3 - “Svolgere le bende” di BessieB.
Totale: 60.6/65.
1) Grammatica e ortografia: 8.1/10.
Il testo è molto ben scritto, ma ho trovato alcuni errori di battitura.
“perseverava nel camminare a testa alta nei corridoi del San Mungo, la schiena ben dritta e alcune mezzalune rossastre che facevano capolino dal camice da Medimago”: è “mezzelune”, il plurale si applica ad entrambe le parole (- 0.10).
“«Cosa ci fai, tu, qui?» rispose lei, irriggidendo involontariamente le spalle.”: naturalmente è “irrigidendo” (- 0.10).
“«Mi credevi un perfetto imbecille, forts?»”: “forse” (- 0.10).
“«Asteria, mia cara, pensi che io non fossi a conoscienza di questa tua patetica pagliacciata?»”: “conoscenza”, ovviamente (- 0.10).
“Asteria lo guardava, silenziosa, e lui avrebbe potuto farle fa re qualunque cosa”: “potuto farle fare”, senza spazi (- 0.10).
“«Sono andata a trovare Daphne. Era pomeriggio, Theodore era a casa: era pomeriggio, io e te avevamo litigato» aveva gli occhi vuoto”: “occhi vuoti” (- 0.10).
“Le scheggie trasparenti volarono per tutta la stanza, giacendo poi inermi sul pavimento”: è “schegge”, senza “i” (- 0.10).
“Lasciava indentere la promessa di altri graffi, di morsi, forse anche di baci”: “intendere” (- 0.10).
“«E non penso ci sia nulla a trattenermi qui: non abbiamo figli, non m'interessano ti tuoi soldi, non ti amo».”: “non m’interessano i tuoi soldi” (- 0.10).
“Muoveva passettini piccoli, il tacco della scarpa che produceva un fastidioso ricchettio contro il pavimento”: “ticchettio” (- 0.10).
“E quel dettagli gli saltò davanti agli occhi in una frazione di secondo, lasciandolo basito”: “dettaglio” (- 0.10).
Ci sono anche alcuni errori di punteggiatura.
“Qualcuno, sosteneva che avesse trovato una signora ben pronta a tenerlo sveglio la notte”: tra soggetto e oggetto non va mai la virgola, se non in rarissimi casi (- 0.10). Stessa cosa in questa frase: “La prima, era in quei segni rossastri che li marchiavano a sangue” (- 0.10). Stessa cosa qui: “Ucciderla, sarebbe stato semplicemente un atto di carità” (- 0.10).
“Gli sembrò, dall'alto della sua illusione – dipendenza – che sua moglie stesse piangendo”: tra “- dipendenza –” e “che” ci vuole una virgola (- 0.10). Stessa cosa qui: “E, a forza di odiarla – perché sapeva, sapeva tutto – era finita a elemosinare anche un briciolo di salute”, tra “sapeva tutto –” e “era” ci va una virgola (- 0.10).
Inoltre, “se stessa” (“E, a forza di odiarla con tutta sé stessa, aveva perso ogni voglia di vivere e andare avanti”) si scrive senza accenti (- 0.15).
“Gli prudevano le mani al pensiero di scagliarle un altra maledizione Imperius”: tra “un” e “altra” ci vuole l’apostrofo, dato che “maledizione” è femminile (- 0.15).
Poi questa frase: “Incontrò lo sguardo sgomentato di Draco”, ci va “sgomento”. Non ti ho tolto punti perché “sgomentato” non è errato in italiano, ma è arcaico, lo usava Boccaccio! Consiglio qualcosa di più moderno.
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 8.5/10.
Il tuo stile mi piace moltissimo! Non è la prima volta che leggo qualcosa di tuo e non sono mai rimasta delusa, ma questa storia in particolare mi è molto gradita.
Non so se lo sai, ma io adoro gli stili evocativi, pieni di immagini (e le tue sono tutte molto belle, in particolare quelle che riguardano Asteria: “Le mani erano già pronte ad aggrapparsi ad ogni lembo di pelle disponibile”, “Si limitò a sorridere, insinuante, gli occhi taglienti come lame. Anche se, in fondo, lei era tutta tagliente: quando la toccavi, rischiavi di rimaner senza una goccia di sangue nelle vene. Se la baciavi, lei t'infilzava i denti nel labbro e gli artigli nel collo. In qualche modo, era sempre lei a ferire.”) e di metafore, ma devo dire che, a tratti, hai un po’ ecceduto. Mi spiego meglio: ci sono periodi che sono troppo lunghi e troppo pieni (ad esempio: “Il nome di una qualsiasi madama, senz'altro disponibile a staccargli di dosso il ghiaccio di Daphne, variava di giorno in giorno.
Draco Malfoy e Theodore Nott, in fondo, non avevano che due cose in comune. La prima, era in quei segni rossastri che li marchiavano a sangue, suggerendo che un'arpia li avesse usati per affilarsi gli artigli: e, se Draco Malfoy era stato marchiato sul viso, come per tirar via una maschera, Theodore Nott sembrava una vittima immolata a una Dea pagana che ne esigeva il cuore.”), come se, nel desiderio di inserire tutte le belle parole che ti venivano in mente, non ti sapessi decidere e scegliessi di usarle tutte. Questa è l’impressione che ho avuto, più che altro perché è una tentazione che ho già sperimentato. Consiglio quindi di non caricare troppo le frasi, anche perché, davvero, non ne hai bisogno.
Ah, ci sono alcune espressioni che, secondo me, andrebbero sistemate.
“Theodore Nott, invece, sembrava che proprio non riuscisse a smettere quell'espressione tronfia e strafottente” e “di soggiogarla affinché smettesse quell'espressione insostenibile”: un’espressione non può essere “smessa”, è un costrutto dialettale che in italiano non è corretto. Non ti ho tolto punti nella grammatica perché ho dato per buono che ci fosse sottinteso un altro verbo (“non riuscisse a smettere di ostentare/sfoggiare quell’espressione”, stessa cosa dall’altra parte), ma la frase andrebbe sistemata diversamente.
“dato che la sua glaciale moglie sembrava possedesse la stessa passione di una candela che provava ad ardere sott'acqua”: qui secondo me poteva stare meglio un infinito (“possedere”). ma è corretto anche il congiuntivo.
“Notò che sua moglie rideva, l'aria conturbante ancorata al viso”: starebbe meglio “in viso”, a mio parere.
3) Titolo: 5/5.
Oh, molto, molto bello! È molto evocativo e molto interessante, e rispecchia benissimo l’intera storia, oltre a ricorrere in diversi punti nel testo. Complimenti, non avrei saputo fare di meglio!
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 15/15.
Sicuramente i personaggi e la caratterizzazione che hai dato loro sono l’aspetto più bello di questa storia, e anche il più particolare.
Asteria è qualcosa di fantastico. È l’esatto ritratto di una donna ferita, incapace di amare ancora, eppure non solo; ha questo lato crudele, distruttivo, per il quale si diverte a fare del male a tutte le persone care che ha. “Odia chi dovrebbe amare”… Dio, è una precisazione che segna tutto il suo carattere. È piena di spigoli, è tagliente, ed è più di un meccanismo difensivo: Asteria è senza cuore, non la tocca la venerazione altrui (di Draco), la trova ridicola; non le importa del dolore di nessuno, nemmeno della sua stessa sorella. È come se non potesse fare a meno di sgualcire ogni cosa bella che incontra sul suo cammino.
Mi è piaciuto moltissimo quell’accenno – non poi tanto accenno, visto che è la motivazione di tutti i comportamenti della Greengrass – alla coppia Fred/Asteria. Incredibile, ma non irrealistico il modo in cui una cotta adolescenziale abbia potuto segnarla: Asteria si innamora “di chi dovrebbe odiare”, non è ricambiata (il che è peggio, perché gli amori non corrisposti o non vissuti fino in fondo sono quelli che ti porti dentro fino alla morte), vede quella persona morire e giura di non amare mai più. Alla fine, rispetta il giuramento, condannando all’infelicità se stessa e il proprio marito.
Ho apprezzato moltissimo anche il modo in cui si relaziona agli altri due uomini e i motivi che la muovono: Theodore la fa sentire come quando aveva soltanto quindici anni e si era invaghita della persona sbagliata (la motivazione sarà diversa, ma non era accettabile che andasse a letto né con l’uno né con l’altro), senza contare la giustificazione bellissima (“Era come svolgere le bende”); Asteria si sente legata perché, come lei anche se non proprio nella stessa maniera, Nott ha appena perso un figlio e, in un certo senso, anche sua moglie (che Asteria non si identifichi un po’ con Daphne? Come se, dopo aver ammazzato il suo bambino, abbia smarrito anche se stessa). Con Draco la faccenda è un po’ diversa, lei si innamora del suo tormento, del buio che ha dentro, dei suoi demoni (arrivando al punto da mentire e colpevolizzarlo, pur di vedere i suoi occhi pieni di fuoco e fiamme, il che è semplicemente mostruoso, rende benissimo la portata della sua indifferenza): credo che le ricordasse la guerra e che ne fosse attratta anche per quello. Nel giorno in cui ha smesso di soffrire e di ricordarle un periodo che a sua volta le ricordava Fred, ha perso ogni attrattiva ai suoi occhi.
Anche Draco mi è molto piaciuto, l’ho trovato davvero IC e anche meglio del solito. La sua dipendenza dalla moglie lo rende patetico, eppure non le permette di raggirarlo ulteriormente e prende in mano la situazione. Non può perdonarla eppure non può fare a meno di lei, arriva addirittura ad ucciderla pur di non farsi lasciare (bellissima questa espressione: “Aveva le mani abbandonate sul pavimento, prive di anelli, di promesse.”).
Non mi ha stupito che si sia ucciso a soli sei mesi dall’omicidio della moglie, era chiaro che non poteva vivere senza di lei, che lo ossessionava prima con la sua attesa (si aspetta che lei torni nelle vesti di fantasma e, quando non lo fa, ammetto di aver pensato che è andata avanti soltanto nella speranza di raggiungere Fred; non le importava abbastanza di Draco per restare a tormentarlo e precludersi per sempre la possibilità di rivedere il suo unico amore), poi con la sua mancanza.
A proposito, la faccenda del Marchio Nero mi suona un po’ strana: Asteria non era troppo giovane per ricevere il Marchio? Va bene che quando Draco viene tatuato aveva soltanto un anno di più, ma era un ragazzo e il Signore Oscuro doveva vendicarsi di Lucius, quindi c’era tutto un suo senso. Abbastanza strano anche che Draco non se ne sia mai accorto in tutti questi anni, comunque secondo me è un dettaglio in più, la storia sarebbe stata molto bella anche senza.
5) Attinenza ai contenuti del pacchetto (3 punti per ogni parametro da me fissato, più un punto bonus): 10/10.
Brava, hai fatto un ottimo lavoro con il pacchetto!
Per quanto riguarda l’incantesimo, che era la Maledizione Imperius, non posso che assegnarti il punteggio pieno: 3/3.
È una sorta di filo conduttore del testo: inizia tutto con una Maledizione che Asteria scaglia quasi per capriccio, continua con Draco che, per costringere la moglie a confessare, usa su di lei le sue stesse armi. Ricorda anche i trascorsi da Mangiamorte di lui e non è un male, contribuisce a creare l’atmosfera perfetta.
Per quanto riguarda Asteria, assolutamente 3/3, e ti rinnovo i miei complimenti: ha una caratterizzazione che è una favola!
L’avevo chiesta sveglia e tu hai fornito un’interpretazione tutta tua: non solo non l’hai descritta come innocente – come ho letto fino alla nausea in altre storie -, ma hai scelto di farla adultera e, per di più, spietata. Sì, Asteria è crudele, è quasi sadica, è spietata perché non le importa niente dell’amore e di chi ferirà, nella sua costante ricerca di un briciolo di pace.
Anche per Draco: 3/3.
Volevo che avesse una dipendenza e tu hai superato tutte le mie aspettative, rendendolo dipendente da sua moglie. So benissimo cosa vuol dire non poter vivere – e nemmeno respirare, e nemmeno pensare – senza una persona, quindi questa storia mi ha molto scavata nel profondo. Credo tu abbia descritto molto bene gli effetti che può provocare un legame malsano di questo genere: in particolare, per quanto Draco ci provi, risulterà sempre patetico, nel suo disperato bisogno di lei. Ah, ho adorato questa frase: “Odorava di vino Elfico e qualche altro liquore di dubbia provenienza: un tempo, Asteria si era convinta che Draco fosse dipendente dagli alcolici. Poi, aveva scoperto che non beveva. Dipendeva da lei.”
Il punto bonus lo prendi assolutamente, per le immagini bellissime che hai usato.
6) Originalità della trama e dei contenuti: 5/5.
Come ti ho accennato, hai superato tutte le mie aspettative.
Essendo una coppia che mi piace particolarmente (come tutte quelle in cui c’è Draco, del resto, anche se il mio OTP resta Draco/Hermione), ho letto qualcosa in più e posso dire in tutta sincerità che la tua storia trasuda originalità da tutti i pori. Sapendo anche che tu hai una passione per le sorelle Greengrass ero certa che sarebbe venuto fuori qualcosa di buono, e di fatti non mi hai delusa: la cosa che forse mi è piaciuta di più di tutta la narrazione – e la cosa che ho trovato assolutamente particolare – è la caratterizzazione di Asteria. Davvero molto, molto originale! Ero un po’ stufa di storie romantiche in cui lei è una Purosangue buona, immancabilmente vergine, che ama Draco e gli dà tutto ciò di cui lui ha bisogno; no, preferisco qualcosa di più tagliente.
Un’altra cosa originale, che ti è propria, è l’accenno ad altre coppie: mi piace molto, perché dà una profondità alla trama e alle relazioni tra personaggi non indifferente. Così ci ritroviamo a capire perché Asteria è diventata tutta spigoli taglienti (Fred/Asteria) e, sempre per lo stesso motivo, perché sceglie di tradire suo marito e la sua stessa sorella (Theodore/Daphne, Theodore/Asteria); bellissimo anche quell’accenno di Draco/Daphne.
7) Gradimento personale: 9/10.
Bellissima storia, assolutamente.
Mi sono piaciute tutte le scelte che hai fatto e come hai trattato il tema da me proposto; hai rispettato alla perfezione il pacchetto e hai fornito un’interpretazione tutta tua delle mie richieste: mi hai piacevolmente stupito!
Non ti ho dato il punteggio pieno perché a volte ho trovato la narrazione un po’ oscura, ho dovuto rileggere un paio di volte per capire tutto. In particolare, ti consiglierei di cambiare termine quando dici che Daphne ha avuto un aborto, perché sembra che sia stato fatto di proposito e poi se ne sia pentita (soprattutto in relazione a questa frase: “E c'era qualcosa che l'infastidiva nell'invalidità della sorella, lei che un bambino se l'era fatto soffocare nel grembo affinché non vedesse la luce.”), mentre in realtà, da quel che ho capito, era stato spontaneo. A meno che tu non desiderassi questo, diciamo, “mistero”, nel qual caso va benissimo.
In ogni caso, tanti complimenti, davvero una bella storia. |