Ciao carissima :)
eccomi a completare il ciclo di storielle che ruotano attorno ad Hayate, e non potevo che concludere con questa, che conclude appunto la sua vita.
Già il titolo mi ha fatto salire i lacrimoni, per la sensazione di estrema pace che trasmette: pace che, in momenti come questi, si preferirebbe vincesse sulla disperazione. Alla fine di riposo si tratta, seppure di un riposo eterno: riposo e meritato, al termine di una vita spesa al meglio. E ad Hayate non è mancato proprio nulla, non ha niente di cui rammaricarsi o pentirisi. L'unica nota stonata, in questi momenti, è sapere della scia di dolore e tristezza che la propria dipartita lascia dietro di sè. Ma è inevitabile e non è colpa di nessuno.
Ritroviamo il fedelissimo Kain, il primo amico, colui che sempre lo ha sostenuto e gli è stato accanto. Trovo più che giusto che, assieme a Riza, egli sia l'ultima persona che Hayate vedrà in vita sua. Kain è davvero cresciuto molto e sei stata bravissima a mostrarcelo. Ti invidio così tanto la maestria con cui gestisci questi personaggi, con cui gestisci i loro cambiamenti e la loro maturazione. Quasi non mi sembra vero: se ripenso a quel ragazzino timido e impacciato, che dimostrava meno anni della sua verà età faccio fatica a collegarlo a questo adulto così maturo. Certo, l'animo è comunque rimasto quello candido che conosciamo, e il dolore per l'imminente separazione dall'amico non può essere certo lenito dalla sua maturazione.
Mi piace pensare che con Hayate è come se stesse morendo anche una parte di Fury: è come se questo momento stesse segnando il suo 'ingresso' definitivo nel mondo degli adulti.
Meraviglioso l'abbraccio finale con Riza, che non lascia mai solo il suo protetto, specialmente in questi momenti così difficili.
Ok, meglio se mi fermo qui prima di scoppiare in lacrime xD.
ci sentiamo presto con qualcos'altro e tanti complimenti :)
un bacione!
Benni |