Recensioni per
Pezzi di anima
di StormyPhoenix

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 36
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
07/02/19, ore 17:30
Cap. 6:

Ciao Stormy, ho visto il tuo aggiornamento e mi sono accorta che ero indietro con la lettura di questa tua raccolta, così ho deciso di mettermi finalmente in pari.
È bellissimo da parte tua dedicare questa poesia a un professore, in genere nessuno fa mai caso agli insegnanti e tutti li tengono a debita distanza.
Invece tu gli hai voluto dedicare qualche verso e sei stata tanto dolce!
Toglimi una curiosità: perché Triple H? Somigliava al wrestler?
Comunque è davvero bella, mi ha fatto molto piacere leggerla!
Complimenti per questo componimento, sai sempre emozionarmi e rubarmi il cuore, qualunque cosa tu scriva!
Alla prossima <3

Nuovo recensore
04/02/19, ore 07:45
Cap. 12:

Per esperienza di protagoniste del rinascimento lo stiletto del sicario finiva col toccare il cuore.Ma in metafora fa male lo stesso.In amore sara' tutto da pensare.Bravissima.
Pasta 4/2/2019

Recensore Master
04/02/19, ore 07:19
Cap. 12:

Buongiorno.
Concordo, gli occhi sono uno strumento potente dell'amore xD uno sguardo può influire molto.
Complimenti, un testo molto bello e preciso.
Buona giornata :)

Recensore Master
18/07/17, ore 15:29
Cap. 5:

Cara Stormy, visto che oggi è il 18 luglio ed entrambe sappiamo cosa ciò significa... (?)
Mi sono detta che dovevo passare almeno a leggere un'altra delle tue poesie.
Ho trovato questo scritto molto attinente con quello precedente, con i versi di "Smeraldo".
Forse le storie sono diverse e non collegate tra loro, però diciamo che le sensazioni che ho provato nel leggere quei versi e poi questi sono più o meno le stesse.
C'è qualcosa di disperato e una silenziosa protesta contro le ingiustizie della vita, della sua prematura fine e del modo brutale con cui cede il posto alla morte...
Ti sono molto vicina e so che, anche se è trascorso del tempo da quando hai pubblicato questi versi, il tuo pensiero torna sicuramente su di lui e i ricordi non possono svanire.
Complimenti perché sei riuscita a trasmettere tanto in poche parole, questo è veramente bello e degno di una persona con un grande talento. Bravissima!
Alla prossima ♥

Recensore Master
17/07/17, ore 17:49
Cap. 4:

Ed è veramente un segno del destino leggere questa poesia proprio adesso, dopo che tu hai raccontato questa storia a me un po' di tempo fa...
Sai, mi sono sentita tanto ma tanto triste, tanto malinconica, e ho ripensato a delle persone che anche io conoscevo - attraverso altri e di persona - e che purtroppo sono scomparse in situazioni più o meno analoghe a questa...
Mi dispiace davvero tanto, questo evento ti ha colpita e ti ha lasciato un segno, ed è bellissimo che tu ci abbia scritto sopra dei versi.
Sai, una delle prime storie che ho scritto e pubblicato qui su EFP è proprio una riflessione sulla scomparsa di un mio caro amico, pur non essendo questo in versi. E poi ho anche scritto una piccola storia in ricordo della morte del cantante dei Drowning Pool, una poesia piena di rabbia per la morte insensata della madre di un amico... e poi quella breve storia Serj che dava il suo tributo a Chris Cornell.
Quindi, come vedi, non sei l'unica a rimanere colpita dalla morte, anche quando questa sta distante da te e non ti tocca in prima persona. Ecco perché ti comprendo molto bene e ti faccio tanti complimenti per il coraggio e per la dolcezza con cui ne hai parlato, con cui ti sei sfogata...
Sei fantastica, Stormy :3
Alla prossima ♥

Recensore Master
17/07/17, ore 17:39
Cap. 3:

Cielo.
Questo scritto mi ha fatto venire in mente Daron.
Devo commentarlo come si deve, non posso omettere dei versi perché tutti sono veramente ma veramente significativi.
Quando ho cominciato a leggere credevo che avrei trovato dei versi preferiti, capaci di colpirmi maggiormente rispetto ad altri, invece non è stato così, mi hanno stregato tutti.

«Tutto così pietrificato,
freddo,
morto.»
I versi qui sopra mi hanno messo i brividi, perché ho avvertito come quella morte interiore fosse parte di me, come se anche io, ora, fossi spenta e fredda, apatica. Ecco, "apatia" è il termine giusto, ora ci sono arrivata.

«Quando tento di riportare alla vita qualcosa,
è inutile.»
Questa è la dura verità: purtroppo quando qualcosa si spezza, è davvero difficile riesumarlo, riportarlo alle condizioni iniziali. Mi sento davvero vicina a queste parole, le condivido appieno e le ho sentite proprio mie.

«Fili sempre più fragili.»
Questa è una bellissima metafora, sai? Ho immaginato dei fili quasi del tutto consumati e ormai in procinto di rompersi irrimediabilmente; e poi li ho paragonati alla vita, alla vita e all'equilibrio interiore. E mi sono accorta che è tutto davvero troppo effimero per sprecarlo.

«C'è un inferno in me.
La mia mente emana confusione.»
E certo che ci si sente confusi e combattuti, nel leggere queste parole mi sono sentita angosciata e tormentata anche io, ho riconosciuto sensazioni che ho provato, purtroppo, e questo mi fa capire che sono veramente tante le cose che accomunano, in un modo nell'altro, tutti noi esseri umani.

«Empatia,
libertà,
rispetto
sono
svanite.»
Questi dovevo inserirli tutti insieme perché sì e basta. Perché queste tre cose - empatia, libertà e rispetto - sono le prime che vengono a mancare quando tutto è apatico intorno a noi, quando ogni cosa perde senso e noi non riusciamo ad aggrapparci nuovamente alla vita che ci appartiene.

Sei stata veramente fenomenale, non so come altro descrivere la tua bravura e il tuo talento.
COMPLIMENTI, mi sono sentita capita da questa poesia, quindi da te!
Alla prossima, cara Stormy ♥

Recensore Master
17/07/17, ore 17:23
Cap. 2:

Mia cara, rieccomi!
Oddio quanto ti capisco... sul serio, questi versi è come se parlassero di me oltre che di te.
Ma forse, un po' chiunque potrebbe immedesimarsi in questa tua poesia, perché dai, chi non vorrebbe avere più libertà? Però è anche vero che, spesso, chi ce l'ha non sa godersela e si crea dei problemi quando questi problemi non esistono.
Pensare a tutto ciò che non possiamo fare, a tutto ciò che vorremmo poter afferrare, e poi vedere che questo non è possibile, ci rende sempre schiavi di noi stessi e della vita...
Ma sai, è un po' un segno del destino che io sia giunta qui dopo che entrambe abbiamo vissuto un momento di libertà e di gioia importantissimo, proprio perché la libertà è veramente qualcosa di importante e prezioso, di cui nessuno dovrebbe essere privato.
E invece spesso ci ritroviamo schiavi e legati a dei vincoli, anche se questo non dovrebbe succedere.
Complimenti, anche qui mi hai fatto riflettere e hai riportato a galla dei ricordi legati a dei miei vecchi scritti e poesie... sei bravissima!
Corro alla prossima ♥

Recensore Master
17/07/17, ore 17:07
Cap. 1:

Mia cara e adorata Stormy, siccome mi mancano i tuoi aggiornamenti sulla long dei System e mi mancavi tu come autrice, ho deciso di passare di qui perché ultimamente sto leggendo e scrivendo molte poesie e quindi... diciamo che sono ispirata per leggerne.
Mi succede che, in alcuni periodi, non riesco proprio a leggere in versi, perché non so, non mi sento magari in grado di afferrare i concetti che gli autori vogliono esprimere, quindi evito di lasciare commenti inutili e sconclusionati :D
Ma ora non c'entrava niente tutto questo... dio, ho il potere di divagare anche quando non c'è nulla su cui farlo!
I primi due versi mi hanno colpito più di tutti:

Amai una maschera
come un vero viso

Cioè, per me queste parole sono vera arte, hanno un significato molto ma molto particolare.
Spesso la nostra faccia non è ciò che sembra, si tratta di una maschera che poi nasconde tutto un mondo dietro di sé...
Quello che hai voluto esprimere con questi versi, sai, mi è piaciuto e mi ha aiutato a conoscerti un pochino di più, sia come autrice che come persona.
E devo ammettere che le delusioni non possono che fortificarci, no? Potrà sembrare una frase fatta, ma io sono davvero convinta che sia così ;)
Corro a leggere la prossima poesia, ora sono curiosa :3
Complimenti Stormy, come sempre riesci a conquistarmi ♥

Recensore Master
15/10/16, ore 17:29
Cap. 6:

Ciao!
Sono qui per lo scambio recensioni, anzi, perdonami se me ne ne sono completamente dimenticata.
Sebbene non sia molto brava a recensire poesie, ho scelto questa raccolta perché ero stata attirata dal titolo e, sempre grazie a tutto ciò, ho deciso di leggere questa poesia perché il titolo "Morte" mi aveva attirato.
All'inizio, ti dirò, mi aspettavo qualcosa di oscuro e gotico, ma alla fine ho provato solo una grande malinconia, leggendo poi la nota sotto ho compreso perché.
Con semplici parole hai descritto la malinconia e la sofferenza del perdere qualcuno, ma, al contempo stesso la speranza che i vivi anni che la persona sia felice, ovunque esso sia finito.
Per questo, ti faccio davvero davvero i miei complimenti.
Alla prossima
Balder Moon

Recensore Master
27/05/16, ore 12:04
Cap. 9:

Ciao!
Finalmente, approdo qui per leggerti e recensirti.
Dunque, la tematica della caduta, in generale, mi è sempre piaciuta, perché comporta un'ammissione di non perfezione e di umanità: a tutti capita di sbagliare, di passare un momento buio della propria vita.
In particolare, mi è piaciuto il senso di oblio e di abbandono che hai descritto, uno smarrimento che sgomenta e che fa paura, perché fa temere il peggio.
Visivamente, si riesce bene a vedere il burrone, l'abisso e l'oscurità che hai descritto, fino all'apoteosi finale del dramma, in cui ripeti per tre volte l'aggettivo "nero", che si presenta come la parola che racchiude il tutto.
Il nero è per definizione l'assenza di colore, quello che assorbe tutta la luce ed è incapace di rifletterla.
Poi, all'improvviso, compaiono le macchie di sangue, rosso vivo che ben si staglia sul fondo nero: è il dolore che sgorga dall'oppresione e dal timore, ma che si qualifica anche come elemento che riscuote la protagonista.
È come se, vedendo il sangue, si fosse accorta di essere ancora viva e, in quanto tale, in grado di poter iniziare la scalata che l'avrebbe portata nuovamente alla luce. Era il segnale che stava aspettando, la ragione che l'ha convinta a non mollare e a rialzarsi.
Anche se, comunque, ha dovuto trovare dentro di sé la forza di volontà, poiché non è intervenuto nessun elemento esterno a ridestarla (e questo è un segnale positivo, perché significa che, volendo, dentro di noi possiamo trovare la forza per andare avanti nelle insidie della vita).
Dal punto di vista metrico, nonostante tu abbia usato il verso libero, ho notato una preferenza dell'uso delle dentali (in particolare la t) che conferiscono un ritmo particolarmente cadenzato, specie nella lettura ad alta voce: le sillabe necessitano di una pausa tra l'una e l'altra, come se si volesse invitare a prendersi il tempo necessario per leggere e assimilare.
Molto carina a disposizione dei versi, che avendo un andamento decrescente, simulano la risalita verso la luce, parola che, messa alla fine, solitaria, simboleggia proprio la riuscita della scalata alla vetta (anche se il percorso va verso il basso e non verso l'alto).
Grammaticalmente parlando, invece, non mi sembra di aver trovato errori di sorta. L'assenza di punteggiatura fa parte dello stile e della licenza poetica, quindi va bene.
In conclusione, posso farti tanti complimenti per aver saputo cogliere i lati più caratteristici di una "caduta", così da consentire al lettore di immedesimarsi durante la lettura e di essere partecipe dello stato d'animo della protagonista.
Saluti,
*Halley*

Recensore Master
22/05/16, ore 22:58
Cap. 2:

Buonasera.
Ho letto la tua poesia tempo fa, magari ancora per scambio, ma dato che questa è una Raccolta e ve ne sono delle altre, ho letto il capitolo Due e mi sono sentita parte di quel povero uccellino che vuole volare e non per essere una schiava di lavoro o altro, nel senso che intendevi tu. No, più che altro una situazione con amiche che mi è capitata proprio sabato questo, guarda a caso, e ora mi sento in trappola. Da un lato vorrei fuggire via e vedere poi cosa mi direbbero, dall'altro vorrei spaccare tutto oppure farmi male nella mia gabbia e vedere come mi guardarebbero sconvolte e in colpa perché in questo caso io non ho proprio torto per niente.
E quindi quando ho letto questa poesia l'altro giorno e ora ti sto recensendo ascoltando musica house, per calmarmi ancora da pensieri tosti e brutti, diciamo che mi sento ancora a terra. Molto giù, come se qualcuno mi avesse strappato davvero un'ala e l'avesse buttata via e quindi non vi sarebbe più la possibilità di rimettermela su o comunque che nessuno mi aiuti a risalire dal pozzo profondo. E' una sensazione bruttissima, guarda, non la auguro a nessuno e le tue parole mi hanno aiutata tantissimo, davvero tanto. 

Drammatica, triste, malinconica e col senso del Io non posso più andare avanti, aiutatemi o mi uccdo, è davvero stata una grande poesia. Mi è piaciuta tanto tanto.
Complimenti sinceri.

Au revoir

Recensore Veterano
09/04/16, ore 23:44
Cap. 2:

Ciao!
Già ti ho detto quanto io trovi complicato scrivere poesie e già per questo ti faccio i complimenti.
Il tema mi è molto caro e noto, diciamo così; capisco benissimo i tuoi sentimenti!
Ti dico poi a cosa mi ha fatto pensare tramite strane associazioni di pensiero: una canzone di Notre-Dame de Paris; il gabbiano Jonathan Livingston (che non ho letto, ma una mia prof ci raccontava sempre la trama); Heidi (!); un racconto di "Gente di Dublino" di J. Joyce.

è triste, ma le cose tristi mi piacciono v.v

A presto :)

Recensore Veterano
27/03/16, ore 17:27
Cap. 1:

Allora sono qui per lo scambio,
In verità lo letta da un po' ma non mi è piaciuta particolarmente perciò ho tardato a recensire. Io penso che la poesia sia un arte molto soggettiva, non comprendo bene come possa una persona fare una recensione su unPoPoesia. In primis perché si deve dare consigli e fare delle critiche che aiutano. Io non scrivo poesia solo prosa, di consigli non te ne posso dare anche perché è scritta in modo corretto e seguendo le varie regole della poesia.
A me non è piaciuto perché non mi ha toccato, molto spesso innteraggisvo leggendo poesie, riesco a sentire i sentimenti che vogliono trasmettere i poeti e mi emoziono. Ma non è accaduto, non ho capito bene il perché, probabile un insieme di cose. Il linguaggio mi è sembrato troppo alto per una poesia che tratta di dolore, tristezza e delusione, in questo caso io avrei usato poche parole, semplici ma dirette. Poi non ho trovato ne musicalità ne tanto meno continuità, anzi la poesia è tutta frantumata in parti senza neanche la divisione tra strofe è un intera strofa che non si capisce bene cosa vuole trasmettere. Confusa direi, complicata e poco profonda.
Mi dispiace non è un modo per offendere, come ti ho detto io non sono un intenditrice, ma di poesie ne ho lette. Tra l'altro una poesia è qualcosa di molti soggettiva, può piacere come no. A me non è piaciuta ma sono sicura che altre persone che sono sulla tua stessa lunghezza d'onda l'hanno apprezzata di più.

Recensore Master
17/03/16, ore 14:05
Cap. 2:

Ciao!
Ho scelto di recensire questa seconda poesia, non perché la prima non mi sia piaciuta, ma ho notato le poche recensioni a questo secondo pezzo. Bel pezzo, oltretutto.

Hai fatto un bellissimo paragone con l’uccellino in gabbia. Cerca di vivere come gli altri, esattamente come fanno un po’ tutte le persone. Si guardano intorno e cercano di imitare gli altri, credendo sia l’unico modo per andare avanti, per non avere problemi, forse soprattutto per essere accettati.
Ma allo stesso tempo sognano di essere liberi, sognano ciò che non possono avere. Proprio come fa l’uccellino in gabbia che, tra le sbarre della sua prigione, sogna le nuvole.
Le persone fanno lo stesso: desiderano ciò che hanno davanti, pur non potendolo ottenere. In nessun modo. E si sentono soffocare, si sentono stringere in una morsa. Proprio come il tuo uccellino sognatore…
Ed ecco che “la voce narrante” suggerisce di donare un poco di libertà a questo povero uccellino, per non vederlo morire. Proprio come si potrebbe “pregare” perché ognuno riesca a realizzarsi, in qualche modo, ottenendo ciò che vuole, anche in piccola parte, vedendo i suoi sogni, i suoi desideri, divenire realtà.

Hai scritto una bella poesia; paragonare l’uccello e la gabbia all’uomo e alla sua prigione. Alla tua libertà sofferta, che poi diventa quella di chi legge… Brava!

Recensore Veterano
16/03/16, ore 20:04
Cap. 1:

Ciao!
Per prima cosa complimenti perché scrivi poesie, genere per me assolutamente oscuro: credo sia difficilissimo scrivere in versi!
Qui non ci sono rime e il verso mi pare sciolto (a occhio: non ho contato le sillabe XD), quindi il testo è libero da regole e convenzioni e mi piace (freedom! :D).

Il tema delle maschere mi affascina e questa tua poesia mi ha fatto pensare un po' a Pirandello e molto a Il fantasma dell'opera. L'atmosfera è piuttosto drammatica - o almeno così mi è parsa - ma non mi dispiace affatto, anzi :P

Complimenti ancora e alla prossima ^_^

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