Eccomi finalmente a recensire.
 Questo capitolo è splendido, meriterebbe davvero di essere una storia a sé. Bellissimo Brian, hai una capacità straordinaria di bloccare delle persone con quattro parole precise, taglienti. Chi come Molko ha un grande buio dentro, tenderà sempre e comunque ad oscurare il buio degli altri.  Bellissimo Stef che è un parafulmini, è tutto molto crudele ma terribilmente sincero, come lo proponi tu. Non cito tutto il paragrafo verso la fine sul loro rapporto in un mondo "irreale", ma è davvero un discorso che trovo verissimo a prescindere dal contesto, e reso con una semplicità disarmante.
 Brava e brava e brava. La storia è divertente e Cody caratterizzato benissimo (è davvero bella la complicità con Fiona, e originale), questo capitolo me lo tengo davvero nelle cose introspettive migliori che ho letto :)

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Questo capitolo fa male, fa molto male, proprio perché al presente.
L'ho sentito mio, pur non avendolo scritto. Ho sentito mio quel bambino che non sarebbe mai, mai dovuto nascere. Lo si sente aleggiare fra le righe, in ogni riga.
Un bambino che sta per affogare nel dolore, che vorrebbe affogare nel dolore, che vorrebbe morire e non sentire più niente, perché questo corpo e questi pensieri e questa sofferenza e queste responsabilità da adulto non sa come gestirli.
Eppure, allo stesso tempo, cerca sempre di tornare a galla, in superficie. Proprio un secondo prima che sia troppo tardi, tende la mano, perché l'istinto di sopravvivenza (forse un po' codardo e vigliacco, forse sincero e coraggioso? Chi lo sa.) è più forte. 
Il suo dolore è di quelli che grida, di quelli che gridano disperatamente perché qualcuno si accorga di lui. Che non lo lascino solo, è troppo.
Sì, credo fermamente sia anche il mio preferito.
Davvero commovente fino alle lacrime, mi sono chiusa in bagno anche io con lui. Meraviglioso.
 

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Penso che questo sia il mio capitolo preferito :) il rapporto padre-figlio, Brian che non si sente all'altezza e si sente svalutato, risucchiato verso quel vecchio abisso... credo che tu abbia colto perfettamente la sua essenza. Mi è piaciuta in particolar modo la prima parte, quella dove si parla di dio: scrivi maledettamente bene al contrario mio che non riesco a fare una recensione decente D: Ancora complimenti!
Ciao :)

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Vedo che il tema del rapporto padre/figlio è uno dei tuoi preferiti. Devo ammettere che lo amo molto anche io. Ho apprezzato il modo semplice della storia, hai rappresentato anche i momenti più cupi con un tono immediato che non ne ha sminuito affatto l'intensità. Anzi. Il rapporto tra Brian e Cody é complesso e ricco, le personalitá di entrambi ed i limiti entro cui si rapportano ben descritti. Hai un'utilizzo sofisticato ma non eccessivo delle aggettivazioni, ne viene fuori uno stile piacevolmente ricco senza risultare troppo barocco e, soprattutto, senza che soffochi la capacità espressiva di base. Bellissimo il capitolo in cui hai messo Brian a confronto con le proprie crisi e dolori, bella la reazione di Cody e quella di Stef. A ritroso - col "senno di poi" - lo spettro del primo capitolo ha un impatto eccezionale MEM

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Splendida descrizione dei singoli attori di questa rappresentazione - specie Brian, per cui ho trovato molto azzeccata la descrizione del modo di interagire con il mondo e farsi lacerare un pezzo di anima ogni volta, anche se la parte che più condivido resta "Ogni canzone si portava lo strascico di un collasso dell'anima".
Splendida, soprattutto, la descrizione degli equilibri della band. Una bella interpretazione del ruolo di Steve e delle motivazioni alla base del suo ingresso nella band.
Hai uno stile molto interessante, anche se (e te l'ho detto trenta secondi fa!), odio i capitoli corti!!! XDDDD
MEM

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