Recensioni per
There are things I want to say
di Fusterya
Dovrei tipo inginocchiarmi sui ceci e fare ammenda per i prossimi millanta anni per essere arrivata così tardi a recensire (non a leggere, intendiamoci, quello l'ho fatto da molto tempo e ho amato tantissimo *_____*), ma purtroppo il tempo è parecchio tiranno e si fa quel che si può, ti prego di perdonarmi ç__ç Comunque, che cosa posso dire in realtà per commentare questa oneshot? Sob sob, ho sofferto tantissimo e al contempo ho sentito una dolcezza profonda in ogni riga e parola che hai usato per descrivere i tuoi personaggi e la loro vicenda. Hai raccontato di un James davvero distrutto, un Bond che non potrà più avere indietro la sua vita, che ha sfidato la sorte per l'ennesima volta uscendone sconfitto: ecco, quest'immagine di James Bond è davvero devastante e se poi ad accompagnarla c'è quella di Q che viene afflitto dal senso di colpa per non esserci stato nel momento del bisogno, tormentato da quei "se" e "ma" che affollano la sua mente, allora proprio è la sofferenza più atroce. Vederli entrambi fragili e spezzati ti colpisce al cuore, ma al contempo la maniera in cui entrambi si salvano e si sorreggono, cercando l'uno nell'altro il modo di superare questo momento tragico delle loro vite, ti fa sperare che alla fine andrà tutto bene. Ed è questo il lato più dolce e malinconico della storia, quello che rende il dolore sopportabile e che, una volta terminata la lettura, ti fa sorridere nonostante tutto. Sono insieme dopotutto, molto più vicini di come lo erano prima del dramma, perciò va bene anche così. |
Come ti ho detto le 00Q non sono la mia passione, ma le tue e quelle di Doralice vanno lette. Perché sono troppo belle per non essere lette. Ecco <3 |
Mi togli il cuore quando scrivi, signora. E poi lo rimetti al posto giusto. Un abbraccio carissima. Efy |
Ne ho lette tante di storie così nel fandom inglese, con questo stesso prompt o comunque questa idea della missione andata male che serve come occasione per prendere coscienza dei propri sentimenti contenuta da qualche parte lungo la strada. Sembra essere diventato ormai uno di quei temi fissi e canonici che fanno parte di un fandom (vero e consistente, non possiamo fare riferimento a quello italiano perché sostanzialmente non esiste se messo a confronto con quello anglofono) ed è normale perché è nella natura delle cose che una missione vada male e ci siano conseguenze.. Ma in questo sta, poi, la bravura dello scrittore: nel reinterpretare il tema classico della missione andata male e dargli un tocco di originalità che lo distingua dal resto e lo renda speciale. E tu hai fatto esattamente questo: ci hai mostrato una missione andata DAVVERO male e un James che, stavolta sì, ha definitivamente chiuso con quella che è stata la sua vita per quasi vent'anni. |
Quello che riesci a fare con le parole ogni volta è un piccolo miracolo. Parli di scene, per me sono fotografie, scatti di vita, pennellate che racchiudono milioni di sentimenti e sensazioni - quelle a pelle, proprio - in un solo colpo d'occhio, ma di quelli che ti fanno immaginare persino l'odore che c'era lì, anche se non ci sei mai stata lì. Ti ammiro e t'invidio per questa tua capacità unica. |