Recensioni per
Il partner
di Rowena

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Junior
20/03/14, ore 23:42
Cap. 7:

Buonasera, come va da quelle parti?
Non seguo la F1 da anni, ma da piccolo avevo il poster con la storia delle Ferrari appeso in camera (ai tempi di Michele Alboreto, anno più-anno meno), e mi ricordavo il nome di Regazzoni più che altro, lo ammetto, perché stava assieme a quelli di Lauda, Prost, e qualche altro di mooolto famoso.
Questo solo per dire che sono attrezzato quel tanto che basta per apprezzare la storia anche se non ho visto il film su Hunt. Magari un giorno lo guardo.

Trovo questa storia molto godibile, l'atmosfera è vivida e coinvolgente. E plausibile, vivi complimenti per il lavoro di documentazione!
Vorrei essere più preciso riguardo a questo o quel punto che mi è piaciuto, ma devo dire che non mi è facile "smontarla" (anche perché è tardissimo, sto crepando di sonno e non ho appena riletto tutti i capitoli, ma solo questo, sorry), è proprio che mi piace tutta intera, non ho aspetti da lodare a discapito di altri meno graditi.

Qui e là nei capitoli ho notato una piccola, fisiologica quota di errori di battitura e simili. Non ho preso nota di tutto, ma magari lo faccio a una prossima rilettura; in questo capitolo mi pare di aver visto una cosa sola:
“Sì, nessuno ma non mi ha comunicato la data.”
Se riesco, prossimamente rileggo e ti faccio sapere se trovo altro.

Per ora è tutto, ancora grazie della bella storia. Un saluto!
dierrevi

Recensore Veterano
10/03/14, ore 15:56
Cap. 7:

Ciao ^-^
Sono molto felice che tu abbia ripreso ad aggiornare, anche questo capitolo bello dettagliato mi è piaciuto molto, spero che inserirai a breve il prossimo capitolo ;)

Recensore Veterano
18/12/13, ore 14:41

Seguo questa storia da quando hai pubblicato il primo capitolo e mi sta appassionando tantissimo, ti prego continuala perchè è molto bella e fedele alla storia originale e dunque al film!

Recensore Veterano
22/11/13, ore 21:30

È una ragazzaccia, testarda come poche, tanto che Clay non ha il coraggio di spiegarle il perché a tanti piloti non piacciono le donne in pista: anche se le rare concorrenti sono coraggiose e senza paura, come se non di più dei loro colleghi, la loro presenza li riporta tutti a una dimensione umana, normale, in cui loro non sono più così straordinari.
Noioso? A me basta una riflessione come questa a dire WOW! Scherzi a parte, è invece una bella panoramica sulla gente della pista, sui protagonisti di una stagione terribile e, anche per questo, indimenticabile. E vogliamo parlare della chiusa? Hai usato in modo magnifico parole che sono ormai entrate nella storia, dando una dimensione epica al personaggio di Lauda e, al contempo, restituendone l'umanità attraverso il filtro di Regazzoni.
So di essere ripetitiva, ma il tuo lavoro di ricerca così attento e certosino sta dando frutti meravigliosi. Grazie davvero di cuore!

Recensore Veterano
22/11/13, ore 21:16

Io credo che il tuo Lauda sia meraviglioso e coerentissimo e approvo MOLTO. Per quello che può valere, almeno, l'opinione di chi, come me, non ne sa granché di Formula Uno in generale e della sua storia in particolare, l'incontro di questi due uomini così diversi, eppure uniti da una stessa scuderia e da una stessa passione si fonde alla perfezione con il sostrato più 'documentato' e cronachistico della tua storia. Non si avvertono stacchi, né, in nessun momento, ho avuto l'impressione che il filtro dell'invenzione ti prendesse la mano. Lauda è ghiaccio bollente: il suo apparente controllo non viene mai meno, nemmeno quando si permette di perderlo un po'. Il filtro di Clay, da questo punto di vista, si trasforma nella cartina al tornasole delle emozioni di entrambi.
Delicato, come sempre, il cammeo dedicato alle donne dei piloti: credo sia davvero raro trovare autrici così attente ai profili emotivi senza che la trama precipiti a rotta di collo nel sentimentale puro, e tu non soffri di sicuro questo limite.

Recensore Veterano
22/11/13, ore 21:02

Non sono una sòla, come si dice dalle mie parti, ma sono stata rapita, imbavagliata e BRUTALIZZATA dal lavoro T^T E quando entro in modalità medusa, al rientro devo solo schiantarmi sul letto e morirci.
Dopo questa informazione non richiesta, torno alla storia, perché MANCOMMI TANTO!
Un valore aggiunto della tua fanfiction - che è poi anche la ragione per cui fanfiction mi sembra davvero poco - è la profonda umanità del contesto. In questi quattro capitoli (e in questo, in particolar modo) si incontrano personaggi che sono, tuttavia, persone al 100%: hanno inflessioni, hanno emozioni, hanno un modo di porsi che la tua scrittura riesce a rendere evidente. Adoro l'attenzione che dedichi anche alle semplici 'comparse' e, soprattutto, il tuo ruolo di storica di quegli anni: sto apprendendo moltissimo di retroscena che non avrei saputo altrimenti dove pescare e che tu amalgami benissimo al tessuto del tuo racconto.

Recensore Veterano
28/10/13, ore 18:58

Ecco il capitolo tanto atteso!
Ammetto che anche stavolta non ho seguito tutto con agilità quindi farò un breve riassunto sperando di aver capito <.<
Ritirarsi dal campionato per la Ferrari sarebbe una strategia per vincere a tavolino poichè contano sul fatto che Hunt venga squalificato al Gran Premio di Spagna e Gran Bretagna, giusto?
Allora la mia domandina è... perchè diavolo dovrebbero accontentare Ferrari?
Lo stesso Clay non è convinto della sua tesi, cioè che farebbero qualunque cosa perchè la Ferrari non si ritiri; altrimenti perderebbero tutti gli sponsor e i vari finanziatori.
Tra l'altro mi pare che non è andata affatto così, quindi tutta questa sicurezza da parte del vecchio Enzo proprio non la capisco.
Ma la questione pendente è un'altra e si intuisce sia dalla conversazione fra Clay e Niki, sia nell' intervista non ufficiale di Mick Fanu (si, l'ho ribattezzato così, gli dona): questa volta Enzo ha messo il piede in fallo.
Sta cercando di liberarsi dei suoi piloti come si fa con l'usa e getta e questo nessuno può perdonarglielo.
Più che il colloquio fra i due compagni di scuderia, ho amato il dialogo con Mick Fanu.
Intanto introduce una figura che mi fa molta simpatia, quella del giornalista-amico, connazionale di Clay e per di più cronista delle sue avventure da quando è comparso sulla scena con il nome Ferrari sul cofano.
Sembra quasi una volpe che si apposta, tende l'orecchio eppure non può che fare simpatia, con quel saluto cameratesco e l'aria furbetta, mentre dichiara che è fuori servizio e nel frattempo si appunta le dichiarazioni per il suo prossimo scoop.
Mi sembra uno scambio equo: Mick è stato veicolo della fama di Clay e Regazzoni si è affezionato e gli concede qualcosa in anteprima, certo che qualunque cosa Fanu scriverà non sarà mai contro di lui e sopratutto non ne stravolgerà mai il pensiero.
è raro trovare un giornalista che resista alla tentazione di scandalizzare il suo pubblico raccontando una marea di panzane e ingigantendo le dichiarazioni altrui all'inverosimile.
Inoltre proprio nel loro dialogo emerge una constatazione importante di Clay che per poco non mi ha commosso.
Il suo compagno di squadra, quando era ancora un novellino, ha semplicemente rivoluzionato i rapporti fra il pilota e il suo veicolo, fra colui che rischia la vita e l'ingegnere/tecnico-meccanico che mette le mani per migliorare le prestazioni dell'auto.
Sembra una cosa scontata eppure questi due personaggi sono intimamente legati fra loro: un qualunque tipo di guasto o di distrazione nella macchina può influire negativamente sulla gara ma anche provocare la morte del pilota, e dall'altra parte, una macchina lenta, spesso soggetta a malfunzionamenti vari non può essere considerata competitiva e denota una scarsa capacità di tecnici e meccanici.
Dunque perchè "settorizzare"? Perchè non coinvolgere il pilota nella costruzione della sua macchina? Perchè non mostrare ai tecnici che il loro non è semplicemente lavoro dietro le quinte ma che è fondamentale per la buona riuscita di una corsa?
In questo è riuscito Niki. ha capito quanto fosse importante una collaborazione, anche per evitare gli effetti collaterali dell'ignoranza.
Per il pilota è facile inveire contro i meccanici perchè sono degli incapaci, e questi d'altra parte non si sentono parte del team quindi perchè dovrebbero sforzarsi di far funzione le cose al meglio, con grande dispendio di lavoro ed energia?
Insomma questa cosa mi ha davvero colpito e mi ha ricordato proprio quelle scene in cui Lauda, appena arrivato, mette i tecnici al lavoro e si lamenta dei materiali troppo pesanti che rallentano l'auto.
(vabbè io poi mi emoziono ogni volta che si parla di motori... un giorno mollerò gli studi di germanistica e andrò a fare apprendistato dal mio meccanico sotto casa. Dovessi sapere come mi sono gasata guardando per la prima volta il primo film di Iron Man! poi gli altri diventano tutto un "faccio il figo, sono invincibile" ecc. OK BASTA NON STIAMO PARLANDO DI QUESTO!)

Come sempre splendida Marlene, donna forte e di carattere che cerca a tutti i costi di difendere la sua vita dalla presenza ingombrante della Formula I la quale rischia continuamente di portarle via il marito e di lasciarla nelle retrovie, salvo quando è costretta a raccogliere i cocci di Niki.
Eppure Clay ha ragione e anche la Knaus lo sa. Niki non è nessuno senza la Ferrari e ancora una volta mi ricorda quel pezzo di dialogo fra Clay e Niki, in auto, mentre vanno al party di un amico di C. in cui Lauda dichiara che farà soldi e se fosse stato bravo a fare qualche altra cosa lo avrebbe fatto.
Poi la Formula I diventa un'altra cosa per lui ma il ragionamento è sempre quello. Correre è quello che sa fare, è ormai lo scopo della sua vita.
E non si vive per la moglie o per la famiglia a meno di non diventare morbosi e possessivi in maniera viscerale.
Anche per questo Marlene è fortunata, non è lei l'oggetto della frustrazione del marito (ah il saggio Clay, ha intuito tutto! Sembra quasi una donna!).

Sull'entrata in scena di Niki sono un po' in dubbio.
Dopo tutto il mito che si è costruito intorno alla figura del mitico Niki Lauda, sembra strano vederlo apparire così fragile.
Ovviamente la prima impressione è terribile, tutta l'attenzione di Clay è focalizzata sulla devastazione del suo volto, sull'annuncio dell'operazione ai polmoni che incombe, insomma emerge prima di tutto "il malato" e poi l'uomo e il pilota.
Mi è piaciuto molto un piccolo dettaglio, quello del sopracciglio che Lauda tenta di inarcare ma ormai il suo volto è una maschera di cui non è più padrone che rischia di andare in pezzi ad ogni azzardo, rompendo ogni possibilità di pronta guarigione e ritorno in pista.
Non so spiegare esattamente cos'è che non mi ha convinto del tutto, forse perchè, come lo stesso Lauda dice, rispondendo ai pensieri del lettore, non ci aspettiamo che sia "umano".
In un certo senso con il suo attaccamento alle corse invece che dimostrare una natura fredda e calcolatrice si rivela molto umano, un uomo che non vuole perdere il senso del reale, non vuole essere dichiarato fuorigioco, altrimenti potrebbe piombare nel cupo grigiore della depressione.
Insomma Clay, fossi in te non mi stupirei del fatto che si dimostra "inumanamente " informato sui casini che gli state combinando in pista!
Meglio superare il trauma che rimanerci no?
Il tuo Niki mi ha stupito, nel bene e nel male, me lo aspettavo taciturno e invece aveva bisogno di confidare a qualcuno le sue paure (e non a torto dal momento che dimostrarsi forti è piuttosto difficile in un frangente simile, con il prete si... ma con gli amici diamine!), me lo aspettavo anche più rancoroso e invece si dimostra assolutamente ragionevole nel voler appoggiare in tutto e per tutto la Ferrari nella ricerca di un sostituto (ma in fondo Lauda è un concentrato di logica e buonsenso no? e il rancore non è certo cosa razionale).
Dunque non posso neanche urlare all' OOC perchè, ragionandoci su, quello che mi aspettavo non sarebbe molto coerente con il personaggio.

Ok, perdono, ormai ho preso una deriva pericolosa in queste recensioni. Sparo inutilmente cazzate.
TI prego di perdonarmi, tanto succederà ancora.
Rimango sempre tua affezionata lettrice,

Neal C.

p.s Non male quel Vettel, campione per la quarta volta. C'ha pure un bel faccino , proprio non ti ispira?

Recensore Master
26/10/13, ore 10:56

Oh bene sei tornata! :) Dalle note parli di un Niki molto fragile, indubbiamente è vero, però nonostante tutte le disgrazie che sta passando non ha ancora perso la sua freddezza e la sua vena polemica parlando di lavoro... è proprio vero che sto ragazzo è un computer! Ha ragione Clay nel fargli capire di smetterla e una volta tanto lasciar trasparire i suoi sentimenti. Marlene è una povera crista, però con quale coraggio una moglie che ha visto il marito a un passo dalla morte su un'auto da corsa lo vorrebbe vedere di nuovo a gareggiare?! Alla fine hanno ragione sia lei che Clay, solo che vivono la cosa da due punti di vista opposti. Ovviamente la decisione finale spetta a Niki, ma concediamo ai suoi cari di preoccuparsi per la sua salute, visto che la sua unica preoccupazione al momento è tornare in macchina! Mi è piaciuto lo scambio di battute finale con il giornalista (un bravo figliolo, per fortuna, e non uno dei soliti sciacalli mediatici!) rende ancora più realistica la faccenda... era impossibile pensare che non ci fosse la stampa accampata all'ospedale che stava con il fiato sul collo a moglie e parenti! Forse mi sono un pò persa con il discorso del conteggio dei punti in base alle squalifiche (devo cercare su santa wikipedia o su google maggiori notizie sul mondiale del '76 e rispettiva classifica!) ma la scrittura continua a rimanere chiara, semplice e comprensibile... brava!
A presto, Barby

P.S. meno male c'è la tua long a tenere un pò vivo il fandom, le poche storie che ci sono sono tutte one shot e non sembra che ci sia altra gente che ne posta di nuove, che peccato! :P Prima o poi ci scriverò anch'io, ma ho paura di scrivere qualche obrobrio a livello storico/sportivo e non voglio rischiare il linciaggio da parte dei recensori, che mi sembrano piuttosto severi qua dentro! xD
(Recensione modificata il 26/10/2013 - 10:58 am)

Recensore Master
22/10/13, ore 22:24

Ho visto da poco Rush e me ne sono letteralmente innamorata (l'ho visto già due volte a cinema e penso ci sarà una terza a breve...), poi ho scoperto che esiste anche un fandom su Efp, ma che bella cosa! :D Le poche storie che ci sono hanno tutte un loro perchè, ma questa mi ha colpito in particolare... non è affatto semplice scrivere una storia che mischia realtà e finzione cinematografica, per di più su un argomento poco noto alla maggior parte dei lettori... e tu ci sei riuscita in modo fantastico secondo me. :) Uno stile semplice e chiaro, che mette alla luce dinamiche sportive (e oserei anche aziendali) complesse senza mai rendere pesante la lettura. Io sono la prima ad essere ignorante sull'argomento! Da piccolina seguivo un pò le corse perchè c'era Schumacher alla Ferrari (penso che mi piaceva perchè vinceva sempre, quanto a simpatia faceva concorrenza a Lauda! xD), poi dopo che si era ritirato ho piano piano smesso di seguire la F1... In effetti è vero, le corse di oggi sono tutta elettronica, si sta perdendo l'importanza del pilota che c'era in passato, e stanno diventando meno appassionanti! :P Tornando alla storia... Regazzoni nel film è l'unico personaggio secondario che ha un minimo di spessore (il resto del carrozzone è totalmente invisibile, messo in ombra da Lauda e Hunt purtroppo...) e vedere una storia dal suo punto di vista lo trovo originale e interessante... anche perchè ha un carattere diverso da entrambi i protagonisti, e vedere le sue emozioni da esterno mi ha appassionato ancora di più che un racconto introspettivo su Lauda. I personaggi di Marlene e Maria Pia poi sono davvero ben caratterizzati, mentre danno la loro versione dei fatti e le loro emozioni in rosa! Sono proprio curiosa di vedere come continuerà la storia, ora che il nostro Niki ha dato segni di vita...
A presto, Barby

Recensore Veterano
19/10/13, ore 01:45

ah ah! Un capitolo tecnico!
Ammetto che se tutte le dinamiche interne alla scuderie e al mondo delle corse non fossero filtrate attraverso i pensieri di Regazzoni avrei faticato a seguire il filo.
E ne hai approfittato per svelarci la natura dei rapporti familiari tra i Ferrari, poichè l'azienda di famiglia deve proseguire la sua attività di generazione in generazione. Insomma quel caro vecchio avvoltoio di Enzo ha bisogno di un erede e così subentra la figura simpatica di Piero. Ispira da subito fiducia quando Regazzoni lo presenta, giovane, entusiasta, volenteroso e informale in quel modo cameratesco di rivolgersi a Clay.
Cosa ancora più importante: Piero non è uno specialista, non è un ingegnere, non è un meccanico.
Ma è un pezzo fondamentale della scuderia, è il canale di collegamento, quello che si occupa di comunicare/gestire/organizzare/coordinare (a mio parere la cosa più faticosa e difficile in ogni situazione lavorativa ecc.).
Lo stesso Enzo sarà costretto ad ammettere che non si tratta più di una piccola scuderia di famiglia ma è ben consapevole che ormai è un colosso che farà la storia.
Faccio questa riflessione perchè questa tua piccola frase mi ha fatto riflettere su una questione che spesso mi torna alla mente: non serve più saper fare le cose ma dire agli altri cosa devono fare.
La testa ha sostituito il braccio da tempo ma ogni volta ce ne stupiamo (o almeno io... sarà per questo che le professioni tradizionali ormai non bastano più?).

Ancora una volta "il fantasma" di Niki infesta i pensieri di Clay e torna a tormentarlo sotto forma della sua (di Lauda) vecchia 312 ridotta ad un rottame. Tutto gli ricorda i dettagli e le immagini dell'incidente, in primis i litigi fra la scuderia e i proprietari del Nurburgring che cercano in tutti modi di scaricare la colpa sulla macchina piuttosto che sulla pista e così salvare la faccia. La rabbia di Clay è palpabile e la sua appassionata difesa della "sua" famiglia è spiegata solo in parte dall'istinto di sopravvivenza.
Mi spiego: il ragionamento secondo il quale Regazzoni, ormai non più vincitore e con una popolarità in calo, si convince che l'unico modo per continuare a correre sia dedicarsi anima e corpo (letteralmente) alla sua scuderia non regge del tutto e anche in questo vince Maria Pia che non ha tutti i torti a preoccuparsi del suo futuro.
Ma anche per questo Clay ha un fascino particolare, perchè è un personaggio razionale e ragionevole ma allo stesso tempo fedele, appassionato, capace di dimenticare ogni strategia dell'azienda nelle retrovie semplicemente salendo su una vettura e lanciandola a velocità massima, anche solo per provare freni, frizione e cambio.
In fondo in fondo Clay Regazzoni non è un animale di competizione, non punta veramente a vincere da tanto tempo, in scuderia l'hanno fiutato ed è ancora questione di tempo prima che si chiedano se può davvero rappresentare la Ferrari ancora per molto.
Ha più il carattere romantico dell'amateur piuttosto che la grinta del cavallo da battaglia.
Ammetto di aver perso il filo degli avvenimenti e degli intrighi nel pezzo che va da “Quest'anno la FIA..." fino ai rotti in culo francesi (amo anche il linguaggio schietto che circola fra i meccanici, in ogni caso necessario per la verosimiglianza. Non c'è niente di peggio della "ripulitura" politically correct che sfocia nel ridicolo).
Una cosa che non mi è chiara: ma in una corsa si detraggono anche i punti? oppure semplicemente, se si arriva ultimi, non se ne guadagnano?
Insomma Enzo non vuole far correre Clay in Austria perchè teme di perdere punti oppure perchè non vuole perdere la faccia? Se non potesse perdere punti allora forse lo farebbe correre lo stesso nella speranza di guadagnare un po' di distanza con Hunt in classifica (o almeno credo) e quindi ho dedotto che i punti si detraggono anche... ma attendo la tua ultima parola.
Ad ogni modo la strategia è sempre di tenersi sul vago con la stampa e non rilasciare dichiarazioni pericolose, questo ormai Clay lo sa bene.

Verso la fine del capitolo la presenza di Niki è più forte che mai e ambasciatrice delle sue parole e intenzioni, come al solito, è Marlene, più decisa che mai a soddisfare le richieste del marito, promettendo di mandare un jet privato a prelevare Clay per un colloquio con l'austriaco.
Si apre quindi uno spiraglio che già ci fa presagire la sua comparsa sulla scena (fremooo all'idea, *ammette alla fine*).
Indicativo è anche che la stessa Marlene è costretta ad ammettere che Niki è già al corrente dei programmi della scuderia, anzi, sembra sia una delle prime cose alle quali ha pensato (aggiungo che non credo Clay lo avrebbe fatto così presto, Niki è proprio un Workaholic!).
Aggiungo che sulla storia delle prugne ho sogghignato per ore *_*
E Forghieri, come ogni papà che spende la vita a crescere i figli, è tenerissimo e ha ogni buona ragione per essere incazzato!
Ti lascio con una soffiata che tu sicuramente apprezzerai ;)

3-05-2013 ---> 30-10-2013
GRAN PRIX - LE MONOPOSTO DEL CAMPIONATO DI FORMULA UNO
GRAN PRIX - THE FORMULA ONE WORLD CHAMPIONSHIP SINGLE-SEATERS
Museo casa Enzo Ferrari - Modena

http://www.museocasaenzoferrari.it/2013/05/dal-3-maggio-grand-prix-le-monoposto-del-campionato-di-formula-1-2/ — with Gallo Enrico and Luca Bismondo.

E naturalmente già attendo con ansia il prossimo aggiornamento.
A presto,

Neal C.

Recensore Veterano
14/10/13, ore 19:14

Mi ripeto: VOGLITI BENISSIMO. Questa è una di quelle storie di cui realizzi di aver sentito la mancanza proprio quando riesci a leggerle e, almeno per me, il sogno proibito della fanreader: volevo sfogliare qualcosa del genere e qualcuno me l'ha regalato. E l'ha confezionato benissimo.
Provo a dare un minimo di ordine alle mie emozioni, perché la bellezza di questo racconto mi mette un po' in soggezione e preferirei non fare una figura delle mie. Prima di tutto non credo d'essermi soffermata prima sulle tue scelte stilistiche, che sono invece parte integrante del mio apprezzamento. Il presente aumenta il dinamismo della narrazione e restituisce l'effetto della camera; i dettagli - lingua, ambienti, mimica - contestualizza alla perfezione il racconto e gli assicura quella bella patina aranciata da Polaroid anni Settanta. Magistrale la resa dei personaggi: poche parole, a volte un semplice scambio di battute e scolpisci ritratti di grande realismo, ma, soprattutto, introduci personalità (penso a Marlene e a Maria Pia, ad esempio) che non possono lasciare il lettore indifferente. Apprezzo non sai quanto il lavoro di documentazione che questa storia tradisce a ogni riga, con la modestia delle cose ragionate e ben fatte, non strombazzate per l'applauso. Trovo che ciò ne faccia un bellissimo lavoro di scrittura e anche un grande tributo ai protagonisti.

Recensore Veterano
13/10/13, ore 19:05
Cap. 2:

Rieccomi :-) Purtroppo non sono in grado di fare commenti compiuti e articolati come i tuoi, ma provo comunque a farti arrivare il mio gradimento e il mio entusiasmo. Premettendo che a me piacciono moltissimo le RPF che si atteggiano come 'biografie romanzate', ammiro moltissimo il lavoro di costruzione e ri-costruzione dell'epoca e del personaggio che hai messo in atto in queste pagine. In particolar modo si respira una vera atmosfera anni Settanta (una sciocchezza, ma quel 'Commendatore' è un indicatore temporale a dir poco perfetto). A mio avviso sei riuscita dove la regia di Ron Howard, per me, non è arrivata del tutto: a far filtrare la 'cattiveria' e anche la tensione etica delle scelte del Circus. Hai dato una grande concretezza non solo fattuale, ma 'sentimentale' all'incidente di Lauda e mostrato una grandissima bravura nel saperne interpretare i corollari. Non ci sono buonismi e il solo chiaroscuro che intravedo è quello delle inevitabili incertezze di Clay, ma la successione degli eventi è ben illuminata e ogni dettaglio limato con precisione chirurgica.
Sono sempre più contenta, insomma, di averla trovata :-)

Recensore Veterano
13/10/13, ore 12:53
Cap. 1:

Oddio, Rowi, vogliti BENISSIMO! La mia opinione sul film Rush è del tutto irrilevante, ma quando ho visto che era nata la sezione e che c'era anche una storia con la tua firma, non ho potuto fare a meno di provare una profonda gratitudine per il DEO del fandom. Poiché sono antica (cose che capitano ad avere ancora il sette nei decenni della data di nascita), ho un ricordo sbiadito di Clay e Niki Lauda nei giorni delle corse, ma la pellicola (e l'interpretazione di Favino, che ho trovato molto bravo) ha acceso il mio interesse proprio per il gregario del genio. E sapevo anche che non sarei stata delusa da un'autrice che avesse scelto di raccontare proprio lui.
C'è una grande umanità in questo ritratto e una grande attenzione ai due profili sensibili di Regazzoni: l'uomo e il pilota. Riflessione emotiva e 'logistica' (?) convivono; nello spazio pensiero l'attenzione all'oggi, al momento, all'incidente si sovrappone già a una valutazione critica del poi. A mio avviso hai riprodotto bene i toni e la gestualità del personaggio (almeno nella sua lettura cinematografica) e ne è nata una storia che promette davvero bene. Grazie di cuore!

Recensore Veterano
11/10/13, ore 15:54

Questo capitolo mi ha fatto innamorare di questa fic. Definitivamente.
L'inizio in medias res che instaura un clima di attesa, preoccupazione, agitazione, tutti sentimenti che impregnano l'aria di familiari, amici, colleghi o "datori di lavoro". Dalle prime battute sembrano tutti una grande famiglia felice che si preoccupa per Niki, riunita nel dolore di un incidente orribile e che attende disperatamente che vi siano segni di un qualche miglioramento, che l'altalena fra la vita e la morte si fermi e i medici possano dichiararlo fuori pericolo.
Poi, pian piano, emerge la vera natura della folla che attende notizie di Niki.
Parenti serpenti amici del successo di Lauda, compagni del team più o meno fedeli (chi più e chi meno) ma anche con tutta la buona volontà, solo estranei, i boss della scuderia che si attaccano alla cornetta per definire il prossimo piano d'azione dell'azienda senza neppure il buon gusto di farlo a bassa voce.
In un certo senso la telefonata di Clay alla moglie, Maria Pia, è una sorta di boccata d'aria.
La signora Regazzoni è infatti una delle poche persone sincere e anche a buon diritto dal momento che non è legata ai Lauda da alcun rapporto di lavoro e neppure di amicizia dal momento che non è riuscita ad instaurarne uno.
Non condivide veramente la preoccupazione del marito, non ne ha motivo eppure non è ipocrita.
Ma una cosa le si può rimproverare.
L'insoddisfazione per le strategie della Ferrari che mettono da parte il marito e promuovono invece il giovane vincente, Niki Lauda, è comprensibile ma non giustificabile.
Lo stesso Clay lo capisce, è il vincente a cavalcare l'onda, in fondo la Ferrari è un'azienda privata invischiata in un'enorme macchina per fare successo e soldi e la solidarietà raramente è remunerative sebbene aiuti a distendere il clima fra colleghi di lavoro.
Ma come dare torto alla moglie di Clay? Niki Lauda non può stare simpatico, è freddo, asociale, a tratti scortese, non è simpatico né di compagnia, troppo rigoroso, stakanovista in maniera irritante e per di più vince... e lo fa pesare.
Ma lei crede che Niki veda in Clay semplicemente il suo trampolino di lancio, la via per raggiungere il suo successo personale, e questo nessuno di noi glielo può perdonare.
Indi amo molto il modo in cui hai inserito questa sorta di controcanto, la voce della verità che non teme di annunciare la sua quasi-indifferenza nei confronti della tragedia di Niki, per quanto questo possa apparire sconveniente.
Ovviamente questo da l'occasione, in maniera sottile e indiretta, di parlare di Niki Lauda, onnipresente nei discorsi di tutti, presentato anche dal narratore con quelle caratteristiche che noi lettori abbiamo imparato ad amare.
Questo continuo nominarlo, da parte di Clay che si chiede se sia religioso, da parte di Maria Pia che ricorda con rabbia la sua fredda cortesia e i suoi continui rifiuti e poi finalmente la voce di Niki, per intercessione di Marlene, che caccia in malo modo il prete come fosse un uccello del malaugurio, alimentano la sua leggenda, fanno crescere nel lettore la voglia di averci a che fare, di confrontarsi con lui in prima persona, con le sue parole e le sue azioni e non solo quanto sentito dire nei pensieri di ogni altro personaggio sulla scena.

Un altro personaggio principale del capitolo che hai reso in maniera magnifica è proprio Marlene.
è una donna forte, consapevole dello stormo di avvoltoi che si aggirano per l'ospedale in attesa del verdetto "Vita o morte per Lauda?", ferita di fronte ad una famiglia indifferente fino a qualche anno prima, quando i successi del marito hanno cominciato a comparire sulle pagine dei giornali accanto alle firme degli illustri economisti e imprenditori di famiglia.
Ma è anche una moglie costretta ad affrontare una tragedia inattesa a tratti brusca anche con gli amici perchè teme il cedimento e alla fine, quando tutti tirano un sospiro di sollievo (che frase epica "dite al prete che può andare a fare in culo") lei si scioglie in lacrime di gioia, esorcizzando la paura e l'ansia che permeano tutto il capitolo.
E alla fine c'è il fulmen in clausula che fa sorridere e mi convince, ancora una volta, che amo questa fiction e attendo con ansia il prossimo capitolo.

Come al solito ho amato anche la tua attenzione a ricostruire, fra una telefonata a Enzo Ferrari e qualche rapido calcolo di Regazzoni, tutti gli eventi dei premi dell'anno 1976, con dovizia di particolari, con attenzione alle strategie e ai delicati rapporti fra piloti, altre scuderie nell'intricato mondo delle classifiche e dei punti da cui Marlene vorrebbe fuggire e in cui niki è invischiato fino al collo.
E grazie mille per aver spiegato cos'è il muletto! ancora un po' e potrei appassionarmi alla formula I!
In fondo da piccola volevo fare il meccanico e i motori sono un mondo che mi sarebbe piaciuto esplorare (si lo so, non c'entra niente, sto cercando scuse...).
Dunque insisti con le note e mi farai felice.
Alla prossima,

Neal C.

Recensore Veterano
09/10/13, ore 02:48
Cap. 2:

Complimenti per questa storia.
è stata la prima su Rush che ho letto ed è sicuramente superiore alle altre due che ho trovato sparse per i fandom Film>Altro Avventura/Azione e Altro.
A questo punto ho due teorie: o non sei del tutto estranea al mondo della Formula I oppure hai una grande capacità di elaborare il (poco!) materiale a disposizione con risultati ottimi tanto da sembrare un'esperta.
Anch' io sono rimasta affascinata dal film ma essendo un mondo del tutto estraneo al mio e avendo visto il film per la prima volta non ho avuto occasione di visualizzare bene tutta una gamma di dettagli che appaiono molto chiari in questi due primi capitoli che si rivelano quindi realistici, assolutamente credibili e emozionanti.

Quello che ho apprezzato molto è che non ti sei concentrata solo sull'introspezione di una voce narrante in prima persona, senza approfondire i dettagli del vortice di luoghi/persone/cose/veicoli che circondano Regazzoni ma hai tenuto una certa distanza scrivendo in terza persona e conservando una narrazione di continui richiami alle scene del film.
Hai aggiunto nomi, forse veri, forse inventati, sicuramente realistici, hai messo in evidenza dettagli tecnici e nominato termini a me estranei come "pit lane" o "muletti" senza però appesantire la narrazione, sempre per amore di verosimiglianza.
Hai descritto in maniera semplice e realistica le varie componenti di un sistema, il box e la squadra per la manutenzione dell'auto, la classifica e la necessità di un rimpiazzo per non perdere punti e posizioni, il ritiro di altri concorrenti e poi nel secondo capitolo, il ricorso contro i soccorsi troppo lenti nel soccorrere Niki, le domande di Regazzoni sulla "versione ufficiale" della scuderia a cui si dovrà attenere nelle interviste post-gara, il combattimento contro i giornalisti che diffondono calunnie sui motivi dell'incidente di Niki, e sopratutto la rete di rapporti difficili con i "capi" della Ferrari che funzionano come ogni grande azienda: gli affari sono affari, niente affari, niente amicizia, sempre rivali e in competizione.
E anche questa semplicità e allo stesso tempo questa capacità di far quadrare lo scenario e disegnarlo così come lo abbiamo visto sul grande schermo è una cosa che rende questa storia speciale, da ammirare per l'equilibrio fra le sequenze (descrittive, introspettive, dialogiche) con cui è scritta.

Mi è piaciuto all'ultimo l'inserimento di una figura femminile "attiva", non la solita accompagnatrice, moglie/fidanzata/fangirl di piloti e appassionati della formula 1 ma una corridora in prima linea che rompe il monopolio del sesso maschile che vige molto spesso in ambito sportivo.
Burbera, un po' mascolina e poco femminile (anzi contrapposta alle fangirl in minigonna che sono l'estrema femminilità, anche un po' volgare nel suo genere), una donna dal carattere forte che però ha dovuto assumere le movenze degli uomini per farsi strada (e questo dispiace sempre un po' <.<).

Il tuo Clay è molto interessante poichè hai dato spazio ad un personaggio che non è molto definito nel film, impegnato com'è (il film, I mean) a concentrarsi sui due caratteri protagonisti, quelli di Lauda e Hunt.
La bellezza del tuo Clay è che non è così insensibile come può sembrare, nonostante Niki sia stato un po' stronzo anche con lui (ma d'altra parte lo è con tutti no?) e sopratutto non lo hai utilizzato semplicemente come uno specchio per riflettere ancora una volta il conflitto Hunt-Lauda.
Il tuo Clay riflette anche su di sé, sul suo futuro di pilota, lui che si vede vecchio quarantenne in mezzo ai ventenni si pone il problema di prendere le parti di Niki davanti ai Boss della Ferrari che cercano un altro pilota come cercherebbero un nuovo radiatore per il loro ultimo modello, e infine osserva i movimenti di Hunt delineandone in fretta le caratteristiche più evidenti (competitività spinta, una certa arroganza e supponenza ma anche il fascino del "vincitore"/playboy incallito) senza però soffermarcisi più di tanto (e d'altra parte non avrebbe senso che lo facesse).
E poi sente suo il dovere di portare avanti la corsa, di preoccuparsi per Niki in maniera molto partecipata perchè loro sono un team, una squadra, facendo mostra di un vero spirito sportivo e di una solidarietà che va ben oltre il professionalismo che Niki ha sempre voluto dimostrargli (come con quasi chiunque altro poi, no?).
è dunque un personaggio a tutto tondo ed è un piacere leggere i suoi pensieri, ben centellinati, mai ingombranti, spesso narrati indirettamente che aiutano a definire invece il ritratto di Lauda (la sua professionalità/intransigenza, la sua freddezza e il rigore assoluto per le regole, altrettanta arroganza e supponenza e la sicurezza di essere il migliore cementata da una straordinaria mente calcolatrice e una tendenza a considerare in termini di matematica e di cifre ogni evento e le sue variabili).
Poi c'è la rievocazione dell'incidente e dell'incendio e la riflessione di Clay sui rischi della Formula 1 che dimostrano ancora come lui sia ben conscio di non essere immortale e che il rischio che si corre "a correre" (e scusami il ridondante gioco di parole) non è una bazzecola ne un fatto trascurabile, niente affatto improbabile o virtuale come possono esserlo le voci su precedenti morti in pista.
Un veterano, che ha visto con i suoi occhi e sperimentato sulla sua pelle, sa bene cosa aspettarsi da una corsa ed è anche per questo che ha paura di accelerare troppo.

Termino complimentandomi ancora per lo stile, per l'accuratezza con cui scegli le parole, dosi le frasi, mai troppo lunghe, mai troppo brevi, ma sempre efficaci nel dipingere un luogo, un mondo e un evento tragico senza sfociare nel delirio introspettivo e mantenendo quel distacco fra narratore e sentimento del personaggio che la rende una bellissima storia.
Spero che entrerà in gioco anche Niki (non ho controllato se questo è l'ultimo capitolo o se ci saranno sviluppi, magari il racconto della guarigione) perchè muoio dalla curiosità di vedere come ricambierà tutta la partecipazione di Clay e la sua sincera amicizia.

Ho parlato anche troppo!
Ho mandato una mail ad Erika,l'amministratrice del sito, per chiederle di aprire una sezione su Rush dal momento che attualmente sono state pubblicate tre storie sul film, la tua inclusa.
Se volessi leggere le altre sono qui, ma sono molto più campate per aria (a tratti un po' troppo per i miei gusti, sono una fissata con la contestualizzazione!) :

http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=2193837
http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=2189629

Alla prossima! Aspetto con ansia aggiornamenti,

Neal C.

P.s se scrivi castronerie sportive sono l'ultima che potrebbe accorgersene ma sicuramente hai il merito di farle sembrare verità!

[Precedente] 1 2 [Prossimo]