...è stata dura arrivare fino alla fine, ma ce l'ho fatta. E' molto lunga, è difficile tenere così a lungo alta la concentrazione. Ho preso degli appunti durante la lettura, per delle cose particolari che volevo dirti, ma adesso voglio parlare un po' della storia in generale.
L'inizio mi è piaciuto davvero tanto, ma tanto tanto! Tutta la parte del "sogno" (è tra virgolette perché non so se è giusto definirlo tale) è molto ben fatta, descritta con precisione puntuale e sentita. Anche la telefonata l'ho trovata giusta - dovrei rivedere il testo del videogioco per ricordare se combacia perfettamente - ed è, a mio avviso, un ottimo espediente per collocare temporalmente la storia.
Poi però ti perdo. Comincia il lungo ricordo, il lungo racconto che, secondo me, andava evitato, considerando che stiamo parlando di una fan fiction in cui dovrebbe essere dato per scontato che il lettore conosce la storia in questione. Quand'anche tu avessi voluto trovare il modo di non escludere le persone che invece al videogioco non hanno giocato, risulta in ogni caso un po' lunga e fine a se stessa. Sono mie opinioni, per carità, ma sembra tu abbia voluto allungare il brodo.
Poi lo svolgimento, il punto focale della storia, ovvero come Harry è effettivamente morto. Ti dirò in questo caso apprezzo molto l'idea, rende la morte di Harry più dignitosa, come afferma anche il buon clif, meno banale. Da onore al personaggio, se vogliamo, che meritava una fine più onorevole. Ma non ho potuto fare a meno di notare i tratti OOC, come il sarcasmo e l'irascibilità, che nella storia stessa hai attribuito al contatto ostinato con la figlia, ma che rende Harry meno...Harry...non so se mi riesco a spiegare. Ai fini della storia va benissimo, anche perché è lo svolgimento che tu hai voluto dare, ma ho sempre visto Harry Mason come una persona estremamente calma, ragionevole, con sangue sempre freddo, al limite anche un po' cinico - a meno dei sentimenti fortissimi che prova per la figlia e che rendono la sua figura, nel contrasto, ancora più speciale. La stessa possibilità che gli autori ci hanno dato nel gioco di scegliere se combattere o meno i mostri comuni, va secondo me ad arricchire il carattere del personaggio, che presenta una capacità di affrontare ed evitare i mostri con ragione. Possibilità che in SH3 per esempio è molto ridotta, credo anche per la differenza del carattere di Heather rispetto a quella del padre - lei è irascibile, sarcastica, un po' menefreghista e impulsiva, anche se timida e un po' triste, proprio per il passato che tu racconti nella tua storia.
Il funzionamento dell'aglaophotis non credo sia proprio così forte, anche perché se ricordo bene funzionava a contatto, non con i fumi, ma anche questo l'ho visto come un espediente per rendere ancora più forte la figura di Harry, più potente, talmente tanto da abbattere un'orda di mostri da solo.
In conclusione, la tua storia mi è piaciuta molto nonostante abbia dovuto faticare un po' per arrivare fino in fondo, ma con poche correzioni nello stile puoi davvero molto!
Quasi dimenticavo quei particolari che mi ero segnato: dunque in ordine, mi sono segnato sia degli errori (non so se di battitura o di distrazione) che tendo sempre a far notare, un po' perché sono una persona fastidiosa un po' perché secondo me queste piccole cose sono causa di distrazione nel lettore, sia delle idee che mi sono piaciute.
"è la cosa più bella che ho mai visto" è meglio correggere questa frase in "è la cosa più bella che abbia mai visto"
"crescendo di emozioni che solo la celluloide può rendere reale" è una frase che mi è piaciuta, molto cinica, con quella disillusione che piace tanto a me e che secondo me è tipica di un romantico!
In generale, nell'uso del passato hai fatto un po' di confusione. La prima persona è effettivamente un po' fastidiosa, ma i verbi tipo riuscire o fuggire in prima persona al passato sono riuscii e fuggii, non riuscì e fuggì che sono invece usati per la terza persona.
Te l'ha già detto clif, anche io mi sono confuso nella mia storia, e ho dovuto correggerlo: Harry e Heather rimasero a Portland fino all'omicidio dell'uomo del culto. Poi si sono trasferiti a Villa Daisy, in una città sconosciuta.
Mi è molto piaciuta l'idea di Harry che non invecchia, come una maledizione che lo costringe a rimanere sempre quello che era quando è entrato nell'inferno di Silent Hill! Complimenti!
Ti chiedo scusa per la recensione chilometrica, e per queste ultime note finali che sembrano tipiche di un malefico professore di matematica, spero di non averti tediato! In caso contrario sfogati con tutte le maledizioni che ti vengono in mente! :P
In ogni caso, complimenti
Leo |