la parte che riguarda Sirius, che sferra il colpo finale=P (mi faceva quasi piangere^^’’) e ti fa capire quanto Piton continui a ritenersi responsabile per tutte le vittime. è veramente bella e, se il merito è da attribuirsi alla febbre, si ammalata più spesso!=PP No, scherzo... non te lo auguro^^. Però questa Oneshot è proprio bella–bella!/Il voto che ti do è 9 e ½ (anche se il voto non c’è più=P)/Ti ringrazio per avermela fatta scoprire, Sabrina.

Rowena
15/10/04, ore 17:24

Ma perchè devo recensire? quello che pensavo te l'ho già detto prima che pubblicassi... Però questa ff forse è quella che mi è piaciuta di più tra quelle che mi hai fatto leggere... (intendo un certo lavoro topsecret per un certo compleanno e qui ti restituisco i messaggi subliminari...) Sarà che mi avvicini a Sev... Che dopo quasi sei o sette anni che leggo HP inizio a vederlo non solo come un essere schifido e insopportabile... Difficile a dirsi... Forse che quando mi hai mandato questa ff per mail mentre la leggevo mi sono venuti i brividi lungo la schiena... Che mi è quasi venuto da paragonare Sev ai soldati che sono andati in guerra convinti di fare la cosa giusta e che sono tornati distrutti dopo essersi resi conto di non essere che assassini. Chi lo sa? Nei miei schizzi di follia è duro capirci qualcosa... Però il concetto di base l'ho detto: mi è piaciuta, anzi mi ha lasciata senza fiato e con i brividi lungo la schiena. Con questo non torno indietro sulle mie idee: Sirius sempre e comunque! Rowena

Recensore Junior
11/10/04, ore 17:39

Angosciante. Intensa. Viva. Emozionante. Il mio voto è dieci

Nuovo recensore
07/10/04, ore 19:55

Veramente angosciante... quasi distruttivo! Complimenti!

Galadwen
06/10/04, ore 21:20

bellissima...una spirale d'angoscia che afferra la gola dalla prima parola e lascia la presa solo in fondo. E lascia vuoti.

Recensore Junior
06/10/04, ore 20:07

wow... e ti giuro che sono senza parole... e ti giuro che mi capita sempre più di rado gli altri tuoi lavori mi sono piaciuti ma questo... va oltre ogni limite... ti assicuro che hai scritto qualcosa di splendio, penetrante, pesante, diretto... l'elenco dei morti... sono agghiacciata

DarkE
06/10/04, ore 19:01

semplicemente... GREAT!!!!!

vale
06/10/04, ore 16:25

profonda e angosciante...complimenti! davvero bella.