Recensioni per
And they lived happily ever after
di Amartema
Buonasera Amartema, |
Buonasera Amartema, scusa il ritardo con cui arriva questa recensione. Spero di non annoiarti, visto che poi devo passare anche da "Io, Artista", e la cosa si farà alquanto lunga. Come sempre, essendo tu fra le mie autrici preferite, ritengo che le tue storie (one-shot o long che siano) abbiano un messaggio o un tema di fondo da comunicare al lettore. Qualcosa di nascosto a mo' di "easter-egg" che solo con un ragionamento nascosto può saltar fuori. Cercherò di analizzare che cosa ne penso io di questa breve storia e quale è per me il "messaggio" che ho recepito. |
Ciao =) |
Brividi, una sola parola per descrivere questa storia, brividi. |
Mi dispiace di essere arrivata solo adesso, ma sono giunta a commentare questa storia, finalmente. |
O mio Dio. Questa storia è sconvolgente. |
Ciao, |
wow.. emh... particolare (!?) |
L'accettazione della morte, soprattutto di un proprio caro, non è mai facile. Non trovo affatto assurdo, strano, difficile fa credere che Caroline abbia stoppato la sua mente, chiudendola, come in una gabbia, al momento in cui suo marito ha lasciato questa terra. Lei vuole credere che sia vivo, accanto a lei, un essere silenzioso che le dà ragione; che Caroline sa come lui avrebbe risposto e a cui, di conseguenza, racconta di un viaggio infinito, di speranza effimera e crudele, eppure più simile alla normalità di quanto si possa credere. Caroline vive un'illusione, completando un vuoto che tutti, prima o poi, nella vita provano, ovvero il distacco e quello vero, che ci separa dalla persona amata. Lo strazio e lo sgomento, come l'inadeguatezza e fragilità tutta umana, sono lo sfondo di questa OS. |
Ciao Amartema! Drammatico sicuramente, e anche un pizzico di follia. Insomma, non accettare la morte del proprio caro e scarrozzarlo in macchina come se esistesse... non voglio pensare che possa essere realistico perché non riesco a crederci xD poi può esserlo pure, ma io... rabbrividisco. Ed ecco cosa mi hai regalato oggi: brividi. Davvero, questo tuo scritto è davvero così intenso che sembra davvero di sentire la macchina che va avanti e Caroline che fa queste riflessioni. Da sola. Col cadavere dietro. Brava, davvero straordinario :) alla prossima! |
La brevità non conta. Per me questa storia è lunghissima, lunghissima come è la strada dove viaggia questo amore disperato, e folle, anche. |
Davvero macabro. E grazie alla depressione post-pennichella, credo di aver avuto lo spirito giusto per leggerla. Come ti vengano in mente certe idee non so, ma certamente è molto struggente. Ogni parola trasuda tristezza, malinconia, senso di abbandono. La strada è la protagonista, quella strada metodicamente percorsa che accompagna Caroline in un viaggio macabro con suo marito a fianco... non a fianco, nel bagagliaio. |