Hai reso perfettamente la disperazione, l'angoscia, l'attesa, il sollievo..
tutte le emozioni provate da Garrus da quando è obbligato a dire addio a Shepard a quando finalmente incontra ancora i suoi occhi.
Mi sono emozionata e questo è il mio finale perfetto di Mass effect, non può essere altrimenti.
Questa storia fila senza dubbio nelle mie preferite :)
(Recensione modificata il 15/08/2015 - 09:52 pm)

Direi che ogni parola è perfetta per quello che poi vuoi esprimere.
Perfettamnte incastrate in quel turbamento e terrore che percorre l'anima e il cuore di Garrus.
Gli attimi dopo l'addio di Shep sono strazianti, e la tua descrizione è cosi lacerante che fa male, quasi un male fisico.
Qui c'è tutto, ansia, timore, paura, terrore, speranza e alla fine la vita, quella che si è ripresa Shep, quella che ha donato a Garrus.
Di nuovo.
Veramente molto bella.
Complimenti.
A presto
K.

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Finalmente. Ecco tutto quello che cerco quando leggo: emozione. L'idea di suddividere in piccoli momenti il finale di Mass Effect 3 e di darne una tua versione mi è piaciuta parecchio. Non tutti i giocatori sono stati contenti di come si sia concluso il gioco, personalmente io credo di essere uno dei pochi che è stato "contento" del sacrificio del Comandante Shepard. L'ho visto come il prezzo da pagare per la pace e la risoluzione della vicenda. Ma sono sicuro che tutti vorrebbero sapere cosa succede dopo...

Hai reso benissimo la confusione emotiva di Vakarian. Mi è piaciuto molto il post finale, con il comandante costretto a letto, ferito, ad un passo dalla morte eppure ancora vivo/a.

E'sicuramente la migliore delle tue Shot su ME. Complimenti, veramente molto bella.

Come al solito, ti indico qualcosa che forse si può migliorare, spesso la fretta e l'impazienza di aggiornare mette a tutti una gran fretta (soprattutto se il risultato è un prodotto di questo tipo!)

Ecco qui!

1-
I corpi dei nostri alleati soccombevano sotto i colpi dei nemici e anche io son stato ferito.

2-
Il tuo, inconfondibile. E’ rimasto a tormentarmi, dopo essersi aggrappato con prepotenza [al] mio cuscino. Il mio corpo ti cerca, inconscio, nel sonno.

-3
Devo farne appello ogni volta che ti guardo da fuori e non posso entrare, sarebbe troppo rischioso per te. E’ straziante vederti a meno di qualche metro da me e non poterti nemmeno sfiorare. Ne dovrai avere tanta anche tu, di pazienza. Il tuo corpo è irriconoscibile, però sembra che la morte non ti abbia voluta nemmeno stavolta e questi [questo] ci basta.

Alla prossima!

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Tanti brevi flash mentre il tempo scorre, vissuti dalla parte del turian, mentre attende di conoscere la sorte di Shepard e poi la sua guarigione.
Ognuno di questi istanti è condensato in un sostantivo o in un paio di parole, che ne riassumono il significato oppure le sensazioni che prova Garrus. Non approfondisci appositamente nulla, lasciando un senso vago che immagino serva a sottolineare lo smarrimento che prova. Non è difficile immaginare che il tempo intercorso fra l'ultima immagine di Shepard viva e il suo risveglio sia in realtà una sorta di stato di sospensione, di attesa sospesa.
Mi sono sentita "a casa", nel senso che è tutto condivisibile, almeno per la visione che io ho di questo fantastico personaggio.

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