Eccomi a lasciarti un piccolo segno del mil passaggio.
Questa seconda parte, chiamiamola così, di questa riemersione dall'inferno. O almeno da quello fisico, architettonico, perché ormai e' evidente che il protagonista sia entrato in un diverso inferno, quello ben più devastante dell'interiorità.
Mi ha fatto riflettere la frase - l'unico luogo dove potrei trovare dei vestiti è il mio lager senza nome - , ovvero come a voler dire che per quanta strada si possa percorrere, alle volte si rimane fermi o si ritorna al punto di partenza.
Eppure nel cuore uno spiraglio di luce ancora c'è, un po' come fuori dalla metropolitana. In fin dei conti il ragazzetto non viene ucciso, anzi gli viene anche consigliato di cercarsi una nuova strada nella vita.
Un pertugio di speranza nell'odio?
Chi può dirlo... |