Recensione-premio vinta al contest “La sfida dei Dieci”
Eccomi di nuovo, questa volta più veloce di quanto mi aspettassi.
Avevo segnato questa storia come prossima candidata per le recensioni e devo dire che sono felice di averla scelta, perché mi é piaciuta veramente tanto!
Innanzitutto, non ho trovato errori, e questo é già un punto enorme a suo favore :D Ma quello che mi ha colpita é il modo in cui hai saputo rendere profonda una vicenda di per sé poco originale, sviluppandola in maniera inaspettata.
Partiamo dal tema. Non si parla della guerra ma questa é lì, logorante è tremenda. Una lotta che non lascia spazio alla pietà neppure davanti alla supplica di salvare un'innocente, una bambina.
Già, la bambina. Ho avuto il sospetto che non fosse umana, che non fosse nemmeno realmente lì. Il bio sensore del primo soldato non rivelava segni di vita, d'altronde. E allora cos'è quella bambina? Io l'ho vista come uno spettro della guerra, il fantasma logoro e scarno dell'umanità abbandonata alla violenza... O forse solo una messaggera di morte. Ok, mi faccio un sacco di film quando leggo una storia, ma la figura di questa bambina, che compare a tratti e non reagisce a nulla - proprio come uno spettro - ha solleticato la mia immaginazione :S
A differenza dell'altra storia, trovo che questa one-shot sia di una completezza affascinante. É come dici nell'introduzione: non ci sono nomi né luoghi, non servono. Neppure il tempo é realmente importante: é la guerra di un futuro che usa anche armi del passato. É LA battaglia, quella che l'uomo scatenava, alimenta e continuerà sempre a fomentare.
Ho trovato bellissima questa assenza di dettagli, questo gettare particolari e informazioni lasciandole cadere così, con tutta la naturalezza di chi in quel tempo e luogo ci vive e sa. L'ambientazione é esaltata da quei tocchi lievi che appena accenni, i personaggi trovano spessore nell'anonimato e la storia si modella sul pensiero del lettore, che dentro i confini della vicenda é lasciato libero di immaginare a suo piacimento.
Ho apprezzato da morire le volontarie omissioni, la cruda durezza del testo, il fatto di essere all'interno della mente di entrambi i soldati. Ho apprezzato l'umanità dei combattenti e la loro freddezza, il lavoro di background e lo stile, fluido e intenso. Ho apprezzato, infine, le due "sorprese" che ho avuto, ossia la morte del soldato che credevo il protagonista è la scoperta che era una donna. Non avevo immaginato nessuna delle due cose e questo mi ha colpita: amo stupirmi quando leggo, e farlo con una one-shot così breve é doppiamente piacevole ;)
Insomma, trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro con questa storia!
Spero di trovarti ancora in un mio contest futuro ;) e, per il momento, ancora complimenti ;) |