Ciao cara, eccomi qui!
Ebbene sì, questo pomeriggio sono finalmente riuscita a trovare uno streaming decente e a vedermi Arancia Meccanica, colmando così questa lacuna cinematografica... cosa che dovevo fare da tempo: è stato vedere che hai postato questa fic che mi ha dato la fatidica spinta (della serie "beh, Giulia, l'occasione è quella giusta, no?").
Ovviamente sono rimasta molto impressionata dal film (ne dovrei vedere altri suoi... per ora ho visto questo, Full Metal Jacket ed Eyes Wide Shut) che è veramente qualcosa di estraniante. In particolare ho amato tantissimo la colonna sonora ed il protagonista (l'attore è stato davvero grandioso ed inquietante).
A dire la verità, mentre guardavo il film, non ho potuto far a meno di pensare a 1984 di Orwell, e alla "rieducazione" a cui viene sottoposto Winston. Certo lo scopo qui è diverso: non c'è alcuna intenzione di uccidere Alex, però penso che la base di fondo di levare il libero arbitrio (o qualsiasi forma di pensiero non conforme a quanto imposto dal potere) sia quella.
Ma veniamo alla tua fic.
Allora, tu ti poni in un momento successivo al film, quando Alex è ormai "guarito" e collabora con il ministro Friderik che, chiaramente, lo vede solo come uno strumento di propaganda.
Hai scritto nelle note che il personaggio è più maturo rispetto a come è presentato nel film ed è vero. Forse è OOC però si potrebbe anche pensare ad una sua evoluzione in seguito a tutto quello che ha passato. Passare da una situazione originaria in cui tu sei il capo della banda di adolescenti (in fondo lui ha 15 anni a inizio vicende), a due anni passati in prigione, fino alla Cura Ludovico. Proprio quest'ultima e quanto ne consegue a parer mio cambia il modo di pensare di Alex: rendersi conto di non avere più libero arbitrio per quei manifesti e pesanti limiti fisici imposti dev'essere devastante. Anche perché Alex nella sua manifesta cattiveria ha sempre avuto un grande potere decisionale (come capo della banda, nella sua decisione di ingraziarsi il cappellano, nella sua scelta di farsi notare dal ministro).
Dopo un'esperienza simile, comprendendo anche quello che gli viene fatto a casa dello scrittore, è più che naturale che lui maturi non solo psicologicamente, ma anche a livello di cattiveria che ora è più ragionata e non a titolo gratuito. Probabilmente si rende conto di essere in una strana posizione di superiorità mentale: ha avuto la privazione del libero arbitrio per la cura e poi l'ha riottenuto. Ne è dunque maggiormente consapevole e lo usa, in questo primo capitolo, per fare del male uccidendo la persona con la quale collaborava. Ogni azione che Alex vuole fare la fa perché è dettata dalle sue scelte e non perché gli è concessa da altri... come nel caso delle azioni di ultraviolenza che in teoria gli vengono concesse: non prova alcun gusto a farle perché non sono veramente sue, ma eventuale concessione del governo con cui collabora.
C'è una strana e perversa purezza nel suo ragionamento e nel suo modo di pensare: non conosce compromessi... se fa del male o del bene è perché è lui e solo lui a decidere. Va oltre la società, la legge: il suo libero arbitrio è un livello differente, totalmente personale.
Blah, mi è uscito un delirio di recensione... ma spero di aver afferrato il senso di quello che volevi esprimere.
Ps: come sempre dici che non sei soddisfatta dei tuoi lavori.
Io invece sto notando che nelle tue ultime fic (questa come distopia) stai raggiungendo livelli veramente alti.
Sono curiosa di leggere il seguito di questa :D
Blava xing ^_^ |
