Recensioni per
Burning Paradise
di Melinda Pressywig

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
28/09/14, ore 11:51

Ed eccomi di nuovo a recensire una tua storia.
Ho adorato le descrizioni iniziali. Sul serio, mi sembrava quasi di vederlo il monolocale dove viveva Dana. Forse qualcuno potrebbe trovare la parte iniziale un po' prolissa ma a me è piaciuta moltissimo, mi ha fatto letteralmente "immergere" nella storia.
Ammetto che il tema principale del racconto non è proprio originalissimo, ma l'hai trattato egregiamente. Avevo anche un po' paura perché, mentre leggevo i dialoghi, pensavo che la vicenda si sarebbe conclusa con un lieto fine poco appropriato ma sono contento che non sia andata così (sì, sono pessimista fino al midollo. Ma penso che, in questa storia, il lieto fine avrebbe stonato non poco. Invece il finale che hai voluto dare ha tutta la vicenda contribuisce a rendere la storia più realistica e "vera").
Mi è piaciuto come hai tratteggiato Dana, "una ragazza che vuole sembrare alternativa ma non ci riesce", mentre invece ho trovato un poco stereotipato il personaggio di Damon. Ma è comunque notevole vedere come sei riuscita a caratterizzare così bene i due personaggi.
Un ottima storia, che potremmo quasi definire come uno "spaccato di vita quotidiana".
Complimenti.
A presto.

The Sorrow.

PS: preso dalla curiosità sono andato ad ascoltare la canzone che avevi citato all'inizio. Non avevo mai sentito un pezzo degli Evanescence ma la canzone mi è piaciuta molto. Ti ringrazio quindi per avermela fatta conoscere.

Recensore Junior
14/01/14, ore 10:03

Hai un modo davvero particolare di delineare questo "ritratto" di ragazza: è come se dipingessi un quadro.
Lo osservo in quanto lettore, e "leggendolo" con gli occhi, costruendolo in senso astratto, lo animo inconsapevolmente. C'è come un lirismo soffuso, in un certo senso teatrale (bada, non teatraleggiante), che cristalizza la tua protagonista, la rende un simbolo, un catalizzatore. Queste sono pippe mentali che mi faccio io, ovviamente, ma è ciò a cui ho pensato leggendo la storia.
Altra cosa che apprezzo: l'animismo con cui descrivi gli oggetti. È come se fossero vivi, pur rimanendo immobili. Sono contenitori di ricordi, di significati, e ciascuno si può interpretare a modo proprio senza negarne le caratteristiche.
Il flashback dialogato è convincente, scritto con cognizione di causa, forse leggermente caricaturale nelle battute di lui, ma credo sia voluto.
La tua storia lascia il segno perché riesce a scrollarsi di dosso le etichette di genere, e lo fa dannatamente bene. Rinnovo i complimenti.

Recensore Master
31/12/13, ore 14:30

Ciao, Melinda! 
La mia ultima recensione dell'anno la lascio a te! Avevo adocchiato da tempo questa storia, e, no, non per il titolo, ma appena ho saputo che c'erano di mezzo gli Evanescence con la canzone che amo "Call me when you're sober", mi sono detta che questa doveva essere la mia prossima lettura.
Assolutamente, amo la canzone  e il tema in questione, se non mi sbaglio è una canzone leggermente autobiografica, perchè Amy Lee ha avuto una storia con uno che aveva problemi con alcool. Tu che dici, lo sapevi?
Vabbè, basta dilungare, ora recensisco!
La storia è davvero bellissima e scritta bene, sei riuscita a farmi entrare nell'atmosfera della storia, vedo la ragazza, Dana, sola nel suo monolocale, vestita esattamente come nell'immagine, un po' trasandata, abbandonata, ma che ha avuto la forza di liberarsi di una persona che non meritava assolutamente.
La scena in cui ha lasciato Damon è stata più forte e lei ha avuto molta risoluzione. Lui è uno stronzo senza rimedi, non sole beve ma addirittura la tradisce? Con quante l'ha tradita? Dana è stata troppo buona, gli avrebbe dovuto lanciare contro una serie di oggetti, sul serio. Però capisco come sia stato difficile per lei, in fondo si trattava di una persona che amava, e lasciare non è mai semplice. Nella sua sfumatura io colgo una sorta di stanchezza di quella vita, ma un briciolo di amore che ancora rimane. Poi lui non è che fa la tragedia, la abbandona e basta dicendo che ne troverà mille altre.Stronzo, superstronzo, io lo avrei ucciso! Sei riuscita a creare un personaggio che ho potuto solo odiare, mentre invece ammiro Dana e la sua forza. Non sarà facile per lei ricominciare, ma già si sente più libera. Bello davvero il momento in cui è sola in casa e ripensa a quell'ultima scena, a come decide di andare a dormire  e vuole smettere di pensare anche perchè sa che non vedrà più Damon.
Insomma, cara Melinda, sei riuscita a far conciliare benissimo l'immagine con l'intero significato della canzone, e "Burning Paradise" è un titolo perfetto, sia perchè richiama alla canzone ispiratrice sia perchè comunqe per Dana quello era amore, c'era stato un briciolo di paradiso in quella vita che conduceva con Damon, lo amava e aveva accettato tutto per lui troppe volte.
Davvero una bella storia toccante e che dà forza, questo è sicuro. Sono proprio contenta di averla letta, dovevo farlo.
Anche lo stile di scrittura è piacevole e scorrevole, senza alcun problema! :) Sei riuscita a farmi entrare nell'atmosfera insomma e i tuoi racconti anche se sono brevi colpiscono parecchio!
E... niente, ti posso fare in anticipo gli auguri di buon anno? Continuo ad augurarti buone feste e continua a scrivere! ;)
Kiss! :*

Recensore Veterano
20/12/13, ore 19:04

Una storia semplice e sincera, anche se da non prendere alla leggera. Come lettura non mi è affatto dispiaciuta: è scorrevole, ben realizzata e soprattutto mi piace come hai cercato di dare una certa profondità ai personaggi ed alla situazione che vivono, durante i dialoghi. Nonostante sia una scena già vista in altre storie, non sa di fittizio e fa leva sui giusti sentimenti. Poteva essere forse più approfondito il personaggio di lui: in certi punti sembra sincero nel suo dispiacersi per questa fine improvvisa, in altri (la maggior parte) è semplicemente un beone arrogante che merita di essere sbattuto fuori. Ecco, secondo me sarebbe più interessante se lui avesse davvero un lato sensibile; non che questo giustificherebbe il suo modo d'essere, ma darebbe un certo spessore alla storia, facendo apparire questo atto di ritrovata libertà come una mezza vittoria sullo sfondo di una sconfitta per entrambi. Insomma, ne è venuto fuori un personaggio a tratti ambiguo, e che forse meritava un disegno più attento e meno stereotipato.
A parte questa, che è un'osservazione personale, non ho altro da dire sulla tua storia, se non che mi è piaciuta. Ecco, forse un piccolo appunto: ad un certo punto specifichi che la casa dove lei vive è un monolocale, ma lo scrivi anche nella primissima riga. Quindi sceglierei se togliere la specificazione o usare all'inizio un sinonimo.
Detto questo, beh, complimenti. Vedo che gli Evanescence sono di una certa importanza per te XD
Io li conosco davvero poco, forse dovrei dar loro una seconda opportunità, chissà...
Ad ogni modo, alla prossima!

Recensore Veterano
15/12/13, ore 21:35

No vabbè che culo. Cioè tu mi stai dicendo che ti sei beccata gli Evanescence così per puro caso, senza neanche una minaccia o un ricatto? Suvvia, non ci crede nessuno...

In ogni caso, come sempre, riesci a dipingere una scena e creare un'atmosfera con poche e semplici parole. Non mi devo sforzare molto per vedere l'appartamento trasandato, il belloccio con il volto fra le mani, la ragazza ferma e decisa a spedirlo via dalla sua vita… tutto molto vivo e Melindamente piacevole da leggere. Riesci ad essere gradevole anche quando tratti argomenti difficili. Ma come fai?

I personaggi sono ben caratterizzati: mi è piaciuto sopratutto la frase "Dana vuole essere alternativa ma non ci riesce". Riassume perfettamente la ragazza, i suoi sbagli, le sue illusioni, tutto in una frase. Anche il bello-e-dannato Damon fa il suo dovere, e si fa cordialmente disprezzare non appena mette piede nell'appartamento. Forse le sue battute sono un po' stereotipate (quei ripetuti "bella" e "piccola" fanno un po' troppo fyccina) ma non risulta comunque scontato o finto.

Insomma, mi piace la storia, mi piace la canzone che fa da colonna sonora (come ben sai, è da tempo che la Dama Corvina mi ha intrappolato nella sua rete): bel lavoro e vai così.

Sono sempre più convinto che ti dovresti cimentare in una storia multi-capitolo. Sono sicuro che tutti i tuoi lettori (ovviamente me compreso) apprezzerebbero!

Tanti cari saluti, e a presto!

Recensore Junior
15/12/13, ore 13:34

Ohilá :) sono appena tornato e ho giá gli occhi lucidi. Che bello! Che bel racconto!
Sei maturata parecchio dall'ultima volta che ti ho letta, e ne sono invidioso. Belle frasi, tutti ordinate e composte con cura. L'insieme é davvero piacevole, forse un pó troppo descrittivo all'inizio, ma comunque scritto bene!
Complimentissimi :) speriamo in bene per il contest! Yo

Recensore Master
14/12/13, ore 13:53

Ciao Melinda! Devo dire che ho molto gradito questa one shot, ove la ragazza ha finalmente deciso di dare una svolta alla sua vita, piuttosto che crogiolarsi nei ricordi. Sono stati tre anni bui, ne convengo, ma liberarsi di un uomo che non è mai stato tale (almeno secondo me) è una vera liberazione XD ed è questo che all'inizio hai cercato di fare esprimere, per poi partire col flashback che ha arricchito il tutto. Come al solito è scritta molto bene Melinda, quindi niente da dire! Alla prossima!