Recensioni per
L'odio non muore mai
di Rexam

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
11/04/14, ore 21:51

Ciao Rexam,
Come vedi, sono passata anche da questo “giallo”. La prima parte del capitolo mi è piaciuta tantissimo, la trovo superba, quasi. Crei un’immagine di un paese rurale non solo descrivendolo fisicamente, ma parlando degli abitanti e delle loro abitudini. Ormai avrai capito che adoro le caratterizzazioni basate su azioni, idee, sensazioni anziché le classiche descrizioni fisiche, tanto didattiche, scontate e noiose. Della protagonista conosciamo soprattutto la sua noia e immaginiamo la sua competenza sul lavoro; solo poi hai tratteggiato il colore dei capelli e degli occhi. È fantastico, perché lascia al lettore ampio spazio di elaborazione. Ci vuole bravura, e tecnica, a far scoprire al lettore, man mano che la narrazione procede, la fisicità dei protagonisti; spesso la tentazione è quella di descrivere, subito, occhi – capelli – altezza – stazza – carattere e dire “era bellissima/o”: ottimo riempitivo, facile scappatoia. Penso però che il lettore possa pretendere qualcosa di più. Per cui, buona l’impostazione!
E ora, un piccolo angolo della parola: descrivi Patricia che indossa dei jeans. Mi sono fatta l’idea che l’ambientazione temporale non sia attuale, ma che possa collocarsi diciamo almeno a cinquanta, sessant’anni fa almeno e, a quell’epoca, non ci si vestiva così, coi jeans, almeno le donne, soprattutto se con mestieri d’intelletto.
Inoltre, nella descrizione del villaggio, dici che “ognuno si faceva i fatti suoi” ma subito dopo racconti, in modo fresco e vivace, di pettegolezzi, di fatti appena accaduti ma già di pubblico dominio, di una “fitta rete di spie che andava mandando messaggi di casa in casa sulle novità del giorno “ (bellissima questa immagine). Ecco, non ho capito se la prima affermazione voleva essere ironica o se ti è sfuggita qualche parole di troppo. O forse volevi solo scrivere che ognuno si faceva i fatti “altrui”?
Attendo il prossimo capitolo, questa storia promette bene, ti invito a proseguirla anche se pare tu l’abbia abbandonata. L’omicidio, dopo tutto, è appena avvenuto e la pagina della Bibbia “irrimediabilmente strappata” riempie di aspettative.
Ciao
eb

Nuovo recensore
28/09/13, ore 15:46

Hola!
Visto che ognuno di noi mette se stesso dentro ciò che scrive, il che vuol dire che ci tiene parecchio, penso che recensire sia un modo carino di dire:" Ehi! Ho apprezzato quello che hai scritto. Sappi che non mi è stato indifferente. "
Un modo come un altro per sdebitarsi per qualche minuto di diletto dopo l'immersione in un capitolo. Così l'equilibrio dare/avere non viene spezzato.
Per cui recensisco ^*

Una vera introduzione da giallo.
Non eccessivamente pesante, come noi amanti del genere apprezziamo.
La scelta del paese sperduto e come hai descritto l'atmosfera generale fa già saltare in testa diverse domande. Chi mai in un posticino pieno di persone anziane e devote, potrebbe commettere un delitto? Questo contrasto è d'impatto e cattura l'attenzione.
Per quanto riguarda la protagonista del capitolo Patricia lasciati dire che è credibile. Non fa ne più ne meno rispetto a quello che fanno altre persone; una lavoratrice che ha una propria quotidianità un po' ripetitiva (sembra quasi per niente entusiasmante). Ed ecco quello che rinforza il primo aspetto relativo al luogo: anche lo stacco che riguarda lei va a scuotere spezzando la monotonia apparente della sua vita.
Sono curiosa di vedere come va avanti adesso.

Per quanto riguarda la stesura di frasi & co. mi piace. Scorrevole e fluida, niente errori. 
Mi è piaciuto sì, sì.
Nell'attesa... vado a leggere la FF della quale hai parlato nel tuo angolo d'autore.

Hope have fun!
H.

Recensore Master
28/09/13, ore 15:42

Molto interessante, mi pare di capire che sia un esperimento di storia corale, dove a determinare lo svolgimento saranno gli eventi, come hai detto tu, e probabilmente "la gente" intesa come collettività, giusto? Intanto questo primo capitolo è scritto molto bene, il linguaggio e la sintassi sono curati e la descrizione dell'unico personaggio è equilibrata, nè troppo scarna nè così approfondita da renderla una protagonista che richiederebbe dinamiche diverse. Alla prossima!