Ciao Miku!
Grazie ancora per aver ripubblicato la storia. Ne sono felicissima in modo egoistico, ma anche solidale.
Non lasciarti abbattere e quando vuoi "passami il tuo dolore". Le parole feriscono, lo sai bene. E sono un'arma così grande che la si deve utilizzare con cautela.
Sono felice però che nonostante l'iniziale smarrimento tu abbia ricomposto i pezzi e sia andata avanti ricominciando da zero.
La descrizione iniziale è notevole. Davvero. L'elemento della danza ha un peso enorme, crea l'immagine della distruzione con grazia e dolcezza ingannevole.
Sembra invitare a unirsi al ballo, in passi e giravolte soffocanti e ipnotiche. Davvero eccellente, hai superato te stessa.
In tutta sincerità, avrei preferito che ci fosse ancora quell'incipit ex abrupto, quel "Fuoco" iniziale che immergeva immediatamente nell'elemento, che richiamava subito le fiamme e il caldo bruciante. Hai scritto forse in stati d'animo differenti o forse ti sei fatta influenzare dall'opinione delle tue critiche, non saprei dire. Però l'effetto potente del vecchio incipit è sostituito egregiamente dalle descrizioni invasive e coinvolgenti. Quindi direi che in effetti niente è andato perduto.
Stavolta rileggendo ho rivisto tutta la scena a rallentatore, quasi ci fosse una paralisi. Infatti, per quanto il ritmo della storia sembri frenetico nella corsa disperata di Rein attraverso stanze che bruciano, c'è un senso di stasi, di incredulità che traspare. Il soffermarsi sui ricordi, sul futuro, sull'importanza di Toulouse nella sua vita da parte di Rein hanno spezzato l'atmosfera di terrore e ne hanno instillato subito una di speranza, cosa che nel testo originario era assente. E che poi, in ogni caso, si annulla completamente nel finale.
Anche il cambiamento della grafica ha il suo peso, come l'assenza della parte scritta in inglese che era una sorta di anticipazione dei sentimenti di Rein e che è stata sostituita dalla citazione calzante di Oscar Wilde.
Forse ho un certo attaccamento alla versione originale perchè mi era entrata dentro così prepotentemente che non riesco a offuscarne del tutto il ricordo. Vedo benissimo le migliorie apportate e il lavoro esemplare di ristrutturazione, ma sono ancora affezionata all'innocente bambina sporca di fuliggine che guarda inerme l'opera distruttrice del fuoco, all'aria notturna e profumata di primavera, al rosso scarlatto che dipinge l'oscurità. A quelle parole, proprio quelle. Perdonami, quindi, se non sono stata subito entusiasta dei cambiamenti, ma quel linguaggio così evocativo, così lieve eppure coinvolgente mi ha sconvolto così in profondità che non riuscivo a liberarmi della sensazione che fosse smarrito per sempre.
E tuttavia il nuovo finale mi ha conquistata in pieno. Come un fulmine, così di scatto mentre leggevo ancora con attenzione, mi è arrivato netto un vuoto. Non avevo parole, non avevo neanche un suono, nemmeno un fiato mentre scorrevo le parole. Il cuore accartocciato di Rein mi ha fatto rabbrividire. "Eccola lì" ho pensato subito. La Rein dagli occhi vuoti, la Rein che deve ancora trovare se stessa, la Rein che a ogni respiro supplica e piange in silenzio, nascosta agli occhi del mondo. La Rein che non è mai andata via, che è dentro le tue dita, dentro il tuo cuore, Miku, e che tu sola sai rendere viva.
Grazie, grazie, grazie per averle permesso di nuovo di esistere e non lasciare ancora, ti prego, che qualcuno ti convinca a soffocarla.
Cenere e lacrime giungono anche qui, insieme a risate lontane, alla mancanza di aspettative.
Ogni nuovo capitolo mi riempie di uno strano coraggio.
Un bacio,
Goccia
P.S. La musica è... *^* Già nel video mi aveva emozionata, ma qui è S.U.P.E.R.B.A! |