Anche se Salgari è uno degli innumerevoli autori che devo ancora affrontare, ho comunque letto la tua storia. Sono contenta di averlo fatto, perché è chiara e comprensibile pure per chi non ha letto i romanzi. Purtroppo non posso dirti molto sui personaggi rispetto alla versione originale, ma sul resto sì.
La storia è sviluppata bene. Le vicende dei personaggi sono raccontate nella maniera più sincera e realistica possibile, attraverso le loro parole, e ho apprezzato lo stile narrativo che li lascia liberi di esprimersi, liberi di essere quel che sono, nel bene e nel male. Emerge un sentimento di comunione, un legame che unisce i corsari nonostante le differenze di religione, di nazionalità. L'esser parte del mare, di vivere una realtà che forse non hanno scelto, ma che dà senso alla loro vita; in quanto è di stimolo a proseguire, nonostante i pericoli. Tra Hugh ed il francese si instaura un certo rispetto proprio perché sentono d'avere qualcosa in comune, o qualcosa che cercano entrambi. Si stimano e si cercano a vicenda, sebbene traspaia verso la fine una malinconia non troppo velata.
Anche se il racconto di Carmaux (spero di non sbagliare!) copre gran parte della storia, mi sono divertita a leggere i pezzi in taverna. Mentre scorrevo le righe me li immaginavo questi uomini, intenti a gozzovigliare e a rimbeccarsi a vicenda. Rendi molto bene le atmosfere, e si vede che ami questi personaggi. Ti confesso che adesso sono curiosa, tornerò a leggere altre storie quando magari avrò letto anche i romanzi dei corsari, e forse il mio parere potrà servirti di più. Nel frattempo, continua a scrivere!
A presto. :) |
