GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL «SUMMER CONTEST PER STORIE EDITE»
«FOREVER» DI MANUFURY
Mi ritrovo di colpo alla realtà, niente più zuccheri e arcobaleni. Niente più Danila. Solo uno spoglio vicolo in cui sto facendo l’amore con una ragazza che non conosco e che si sorprende di queste mie parole. Ne rimane scandalizzata, glielo leggo in viso.
Forse crede che io sia pazzo. Ha ragione. Sono pazzo.
- Sviluppo della trama e dei personaggi
Ho trovato interessante questo alternarsi tra la narrazione del presente e del passato, mettendo così in contrapposizione i due aspetti delle donne che fanno parte della vita del protagonista, chi per un lungo periodo chi per quel semplice momento di sfogo. Purtroppo la storia pecca un po' di originalità, devo dire. Per quanto tu abbia interiorizzato la situazione e l'abbia fatta diventare tua mano a mano che la storia prendeva il proprio corso, racconti di questo genere sono stati visti parecchio e non si può dunque definire del tutto originale, anche se sei riusciuta a non renderla banale e noiosa come spesso e volentieri capita in storie di questo tipo.
Ciò che ha reso la storia molto più gradevole nonostante i cliché sono stati i modi di fare e il sarcasmo del protagonista, delineato abbastanza bene e con quel pizzico di auto-ironia che non guasta mai. Gli hai dato carattere, facendolo trasparire durante tutto il ritmo della narrazione e riuscendo così a farlo apparire come un elemento di risalto nella storia e non soltanto come una singola macchietta, rendendolo interessante e personaggio a tutto tondo: ha i suoi tormenti, i suoi rimpianti, i momenti in cui si dice che deve riprendere il controllo di se stesso e quelle ricadute di chi aveva il paradiso a portata di mano ed è stato costretto ad abbandonarlo, affascinando così il lettore e facendo sì di voler scoprire qualcosina in più di lui e assimilarlo a poco a poco, come una spugna.
In contrapposizione a lui, invece, abbiamo Ada, che mi è sembrata la solita ragazza facile con poca personalità: argomenti scialbi e poco interessanti, due chiacchiere tanto per riempire il silenzio della traversata, e si è trascinata dietro anche Serapion in quello che mi è sembrato l'ennesimo cliché della donna usata semplicemente per dimenticare il ricordo della vecchia fiamma; una cosa realistica, aye, ma già vista e rivista.
Vorrei fare solo un piccolo appunto proprio alla scena del vicolo. Capita, non dico questo, però ci avrei visto più una cosa veloce. Mi spiego meglio. Serapion addirittura trova il tempo di spogliarsi in mezzo alla strada e di spogliare anche Ada, quando dall'urgenza che gli ho sentito mi sarei aspettata che si calasse la zip e le mutande e compisse l'atto sessuale senza troppi mezzi termini o preparazioni di sorta, sfruttando quell'occasione per del semplice sesso consumato in fretta e nulla più. Non si chiedeva difatti una dichiarazione di eterno amore, però bisognava velocizzare la cosa rendendola per quella che era: una semplice scopata con una sconosciuta, perdona il termine infelicemente usato.
- Sintassi, stile & grammatica
Per quanto la grammatica presenti piccole lacune che non possono essere definiti errori, bensì distrazioni o scelte un po' sbagliate sul come comporre la frase, è indubbia la padronanza lessicale e il sapersi esprimere bene, arrivando dritti al punto e riuscendo a stabilire una certa connessione con il lettore e l'attuale narrazione, amalgamando i pensieri del protagonista nel testo com'è giusto che sia.
Trovo solo che lo stile abbia bisogno di piccoli accorgimenti e limature, cose che possono essere facilmente acquisibili leggendo molto e scrivendo altrettanto, divenendo sempre più bravi per quel che riguarda quel determinato parametro. Ci sono infatti delle pecche che rovinano un po' la lettura, nulla di grave, ma creano a volte pause fastidiose che con una rapida lettura sarebbero anche potute essere eliminate senza tanti problemi, come per esempio virgole omesse dove avrebbero potuto esserci o presenti dove avrebbero potuto sparire.
Non appunterò tutte le frasi che potrebbero essere unite a quelle precedenti, però ci sono momenti in cui andare a capo è piuttosto inutile e il passaggio può continuare tranquillamente sullo stesso rigo senza problemi, rendendo la frase più fluida. Ti segnalo qualcosa qui di seguito e piccoli consigli, se la forma ti convincerà potrai sistemare la storia oppure lasciarla così com'è. Eccole:
❒ C’è confusione attorno a me → Lo cambierei in un molto più pratico “Intorno a me c'è confusione”, in modo da omettere la possibile virgola che potrebbe essere inserita per rendere la frase più leggibile di come sia adesso
❒ Perché poi? → “Perché, poi?”
❒ La vodka fa schifo ai porci → La frase, così come quella precedente, potrebbe tranquillamente salire di una o due righe per rendere il pensiero fluido e d'impatto, giacché può essere benissimo visto come il seguito del primo periodo
❒ il viso abbassato al mio bicchiere → Trovo suoni meglio “sul mio bicchiere”, oppure cambiarlo in un “lo sguardo abbassato a fissare ecc”
❒ Sento più amaro sulle mie labbra → Magari sarò io, ma trovo che in questa frasi manchi qualcosa, dato il modo in cui poi essa continua.
❒ In fondo, è possibile, niente resta uguale, niente è per sempre. → Se vuoi tenere la prima virgola, riscriverei la frase in questo modo “In fondo, è possibie: niente resta ecc”, anche se trovo suoni comunque male e scriverei un semplice “In fondo è possibile: niente ecc”
❒ Sorrido, senza una vera ragione → La virgola può tranquillamente essere omessa
❒ Dice una voce sensuale al mio fianco che quasi, e dico, quasi, mi fa sussultare per quanto è inattesa. → Eliminerei una virgola e riscriverei la frase in questo modo “[...]che quasi, e dico quasi, mi fa ecc”, mettendo magari il secondo quasi in corsivo per dargli l'effetto di enfatizzarlo
❒ Davanti a me la scruto → “La scruto davanti a me”
❒ “Scusami.” → Ci sono molti pareri discordanti per quel che riguarda la punteggiatura interna ai discorsi diretti, ma graficalmente trovo sia più godibile vederla al di fuori. Ovviamente questo non lo conto come errore, ma come scelta personale dell'autore della storia
❒ quegli occhi scuri e stupendi, brillanti come stelle e i capelli, lunghi e lisci → Giacché successivamente si parla dei capelli e c'è quella virgola che blocca un po' la fluidità della frase, cambierei in “quegli occhi scuri e stupendi che brillano come stelle, e i capelli lunghi e lisci ecc”
❒ perso il mio tocco dato che lei → “perso il mio tocco, dato che lei”
❒ Volevo chiederti, sai → Ci inserirei una pausa, vista la presenza del “Volevo chiederti”. Una sorta di riflessone, tipo “Volevo chiederti... sai [ecc]”
❒ Mi dispiace carissima questo → “Mi dispiace, carissima, questo”
❒ [...]come questa a cercare una discoteca non dev’essere → “[...]come questa a cercare una discoteca, non dev’essere”
❒ Mai avevo provato certe emozioni → “Non avevo mai provato”
❒ “Sempre più gentile. Signore…?” → Giacché lei gli chiede il nome, o quanto meno il cognome, quel “signore” finale stona, visto che verrebbe fuori “Signore Pincopallino” quando è più corretto dire “Signor Pincopallino”. Eliminerei dunque la “e” tranquillamente
❒ Il mio cervello ancora sottosopra per l’incontro si ritrova a fare strani paragoni → “Il mio cervello, ancora sottosopra per l’incontro, si ritrova a fare strani paragoni”
❒ Sembra accettare di buon grado la mia galanteria e la mia compagnia. Insieme ci avviamo. → Per eliminare un po' di stacchi, riscriverei “[...]la mia compagnia, così ci avviamo insieme”, togliendo così un po' di punti fermi e rendendo più fluide le due frasi
❒ Le piacciono i tatuaggi, mi dice osservando → “Le piacciono i tatuaggi, mi dice, osservando”
❒ “Sto impazzendo, per te.” → “Sto impazzendo per te.” Se invece vuoi dare una pausa, andrebbe “Sto impazzendo. Per te.”, inserendo magari il corsivo per enfatizzare le ultime parole. Te la segno solo ora, ma viene ripetuto lo stesso errore anche quando la scrivi la seconda volta
❒ contro il muro, alle sue spalle. → “contro il muro alle sue spalle”
❒ È in questo momento che passato e presente si fondono del tutto, mentre la spoglio → Cambierei in un molto più pratico “È mentre la spoglio che passato e presente si fondono del tutto”, così da omettere sia virgola che parola in più
❒ qualcosa d’irraggiungibile, almeno per me, una colomba che vola oltre le sbarre della mia cella, → “qualcosa d’irraggiungibile, almeno per me; una colomba che vola oltre le sbarre della mia cella,”
❒ Il mio cuore aumenta i suoi battiti, se fosse collegato a una qualche macchina → “I battiti del mio cuore aumentano: se fosse [...]”
❒ Sto ancora combattendo, per arginare i ricordi → “Sto ancora combattendo per arginare i ricordi”
❒ Sorrido, in imbarazzo, sicuramente, non il mio solito sorriso di scherno agli insulti. → “Sorrido, sicuramente in imbarazzo, non col mio solito sorriso di scherno”
❒ di poterlo fare, di fronte → “di poterlo fare di fronte”
❒ Immagini mi scorrono in testa una dopo l’altra → La rivedrei per renderla più fluida, scrivendo magari “Nella testa mi scorrono delle immagini, una dopo l'altra” o comunque qualcosa di abbastanza simile
❒ ho premuto il grilletto uccidendo → “ho premuto il grilletto, uccidendo”
❒ Sorrido ancora, non so nemmeno perché e vedo una ragazza → “Sorrido ancora, non so nemmeno perché, e vedo una ragazza”
- Parere personale
Pur essendo una storia abbastanza ben scritta - pecche già accennate a parte, ma quelle possono essere tranquillamente sistemate senza perderci non più di una mezz'oretta -, non posso purtroppo dire di aver apprezzato appieno questo racconto. La colpa non sta in te che l'hai scritto, ovviamente: l'ho trovata piacevole da leggere e un ottimo spunto, questo è certo, ma non rientrava del tutto nelle mie corde o in ciò che attira la mia attenzione di lettrice, dunque il mio parere non può essere del tutto positivo. Ciò non influisce ovviamente sul lavoro da te svolto, ma trovo che almeno per quanto riguarda lo spazio determinato “parere personale” si possa abbassare un po' la professionalità da giudice e parlare come lettrice, dando pareri e dicendo magari ciò che è piaciuto e ciò che invece non ha convinto, così da poter lasciare allo scrittore ogni punto di vista possibile per migliorare o limare determinate parti.
All'inizio ammetto che mi aveva anche attirata, forse perché speravo venisse spiegato qualcosina di più del passato del protagonista e ci venisse raccontato qualcosa di innovativo, come fosse finito in prigione e perché si fosse ritrovato a dover patire anni là dentro, non del tutto il solito cliché di una ragazza incontrata per caso dopo essere usciti da un bar di quarta categoria e con cui ci fa sesso ricordando l'amore ormai perduto della sua vita, dunque su questo punto di vista ne ha un po' risentito. Ho letto per sbaglio nelle tue note d'autore che questo racconto fa parte di una saga - nella quale forse hai pure spiegato ciò a cui accennavo prima, ma essendo questa da valutare non posso ovviamente tenerne contro -, e magari una di quelle altre storie da te nominate mi avrebbe attirata molto di più per quanto riguardava i gusti strettamente personali.
Non era comunque una brutta storia, quindi ti faccio i miei complimenti per il modo in cui l'hai trattata.
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