Recensioni per
La bambina che imparò a colorare il buio
di Fear

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
11/07/14, ore 16:18

A dire la verità non ho mai visto 'Sunday Without God', però l'ho voluta leggere comunque questa tua creazione.
M'ispirava.
Ovviamente non ho capito molto, ma mi è piaciuta comumìnque.
Se te lo stai chiedendo: no! Oggi non farò una di quelle recensioni stupide che sono solita a fare. A dire la verità inizio a trovarle scomode, idiote. 
Ma non perdiamoci in ciance inutili.

Parliamo delle flash.
Non so perché ma She breathed in fire mi ha portato alla mente una canzone dei Vocaloid, di Gumi.
Soprattutto una citazione in particolare:

"Non aveva mai capito il vero senso della vita, si svegliava ogni giorno come se fosse l'ultimo. Lei possedeva un dono ancora più speciale della sua forza fisica, possedeva il dono della vita. Lei era l'unica che si ricordava che ogni momento era prezioso, seguendo la via della felicità e assaporandola [...]"

Mi ha ricordato "The Transient Apple Salesgirl", coi i due giovani che - essendo gli unici mortali in un mondo morto ma allo stesso tempo immortale - vivevano ogni giorno della propria vita assaporandone ogni attimo.

Continuiamo.
La grafica come in ogni tua storia, è perfetta: si nota quanto impegno ci metti. E' bello.
Leggendo non ho trovato errori, e su questo con ci piove.
Con questo concludo.
Ti voglio bene Stellina 

#Uni.

 

Recensore Junior
15/03/14, ore 20:17

Mia Reinette,
non conoscendo affatto l'Anime Sunday Without God sono molto limitata nella mia recensione, perciò mi affiderò per lo più alle sensazioni che ho provato per ogni flash.
She breathed in death
Ho trovato dolcissima questa prima flash. Non so bene chi sia questa piccola dea bendata che ama con tristezza, che dona il riposo a chiunque tocchi, ma è come se fosse piena di gentilezza.
Strappare un'anima al corpo è un'immagine solitamente violenta, ma la immagino come una carezza se la morte giunge per le sue mani.
La preghiera alla luna di Kiriko per ricordare il suo sorriso anche quando non ci fosse stata più mi ha riempito di tenerezza per questa ragazza così amata.
She breathed in time
Il pesante fardello di Dee è un colpo al cuore. Si innamora del suo migliore amico, un classico che nelle tue mani non è più un classico, Miku-che-trasforma-ogni-cosa-in-gioiello, perchè il fuoco che divampa non ha la consistenza della semplice cotta, ma è dolorosamente vicino ad essere un vulcano sul punto di travolgere una fragile, sottile farfalla senza pace, che vaga verso una meta che sa già di non poter raggiungere. Così il tempo passa e nulla cambia per lei, a parte il dolore e la paura sempre un po' più forte.
She breathed in light
Tanya vede, nonostante la sua cecità, un mondo straordinario intorno a sè. Non ha occhi, non le servono. Le basta l'immaginazione per riempire di sogni o di incubi le tenebre perenni che si chiudono attorno a lei. Ma non è sufficiente, a volte, immaginare e il desiderio di vedere la luce, la luce più grande dell'amore, si fa vivo in lei stordendola. Una notte però tutto cambia, e Tanya vede una luce diversa che si fa strada nel suo buio, e la speranza più potente della disperazione la riveste di stelle -un'immagine stupenda che mi ha colpita molto-.
She breathed in fire
Ho immaginato molto facilmente Volrath, una ragazza che coglie ogni attimo, vivendo con naturalezza i suoi preziosi secondi, fiduciosa nell'aver assaporato bene la vita, portando nel cuore le più diverse esperienze, anche quelle dolorose. Tutto però le viene tolto in poco tempo, da fiamme crudeli che divampano lì dove fa più male. E tutti i momenti raccolti e consumati si disperdono in un battito di ciglia.
She breathed in distance
La storia di Mimi, Meme e Momo ha lo stesso sapore finale di "A piedi nudi sull'erba", ma l'attesa del ricongiungimento ha un gusto molto più frizzante. Non c'è nulla di pesante nel pensare alla distanza di Momo, forse perchè sono in due dall'altra parte, o forse perchè sentono addosso il suo sguardo divertito e affettuoso, o forse perchè non c'è una vera e reale barriera a dividerle.
Ma poi sono liberate, liberate dalla zavorra dei loro corpi, belli ma troppo pesanti per raggiungere l'altro mondo, e sono di nuovo tutti e tre insieme.
She breathed in the sea
La morte di Rune è quella che ho preferito. Non so dire bene perchè, ma mi ha reso felice.
Forse perchè parla di un ritorno a casa, di orme cancellate e di strade da ritrovare, o perchè il mare è una compagnia costante nella mia vita e mi ha ricordato vagamente un sogno che ho fatto. C'è uno strano conforto nel morire nel mare, nell'acqua che culla e custodisce, restituendo i suoi tesori alla luce solo quando lo decide lui.
She breathed in love
Scar mi ha lasciato un vuoto, mi ha riportato la tristezza che avevo perso per un attimo con Rune.
Rinunciare all'amore, alla famiglia, dopo averla desiderata così a lungo, è un qualcosa che spezza dentro. Paura di non essere all'altezza, di non riuscire mai a dire, a ricambiare, a dare?
Non ha molta importanza, è una rinuncia che fa soffrire tutti. Non saprei perdonare facilmente una rinuncia così.
She breathed in snowflakes
Ai, fatta di luce e di musica, colora il buio accecando chi incontra. La sua vita paragonata a un fiocco di neve mi ha lasciata per un attimo interdetta. Mi sono chiesta: "Siamo davvero così fragili?". La risposta è ovvia, ma mi sono sentita sul punto di spezzarmi e scoppiare in lacrime per un attimo. Ai ha tanto coraggio, affronta tutto con forza straordinaria, vorrei avere la sua energia.
Gli intrecci sono tutti magnifici, ogni flash è un mondo a parte, ma tutti si armonizzano in un lavoro unico, di una drammaticità non troppo pesante e allo stesso tempo che lascia il segno.
Senza dubbio è uno dei tuoi migliori lavori, c'è una profondità assoluta e segreta che trascina il lettore in abissi dove nemmeno sognava di trovarsi.
Più che eccezionale, superba.
Un bacio,
Goccia

Recensore Junior
30/12/13, ore 20:38

Ti ringrazio del messaggio, e aggiungo anche che anche io come te sono un'amante di Kamisama no inai nichiyoubi. personalmente trovo la tua raccolta molto carina, l'ho apprezzata moltissimo.
volevo chiederti se ne scriverai una su Ai e Alice.
A presto ^-^
O-chan

Recensore Junior
29/12/13, ore 18:52

E' stata una vera gioia per me trovare una fanfiction su Kami-sama no Inai Nichiyoubi (O Sunday Without God, che dir si voglia). Credo l'opera sia estremamente sottovalutata, specialmente nel fandom italiano; quando ho letto l'introduzione è stato dunque automatico cliccare sulla storia, e sono davvero felice di aver speso un po' del mio tempo nella lettura della stessa.
Comincio con il farti i miei più sentiti complimenti, visto che non è da tutti riuscire a delineare con così tanta precisione le caratterizzazioni dei personaggi presi in analisi in una cosa "restrittiva" (perdonami il termine non propriamente adatto, ma non saprei come altro esprimere il mio pensiero altrimenti) come una flashfiction. E parlo per esperienza personale, dato che ho in stesura una fanfiction molto simile e mi sta dando molti problemi - non possedendo il dono della sintesi, sigh. Tornando a noi, ho amato profondamente la tua fanfiction, in particolare la piccola parte iniziale, quella riguardante Ulla, e quella finale, riguardante Ai: Ulla è il mio personaggio femminile preferito, e l'introspezione che ne hai fatto è assolutamente magnifica; il riferimento a Kiriko - come non coglierlo ed apprezzarlo? - il suo "pregare perché qualcuno ricordi il suo sorriso", dovuto alla consapevolezza di essere viva contrariamente agli altri abitanti di Ortus. La vita è un dono prezioso, eppure sembra che per lei diventi quasi un peso; la sua vita mortale la costringerà a separarsi dall'unico ragazzo che abbia mai amato e che realmente la ami, a dover dire addio ad una "prigione", per rifarmi alla serie, che per lei è stata l'unica realtà.
E' oltretutto con un'amara ironia che il tutto si conclude: Ulla è una sorta di dea della morte, eppure sebbene la morte sia parte di lei è qualcosa che non riesce a raggiungere; un giorno tutto avrà termine, e lei resterà indietro.
A causa della vita che le impedisce di abbracciare pienamente la morte che tanto dispensa. 

Altrettanto bella è stata la parte di Ai: una delicatezza unica, davvero.
Unico appunto, credo che in questa frase: "Un ragazzo dai capelli del colore dell'estate, quando visitò i resti di un paese vicino, gli capitò di vedere una ragazza che con la sua voce gentile e la sua faccia sorridente lo fece innamorare. Appena si avvicinò non fu poi così tanto sicuro che quella era una ragazza, no, quella era una nota di un pentagramma perduto, la più bella; la sua pelle sembrava fatta di ghiaccio e neve, fredda come porcellana." sarebbe stato meglio utilizzare un congiuntivo al posto dell'imperfetto di cui hai fatto uso.
"Non fu così sicuro che si trattasse di una ragazza, no, doveva essere la nota di un pentagramma perduto" credo sarebbe stato più melodico in questo modo. Non so perché, ma quell'imperfetto mi stona un po'. Per il resto non ho trovato alcun errore, sebbene sia dell'idea che alcune frasi siano troppo lunghe - ma penso faccia parte del tuo stile (L).

Rinnovo i miei complimenti, e spero di leggere ancora qualcosa di tuo, in futuro (L) (L).