Recensioni per
Il pittore senza colori
di mamie

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
21/12/14, ore 18:26

Conosco Mushishi da circa due anni e non l'ho msi dimenticato, nonostanta non sia un anime o manga molto conosciuto. È stata una piacevole sorpresa trovarne una fan fiction italiana e che rispecchi completamente lo scenario e i personaggi! 
spero di trovarne altre come la tua. Complimenti :) 
(ps. Pensavo di essere l'unica italiana a guardare quest'anime e invece scorpo che non è così xD) 
RoronoaLilly

Recensore Veterano
03/10/14, ore 16:34

Mushishi è in tutti i modi il mio manga (e anime) preferito, sono felice che qualcuno ne abbia scritto una ff!
Questo era una variazione di "l'abito che avvolgeva la montagna", ma l'ho trovato molto originale. Prima o poi scriverò anch'io una ff su Mushishi (adoro la coppia GinkoxTanyuu)!
Alla prossima!
MaryTheSpiri

Nuovo recensore
23/06/14, ore 20:20

Ritrovare le atmosfere di Mushishi dopo averlo visto almeno 10 anni fa è stata una bella emozione. Ho adorato quell'anime e il suo spirito un pò particolare, legato a quelle leggende tramandate a voce e connesse a odori, colori, sensazioni. Questa storia mi ha fatto venir voglia di rivedermelo.
Grazie :)

Recensore Master
27/03/14, ore 01:05

Ho conosciuto da poco Mushishi e, pur non essendo tra i miei preferiti, non lo trovo malvagio.
La storia mi sembra molto adatta allo spirito del manga, in questo caso la persona in difficoltà è una che ha dei problemi di rimorsi molto gravi, perché si sente colpevole di non aver reso onore al suo luogo natio per inseguire ambizioni legittime ma che lo hanno giocoforza sradicato dal suo luogo e da quello che essa rappresentava per lui, che ormai può rivederlo solo nei ricordi.
In questi casi spesso c'è bisogno di un intervento esterno che possa risollevarlo, o aiutarlo a riprendere fiducia in sé stesso, farli credere che ha ancora un compito (e quale compito migliore di compiacere le potenze invisibili? Forse lui non ci crede. ma nei momenti di crisi bisogna pure aggraparsi a qualcosa).
In fondo l'artista non se n'era andato, aveva bisogno solo di essere spronato a tornare perché lo attendeva uno scopo: realizzare la sua mgliore opera, sia pure con elementi che potrebbero essere definiti di fortuna (ma che fanno tornare al senso primordiale di arte: a Lascaux o Altamira mica usavano colori artificiali).
PS: E grazie anche in questo caso per la segnalazione.