Ciao carissima^^
mi piace molto questa idea dei guanti come elemento per caratterizzare le persone. In effetti, con le mani facciamo tante cose, e sono spesso le mani che dicono tanto di noi.
Mi piace soprattutto l'idea che il guanto sia in grado di descrivere da solo una persona, di identificarne il tratto distintivo.
Cosa che poi in effetti succede anche con il protagonista, che nel suo inconservabile guanto comunque definisce se stesso.
Una flashfic molto bella e molto profonda, complimenti!

Ciao _Agata_ :D
Leggendo questa tua Flashfic inizialmente ho pensato che tu stessi parlando di uno stalker o qualcosa di simile, ma poi proseguendo con la lettura, il protagonista ha preso le sembianze di un osservatore, che si sofferma sempre sullo stesso particolare in tutte le persone che conosce, come se per lui questo fosse un metodo più semplice per catalogarle. Potrebbe sembrare quasi affetto da una malattia che coinvolge l’emozioni, come per esempio l’autismo (non so’ probabilmente è solo un mio punto di vista dato che essendo una Flashfic non hai potuto, giustamente, specificare il tuo punto di vista).
Il protagonista rimane in penombra, nonostante alla fine si “spogli” confessando il suo tipo di guanti, anche se omettendo la spiegazione, del motivo, della sua “ossessione”. Penso però che questo alone di mistero sia voluto e che se avessi desiderato dare una spiegazione diretta ai lettori, avresti scritto in prima persona; mentre usando la terza persona, la descrizione resta soprattutto oggettiva e non esprime i sentimenti del protagonista, ma si presenta piuttosto fredda e asettica. Non voleva essere assolutamente una critica ma solo un punto di vista, ho trovato la storia affascinate e piacevolmente misteriosa. Continua a scrivere così!
Ciao Melody ;)

Mi piace tantissimo! Davvero, mi lascia un senso di insoddisfazione, però in senso positivo. Sei riuscita a smuovere qualcosa dentro.
Continua così!
Un saluto, Amélie.
:)