Eccomi qui giunta *si aspetta la pioggia di petali di rosa*
Era un po' che volevo recensire questa storia, dopo aver gridato che l'amavo dentro il tuo orecchio volevo dargli "dignità letteraria" scrivendo una recensione come si deve, ecco.
Cominciamo dal fatto che questi due sono bellissimi, ok? Il fatto che abbiano delle tradizioni di famiglia insieme, perché stanno insieme (amiciosamente) da tantissimo tempo, è già abbastanza da farmi gridare cose incomprensibili.
Già dalle prime righe li adoro. E già dalle prime righe sapevo che non mi sarebbe importato affatto se fossero rimasti amici o avrebbero finito per amarsi nei campi di sgombri e anche se sembra una banalità, ti assicuro che ci sono storie che mollo a metà proprio perché il rapporto tra questi due non mi piace, né in un caso né nell'altro. Qui invece l'hai dipinto egregiamente e non importa davvero dove andrai a parare, perché è un piacere leggere di loro.
Mi piace moltissimo come Haru risulti "strano", qui. Perché non è un ragazzo molto normale, diciamocelo, ma che i suoi comportamenti risultino bizzarri e non stupidi è qualcosa di difficilmente ritrovabile nelle storie. La sua reazione alla lettera e il bisogno di finirla, detto con voce calma come se non fosse successo nulla è proprio lui, non so come altro dirlo XD
Mi piace soprattutto come cerchi di convincere Makoto a ridargliela, con degli argomenti logici, è molto Haru, questo. Il confronto tra i due caratteri, poi, con Makoto che reagisce in modo quasi esagerato e l'altro calmissimo, è molto azzeccato.
Makoto è sempre il posto più caldo dentro una stanza.
Vorrei soffermarmi su questo. Nonostante Haru sia apparso come tranquillo e un po' freddo, questa frase racchiude di nuovo l'essenza del loro rapporto. Haru sembra indeciso sul da farsi, ma gli si siede accanto proprio perché Makoto è il suo punto di riferimento e il posto in cui sta bene.
L'amore.
La dinamica tra i due personaggi è quella che proprio mi ha più colpita, comunque, anche successivamente. Makoto che si preoccupa per quello che Haru ha letto e Haru che comunque lo coccola, chiedendogli se sta male, è di una dolcezza che grida IC, ma rimane comunque a creare un'atmosfera tesa, come se si fosse creata una situazione di stallo dalla quale non è possibile uscire.
Eppure si ritrovano abbracciati nel letto ed è una situazione che riesco ad immaginare perfettamente tra loro, senza nessun problema.
«Voglio dormire vicino a Makoto come quando eravamo piccoli.»
GRIDO. No, ma è dolcissimo, come si fa, ha persino tranquillizzato Makoto che stava morendo male dalla vergogna, con la sua tenerezza ç°ç
sembra che le braccia di Haruka siano diventate molto più possessive e che tutto il suo corpo, dalla postura alla fermezza della stretta nella quale l'ha intrappolato, voglia dirgli qualcosa che a parole non riesce a fare.
Mi piace tantissimo questa situazione. Makoto ha la lettura del pensiero impallata, ma sente comunque qualcosa, sente che Haru vorrebbe dirgli qualcosa anche se non capisce una cosa essenziale che ha detto tra le righe. Adoro quando non si capiscono alla prima così come adoro quando si capiscono con uno sguardo. Mi da' l'impressione che Makoto capisca, ma censuri l'entusiasmo perché "no, non è possibile, vedo cose che non esistono" e vuole salvaguardare il loro rapporto di amicizia.
Also: le stelle marine e i cavallucci marini del pigiama di Makoto. La virilità che non ha confini, proprio.
Il battito del suo cuore lo emoziona.
Questo. No, dai, parliamone. Parliamo di Makoto che capisce e si commuove come un budino al tè verde che non è altro, parliamo dell'atmosfera un po' pesante che si scioglie almeno quanto la sottoscritta sulla tastiera, su come poi prosegua il loro dialogo.
Adoro il tuo Haru. Hai la capacità di rendere alla perfezione i personaggi complicati, quelli che non dicono molto e si tengono tutto dentro, senza farli diventare improvvisamente stucchevoli o degli stronzi senza cuore. Ti va' bene che non mi piaccia granché la RinHaru perché altrimenti te ne chiederei a bizzeffe.
Ma questo Haru funziona davvero egregiamente con Makoto. Makoto che non gli dice comunque nulla di chiaro, che si crogiola in quello che non dicono e chiede piano piano, pezzo per pezzo, qualcosa che possa rassicurarlo e fare luce sui suoi sentimenti.
«Mi ami.»
Si gode il suo rossore, visibile anche con quella luce tenue. Dev'esserci qualcosa di contagioso nel suo imbarazzo -o forse si rende conto a scoppio ritardato di aver detto qualcosa di fortemente destabilizzante-, perché entrambi finiscono per assomigliare a due budini alla ciliegia.
«Voglio amarti anch'io.»
Haruka abbassa all'istante lo sguardo e sprofonda nella sua spalla
SONO COCCOLI. Io non so come dirtelo ancora chiaramente, ma sono l'amore. Amo Haru che dice le cose chiaramente e poi muore nell'imbarazzo, amo la confidenza che hanno uno con l'altro e che permette loro di essere tranquilli l'uno con l'altro, ma adoro anche Haru che cede e si nasconde. Haru che si nasconde è un sight you've never seen before ma rivogliamo in tutte le salse (io e quale esercito?)
Ti ringrazio per averla scritta, per avermela dedicata ed essere così carina con me ç°ç Non me lo merito.
Sono davvero felice che tu sia tornata a pubblicare, avevo seriamente bisogno di vedere tutte queste recensioni fioccare per te, mi danno più soddisfazione che se fossero per me.
Sei una scrittrice bravissima e meriti davvero tutto il successo che stai avendo in questo fandom, ecco <3 |