Che dire? Semplicemente sublime. Sembra quasi di leggere un brano estrapolato direttamente da Burgess!
La battuta su Halloween, poi, mi ha fatto scompisciare cinebrivido :D


L'aggiornerai? Ti prego, ci sono così davvero poche ff su questo ambito (anche se lo comprendo, vista la mole di argomenti delicati che tratta sia la pellicola che il libro, e la difficoltà del Nadsat, unita alla complessità generale del protagonista)!

Ma ci crederesti che non mi aspettavo affatto questo finale? Mi hai davvero sorpresa. Un finale cinebrivido per questa fic che ho davvero apprezzato tantissimo! Ti faccio i complimenti! :)

Spero di leggere altre tue fic riguardanti a questo film (e libro) davvero straordinario che merita di essere amato nella sua interezza.

Alla prossima ;)

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Eccomi qua!
Avevo visto già ieri sera che l'avevi postato, ma ero parecchio stanca e ho aspettato di essere più fresca stamane per leggere e commentare ^-^
E dunque siamo arrivati alla fine di questo tuo esperimento nell'universo di Arancia Meccanica.
Da profana quale sono io lo considero perfettamente riuscito: questo capitolo finale mi è piaciuto parecchio sia nella prima parte che nella conclusione. Quando Alex vede quell'incidente e viene portato via per essere interrogato solo perché si tratta di lui e dunque potrebbe essere in qualche modo coinvolto ti giuro che ho temuto che ci fossero guai in arrivo. E' certamente molto triste pensare che, in ogni caso, la sua persona sarà sempre macchiata da sospetto (e forse anche a ragione, data la tipologia del personaggio). Per un attimo ho pensato che Alex tentasse qualche follia per scappare, per paura di andare in prigione, ma invece è rimasto calmo e tranquillo, sicuro della sua innocenza e ha avuto ragione a comportarsi così.
La seconda parte dell'incontro con Esther è essenziale, ma forse per questo motivo maggiormente d'impatto. Non ci sono grandi dialoghi o chissà quali pensieri, anche se è molto bella la parte in cui lei dice che ha provato a mettersi nei suoi panni. E' la frase chiave del dialogo, quella in cui finalmente Alex trova qualcuno che empatizza con lui e con le sue scelte fatte in piena libertà. Sarà forse per questo che Alex la saluta senza cercare altro da lei, non considerandola la donna adatta (o forse sì, ma proprio per questo non vuole in qualche modo rovinarla). Esther diventa quasi il simbolo della giustezza della sua libertà di scelta, un piccolo sprazzo di intuizione che ha fatto capire ad Alex come le sue decisioni possano trovare l'appoggio anche degli altri, per quanto vadano contro il sistema.
Forse gli basta avere questa consapevolezza per essere tranquillo e tornare alla sua casa e alla propria vita.
Come se tutti questi avvenimenti fossero stati solo un viaggio per capire che osare e prendere l'iniziativa con la propria testa non è poi così sbagliato. Ma non per questo si sente obbligato a cambiare la sua persona, assolutamente.
Almeno questo è il succo di quello che ho afferrato ^^'

Ancora brava, l'ho letta davvero con piacere.
Ps: io spero di poter aggiornare presto la mia AU :P

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Eccomi qua! Di nuovo a recensire il tuo "azzardo sacrilego"... che tanto sacrilego non mi pare dato che mi sto appassionando sempre di più. :D
(nel frattempo sii lieta, o sorella, la produzione dell'AU prosegue spedita).
Non vorrei sbagliare, ma in questo capitolo ci viene presentata una strana forma di libertà di scelta per Alex:
“Se collabori con me, il torto che mi hai fatto subire sarà come non fosse mai esistito. In caso contrario, tornerai ad essere il vecchio 6655321 con tutta quella gentaglia. Pensaci, Alex.”
Oddio alla fine è più un ricatto è vero, ma per quello che avevo visto nel film, Alex allora non avrebbe esitato due volte a scegliere la collaborazione. In questa sua nuova maturità invece non dà un'immediata risposta, temporeggia e si rende conto che nessuna delle due ipotesi gli è gradita ed inizia a meditare addirittura una fuga, sebbene quest'idea gli appaia veramente fuori luogo.
Così come fuori luogo si sente con i suoi compagni che lo costringono ad uscire e che vorrebbero trascinarlo nelle loro serate che finiscono con l'ultraviolenza. Ma sono divertimenti che Alex appartengono al passato, un po' come il wishky che citi nella prima frase
In passato lo slurp slurpavo perché ero un malcico capo di una ganga. Ma poi, invecchiando, non ne apprezzavo più il sapore arroventato...
Insomma il nostro protagonista è chiaramente stanco di questa sua vita che alla fine gli è stata in parte imposta. Il pensiero di restituire i vestiti ad Esther certamente è un segnale di qualcosa che sta cambiando e spero di vedere presto questo incontro. E spero che la morte del Ministro non crei troppi guai al nostro amico, anche se potrebbe succedere proprio così.

Mi sto tanto appassionando *-*

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Esther, eh? Bel nome, ci sta per questa ragazza con cui Alex si trova ad avere a che fare in un momento così delicato.
La scena è carica di tensione, con il rischio di essere scoperto da un momento all'altro che incombe; con Alex che in qualche modo si trova in balia delle azioni di questa ragazza: se lei deciderà di chiamare aiuto lo farà scoprire. Ma sono pensieri che arrivano dopo una prima riflessione che Alex fa su di sé, ossia che per la prima volta si vergogna del suo aspetto davanti ad un'altra persona, cosa che non era mai successa prima.
E' la conferma di quel cambiamento che ha maturato e che già avevamo intuito nel primo capitolo. E' una sfumatura che poi lui cerca di abbandonare, tornando a pensieri più terreni e preoccupandosi di non essere scoperto.
E ulteriore cambiamento rispetto a quello che è l'Alex del film è il fatto che anche dopo che il pericolo è passato non scappa via, e nemmeno abusa di quella ragazza (cosa che invece avrebbe sicuramente fatto nella sua prima versione): gli secca essere ormai targato come Quello della cura Ludovico, ma si rende conto che non ci può fare niente. Esther è una figura che lo fa sentire a suo agio, tanto che lei si può permettere di rimproverarlo per come si è comportato: come se lei fosse perfettamente consapevole di quelle che sono le sue possibilità con Alex... come se il suo essere brava ragazza la metta in condizione di poter dialogare senza timori con quel particolare personaggio.

Sono davvero intrigata, aspetterò con ansia il prossimo aggiornamento *^*

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Ottimo capitolo anche questa volta! Eccellente linguaggio e utilizzo del Nadsat, eccellente tutto insomma. E' inutile che continui a dire che non vedo l'ora di sapere come proseguirà la storia! A presto! :)

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Ciao cara, eccomi qui!
Ebbene sì, questo pomeriggio sono finalmente riuscita a trovare uno streaming decente e a vedermi Arancia Meccanica, colmando così questa lacuna cinematografica... cosa che dovevo fare da tempo: è stato vedere che hai postato questa fic che mi ha dato la fatidica spinta (della serie "beh, Giulia, l'occasione è quella giusta, no?").
Ovviamente sono rimasta molto impressionata dal film (ne dovrei vedere altri suoi... per ora ho visto questo, Full Metal Jacket ed Eyes Wide Shut) che è veramente qualcosa di estraniante. In particolare ho amato tantissimo la colonna sonora ed il protagonista (l'attore è stato davvero grandioso ed inquietante).

A dire la verità, mentre guardavo il film, non ho potuto far a meno di pensare a 1984 di Orwell, e alla "rieducazione" a cui viene sottoposto Winston. Certo lo scopo qui è diverso: non c'è alcuna intenzione di uccidere Alex, però penso che la base di fondo di levare il libero arbitrio (o qualsiasi forma di pensiero non conforme a quanto imposto dal potere) sia quella.

Ma veniamo alla tua fic.
Allora, tu ti poni in un momento successivo al film, quando Alex è ormai "guarito" e collabora con il ministro Friderik che, chiaramente, lo vede solo come uno strumento di propaganda.
Hai scritto nelle note che il personaggio è più maturo rispetto a come è presentato nel film ed è vero. Forse è OOC però si potrebbe anche pensare ad una sua evoluzione in seguito a tutto quello che ha passato. Passare da una situazione originaria in cui tu sei il capo della banda di adolescenti (in fondo lui ha 15 anni a inizio vicende), a due anni passati in prigione, fino alla Cura Ludovico. Proprio quest'ultima e quanto ne consegue a parer mio cambia il modo di pensare di Alex: rendersi conto di non avere più libero arbitrio per quei manifesti e pesanti limiti fisici imposti dev'essere devastante. Anche perché Alex nella sua manifesta cattiveria ha sempre avuto un grande potere decisionale (come capo della banda, nella sua decisione di ingraziarsi il cappellano, nella sua scelta di farsi notare dal ministro).
Dopo un'esperienza simile, comprendendo anche quello che gli viene fatto a casa dello scrittore, è più che naturale che lui maturi non solo psicologicamente, ma anche a livello di cattiveria che ora è più ragionata e non a titolo gratuito. Probabilmente si rende conto di essere in una strana posizione di superiorità mentale: ha avuto la privazione del libero arbitrio per la cura e poi l'ha riottenuto. Ne è dunque maggiormente consapevole e lo usa, in questo primo capitolo, per fare del male uccidendo la persona con la quale collaborava. Ogni azione che Alex vuole fare la fa perché è dettata dalle sue scelte e non perché gli è concessa da altri... come nel caso delle azioni di ultraviolenza che in teoria gli vengono concesse: non prova alcun gusto a farle perché non sono veramente sue, ma eventuale concessione del governo con cui collabora.
C'è una strana e perversa purezza nel suo ragionamento e nel suo modo di pensare: non conosce compromessi... se fa del male o del bene è perché è lui e solo lui a decidere. Va oltre la società, la legge: il suo libero arbitrio è un livello differente, totalmente personale.
Blah, mi è uscito un delirio di recensione... ma spero di aver afferrato il senso di quello che volevi esprimere.

Ps: come sempre dici che non sei soddisfatta dei tuoi lavori.
Io invece sto notando che nelle tue ultime fic (questa come distopia) stai raggiungendo livelli veramente alti.
Sono curiosa di leggere il seguito di questa :D

Blava xing ^_^

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Ciao, ciao, ciao xingchan!

Finalmente ho notato che hai pubblicato la fic... Woot! Devo ammettere che l'inizio è davvero molto promettente e il linguaggio che hai utilizzato è davvero cinebrivido! Non è merito solo del Nadsat in sè, ma è anche merito tuo. Ci crederesti che sto sempre sulle spine quando leggo storie del genere su questo film straordinario? Mi raccomando, continua così!

Al prossimo capitolo!

Very

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