Recensioni per
La storia di Anna e Lucia.
di fly90

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/02/21, ore 00:01

Ciao ^^
Mi è piaciuta molto questa One Shot, penso che tu abbia sviluppato bene il tema del disturbo della doppia personalità, cosa non facile, anzi.
Mi è piaciuto il modo in cui hai impostato la storia, in particolare quando racconti degli omicidi: noi lettori sappiamo bene che si tratta di Anna o meglio, di quella parte oscura della quale lei ancora non è consapevole, mentre Anna stessa non capisce cosa stia accadendo e in un primo momento vive nella confusione più totale.
Inoltre, un'altra cosa che ho particolarmente apprezzato è che Lucia sembra quasi vivere per Anna: Lucia è la parte dominante per quanto riguarda il carattere (e anche la cattiveria), ma al contempo è anche la parte dominata in quanto riesce a emergere solo quando Anna dorme e ha le difese ridotte al minimo – e di conseguenza Lucia riesce a emergere soprattutto di notte. E di notte, tutto ciò che fa è uccidere chi ha fatto del male a Anna, la quale è la parte dominante per quanto riguarda la personalità che vive di giorno e al contempo è dominata quasi da tutti coloro che incontra, perché a parte Marco, gli altri si sono rivelati davvero perfidi nei suoi confronti.
È davvero un'unione interessante, perché sia Anna che Lucia sono dominanti e dominate e alla fine, se se ne va una, se ne va anche l'altra, dato che condividono lo stesso corpo.
Davvero una bella One Shot, ti ringrazio per la piacevole lettura ^^

Ame

Recensore Junior
10/02/17, ore 01:56

Molto interessante l'argomento, trattato molto bene!
Hai fatto arrivare il dramma all'improvviso, quindi è stato un colpo di scena niente male ;) mi sono piaciute tantissimo anche le parti da narratrice nel bel mezzo della storia: mi è sembrato di vederci attorno ad un falò la notte di Halloween :P

Ah! Quella gentaglia meritava la morte u.u
Poi, piccola curiosità: come si è conclusa la storia di Marco e della sua amante?? Era realtà o solo un modo per far uscire Lucia?

Recensore Veterano
29/07/14, ore 21:16

Questa storia l'avevo letta prima di crearmi l'account e quindi dovevo solo recensirla :3
Sono senza parole, davvero! Mi piace tanto! :)
Ciao ciao :3
CinciLove

Recensore Veterano
25/11/13, ore 14:09

Ciao!
Questo è l'argomento che ho portato come tesina alla maturità... ed è assolutamente fantastico!
Hai fatto un ottimo lavoro con questa storia, soprattutto nel mettere a nudo lo smarrimento di Anna una volta scoperti gli omicidi.
Ho solo una domanda: Ma Marco, che ha ricevuto quel messaggio, era tutta una montatura oppure aveva un'altra davvero?

Comunque bellissima storia e a presto!

Recensore Junior
04/10/13, ore 03:45

Storia molto molto bella! Mi è piaciuta davvero moltissimo! Volevo solo farti i complimenti!

Recensore Junior
17/09/13, ore 21:49

WOW, storia mooooolto interessante, mi è piaciuto molto questo suo lato oscuro, complimenti vivissimi, a presto!!!!

Recensore Junior
12/09/13, ore 21:54

XD Konnichiwa fly90!!!
Siccome trovo che i tuoi horror siano molto belli,
anche oggi ho deciso di leggerne uno (stavolta quello che
mi ha ispirato di più è stato questo ^^)
Devo ammetterlo, questo genere di fiction mi appassiona!!
Ora passo alla recensione della storia,
l'idea che Anna abbia un lato oscuro,ovvero Lucia,
dentro di se, mi piace molto :D, trovo che dia un certo
effetto alla storia (molto misterioso! O.O)..
Devo dire che le scene dove Anna uccide Sara,Daniela
e Fabio sono scritte bene (non dimentichiamoci della parte
dove si uccide,quella era davvero eccezionale :3! Per poco ho
pensato fossi io a tagliarmi i polsi XD!)
Comunque la storia è molto carina (forse hai usato un po,troppo
gli avverbi in -mente..)!!
Scappo, ciaoo kishishi!
_Reiko Moria_

Recensore Master
03/09/13, ore 03:34

Non vedevo l'ora di leggere questa storia!!:-):-) la aspettavo con ansia. Certo che... La parte in cui descrivi il Tagliamento delle vene... È da brivido, mi sono immaginata tutta la scena e... Mi sembrava di sentire davvero la lama!! Bravissima come sempre!!;-)
Baci!!

Recensore Junior
02/09/13, ore 22:40

Hai decisamente (!!) esagerato con gli avverbi in –mente. Il primo è stato “freneticamente”, poi mi ricordo di gentilmente e , davvero, questi sono i migliori ammazza-narrazione che ci siano. Ora ti spiego: gli avverbi in -mente sono i peggiori nemici dei romanzieri o narratori o come vuoi perché non trasportano il lettore nella storia, capisci?
Voglio dire: hai intenzione di proiettarmi sulla scena, sì o no? ( a proposito, ti sei dimenticata dell’accento sulla i del sì e no di Marco)
Allora, invece di dirmi che Anna ascoltava la prof e prendeva freneticamente appunti, perché non mi fai capire che per Anna lo studio è così importante da essere sempre il primo dei suoi pensieri (l’hai già fatto, ma l’hai scritto nell’introduzione e non è proprio narrativo, no?)? Freneticamente non dice niente.
“Anna ascoltava la prof e prendeva appunti come per tema che non ci fosse un domani”. Certo, ce n’è da aspettare prima del premio Pulitzer, ma non suona già meglio? Un pochino?
In questo modo, invece di dirmi che Anna è frenetica, fammelo vedere. Fammelo sentire. Rendimi parte del suo universo. Ed è anche per questo che ho arricciato il naso quando hai introdotto la storia con una descrizione diretta di Anna. Non dovresti scrivere che ama la scuola più di tutto e che non ama stare cogli amici e che è insignificante dal punto di vista estetico. Mostralo! Mostralo attraverso i gesti suoi a scuola ( lo hai già fatto, e ciò rende ridondante il fatto che tu abbia introdotto il tutto attraverso una descrizione diretta ).
Capisco anche il motivo per cui hai introdotto in tal modo: per accrescere la suspence nel lettore in quanto vuoi fargli capire che prima o poi la protagonista nasconde un segreto, no? Ma la descrizione in cui parli del suo aspetto abbassa la qualità del resto. In poche parole uccide l’efficacia della narrazione. La fa fuori dal punto di vista evocativo. Quello che vorrei che facessi qui è scrivere in tre dimensioni. E sai come si fa? Eliminando tutti i –mente. Sì. Sono loro quelli da far fuori.
“Era una gran bel ragazzo”. Questa frase mi ha fatto venire in mente il fatto che tutti sono capaci di dire “Marco è bello”, “Giada è cessa”, “Liviana è vecchia”. Ma non tutti ( e quelli che lo sanno o dovrebbero saper fare sono scrittori ) sono capaci di scrivere: “ La perfezione del viso di Marco era incontestabile. Alla prima occhiata non era possibile scorgere l’ombra di un difetto, ma anche a una seconda occhiata si avrebbe potuto concludere che non ce ne fossero .”, “ Liviana era il genere di persona che avrebbe messo in imbarazzo chiunque con la sua lentezza a un semaforo. Procedeva un passo per volta, ogni muscolo appesantito dal fardello secolare dei suoi anni, una vera maledizione per i guidatori che non potevano che godersi lo spettacolo, rassegnati”, “ Era incredibile quanto fosse difficile guardare Giada in faccia. E non era altrettanto incredibile sapere che quella distesa di foruncoli che le invadevano il viso dal suo decimo compleanno fosse la sua unica cerchia di amici”. La senti la differenza? Ce l’hai la sensazione di conoscere questi poveri diavoli da sempre? Scherzi a parte, spero di essermi spiegata.
“riuscì dal nascondiglio”. Riuscì è la forma al passato remoto del verbo riuscire terza persona singolare modo indicativo forma attiva, correggimi se sbaglio. Se intendi dire che uscì di nuovo allora dì “uscì di nuovo”. Tout simplement.
“e per lui divenne un ossessione” . Qui ossessione è un sostantivo femminile quindi un è apostrofato, no? Un’ossessione, signore e signori.
“Era un assassina come lei.” Qui hai commesso un errore analogo.
“dopo l'ora di fisica”.Qui c’è un errore perché fisica è una materia matematica. Intendevi dire scienze motorie dal momento che nomini uno spogliatoio.
“stivali neri al ginocchi.” Stivali neri al ginocchio, sarebbe.
“ne fare nulla,” qui dimentichi l’accento su né.
Sai, mi è davvero piaciuta tanto l’idea clinica della schizofrenia. Ho avuto una cosa simile da bambina, avevo un’amica immaginaria che chiamavo Lucy Chang ed era la parte concupiscente di me. Ora sono una santarellina… Mi hai semplicemente ricordato quel periodo che ho superato da un po’, grazie a Iddio. Per il resto ho apprezzato lo sforzo di autenticare l’operato, ma ho avuto la netta impressione che attingessi dal tuo bagaglio di conoscenze americane per scrivere il tuo racconto. Spero di non sembrare troppo esigente, ma lo sto dicendo per te in quanto la tua storia, se è ambientata in Italia o chicchessia risente di realtà. Di dimensionamento. Non c’è il nome del paese. Della via. Del locale. Della scuola. Il lettore si sente sospeso nel vuoto. La mancanza di coerenza fa sì che un’ambientazione crolli su sé stessa nel corso della lettura, dicono gli editori. I discorsi paiono macchinosi perché non sembrano usciti direttamente dalle bocche dei sedicenni attuali di questo Paese.
Per poter rimediare, diventa un’osservatrice famelica e avida della tua realtà quotidiana. Studia la vita del popolo a cui appartieni come Anna studiava il viso di Marco. Assiduamente. Così ciò che scriverai sarà tangibile. Sarà vivo. L’orrore e il thriller sono generi tutt’altro che diffusi in Italia. Un po’ per la fuga di cervelli...un po’ perché gli italiani sono un po’ intimiditi dalla sudditanza agli stati uniti o a qualsiasi nazione che non sia la propria. Io non sono una patriottica. Ma io sono per l’autenticità, la veridicità e la sincerità dell’opera, a maggior ragione se si tratta di narrativa popolare come i thriller o gli horror. Ho davvero amato la tua storia, ma c’erano dei piccoli dettagli che non ho voluto far mancare all’appello. Non mi odiare. Se ti odiassi non ti avrei detto tutto ciò, credo.
Un ultimo dettaglio, promesso: le scuole italiane non hanno armadietti ;)