Recensioni per
Il Debito di un Mago
di sonsimo
Appena tornata dalle vacanze, subito a leggere e a lasciare una ben meritata recensione! La tua storia riesce veramente a distinguersi tra le tante che trattano trame simili, quello che io apprezzo è la caratterizzazione psicologica sempre molto attenta, mai banale. Molto intenso il confronto tra Harry e Piton e finalmente anche uno spiraglio di comprensione tra Harry e Draco (mi è piaciuta la risposa di Draco sul fatto che nemmeno lui aveva scelta). Lucius farà qualcosa, vero? Vero? Non lascerà nei guai suo figlio e il ragazzo che gli ha salvato la vita, no? Attendo di vedere che cosa succederà, ora sono una tua lettrice affezionata! |
bellissimo questo avvicinamento di Draco a Harry, davvero stupendo....sei riuscita a fare tutto senza strafare,e questo non è facile...complimenti davvero,un bacione =) |
Ciao! Mi piace moltissimo questa tua fic, l'ho letta tutta d'un fiato! E' davvero bella! Certo però povero Harry, gliene vuoi far passare di tutti i colori! Fallo bere, almeno! E fallo scappare con Draco, in due magari possono farcela! ^__^ |
Ho scoperto oggi la tua ff e l'ho letta tutta d'un fiato! Scrivi meravigliosamente ed adoro i confronti fra Harry e Severus (che adoro anch'io alla follia). Il nono capitolo è stato veramente toccante, e anche quest'ultimo mi è piaciuto molto. Aggiorna presto, non vedo l'ora di leggere ancora di questo meraviglioso Severus! |
Fin dalle prime righe siamo di nuovo calati nel centro dell'azione: Voldemort che conferisce a uno dei mangiamorte di spicco, nonché infiltrato dell'Ordine, nonché protettore - suo malgrado - di Harry, il privilegio di dare il via alle torture gratuite del ragazzo. Un gesto anche questo tanto eclatante quanto codardo e vuoto da parte di Tom Riddle, che dovendosi piegare in questo modo per far soccombere il leone, perché si infanghi la criniera, ricorre ad angherie e prepotenze.
Siamo proiettati nella mente di Harry dapprima, le sue febbrili e disperate emozioni mentre in quel lunghissimo istante prima della tortura, si interroga sul ruolo dell'insegnante, certo per quelle parole non dette, oltre la promessa di salvarlo, che non infierirà contro di lui. L'orrore e lo sgomento, pura angoscia e disperazione, quando si rende conto del "tradimento" di cui sta divenendo oggetto e quello è il momento più buio, quello in cui lo sconforto e la paura ripiombano addosso dopo che uno spiraglio di luce si era aperto nel suo inferno personale. In quel momento si sente tradito da quell'uomo che ha sempre disprezzato, da cui ha sempre subito angherie e prepotenze - certo, in tutt'altro contesto ma non per questo meno dolorose - e che, ciononostante, in quel momento era divenuto l'unica ancora di salvezza in quel dedalo di disperazione e solitudine.
Ma in questo capitolo non c'è solo l'angoscia del leone martoriato e torturato, ma l'angoscia anche del carnefice, un'angoscia del tutto diversa ma non per questo meno intensa. Come sempre, Severus ricopre perfettamente il suo ruolo di spia, il volto indecifrabile, nessun guizzo o segnale d’incertezza, di remora o qualsivoglia scrupolo per ciò che sta per fare al ragazzo. Ma è quello che c'è dentro, ancora una volta, che definisce quest'uomo...ciò che però non esce mai in superficie ma che rappresenta il suo vero valore, una luce in una voragine di disperazione, d’orrore, di cieco odio, di rimorso e di rancore per il passato e tutto ciò che è stato. E' costretto, facendosi violenza, detestando se stesso, il suo ruolo di spia - con tutti annessi e connessi - a far del male al ragazzo, scegliendo un mezzo tanto eclatante ma che non sia doloroso come una Cruciatus, nel mezzo creato da lui stesso e che può quindi in qualche modo...dosare, seppur dalla facciata non compaia che compiacimento e sadico divertimento. E' costretto ad infierire ulteriormente, cercando di non farsi avvolgere dall'odio e rancore verso se stesso, mentre è consapevole del rimprovero in quegli occhi...gli occhi di Lily, il rimprovero del suo unico e grande amore. Resta a guardare il corpo inerme, privo di sensi del ragazzo, con una smorfia di disgusto quando viene posta fine alla tortura...disgusto solo e soltanto per se stesso, ma che né il suo Signore, né gli altri mangiamorte, riescono giustamente ad interpretare, assettati d'atti di pura sadicità e violenza, per infierire sul leone già ferito ed imbrattato di fango (sono ripetitiva con questa metafora ma mi piace *_*).
Approfitta senza indugio dell'occasione data dal Signore Oscuro, per accompagnare il ragazzo nella sua cella, il pensiero più importante in quel momento è che il ragazzo malgrado tutto riesca ancora a riporre fiducia in lui, che il ragazzo abbia serbato in sé quella fiammella - ora flebile e rauca - di speranza per sopravvivere a quell'inferno di disperazione e solitudine, tanto più quando è il salvatore ad infierire e colpire senza remora. Il leone rialza la criniera ed è di nuovo pronto - malgrado le sevizie e i danni subiti - ad attaccare per difendersi, scostandosi da quelle mani che prima l'han ferito e lo curano in quel momento. Un leone che dopo quello sprint d'energia - fornitogli dall'adrenalina e dalla paura pura - si accascia su se stesso, per non guardare l'avvoltoio che vola in circolo sopra di lui.
Severus, sorpreso da quella reattività nello scostarsi, cerca di rassicurare il ragazzo...salvo rendersi conto che quel comportamento può gettare tutto quanto fino a quel momento - compreso il ferirlo per non tradirsi - alle ortiche. Rendendosi conto che l'unico motivo di tanto rischio è un forte quanto inedito...senso di colpa. In quel momento, Severus Piton , l'emblema dell'autocontrollo, del mistero che si cela dietro i suoi occhi, delle emozioni e sentimenti celati e indecifrabili, rischia di soccombere a quel senso di pietà, perdendo il proprio autocontrollo, distruggendo il proprio ruolo e mettendo ancora più in pericolo il giovane. Si costringe, facendosi violenza, a tornare al suo benedetto quanto maledetto autocontrollo, scuotendo il ragazzo dallo shock e dall'apatia per essere curato.
Shock ed apatia a cui si sussegue pura e semplice collera, quando recupera lucidità, rendendosi conto di chi gli sta di fronte, ricordando perfettamente quanto successo prima...il momento più buio, quando anche quella luce di speranza, sembrava averlo abbandonato. E' terribile il momento della discussione dei due, dove da ambo le parti si pronunciando insulti irripetibili all'integrità e l'orgoglio dell'altro. Harry è consapevole del ruolo di Piton, il ruolo che ha già ricoperto tante altre volte, ma non può perdonarlo per il tradimento, per averlo riportato nelle tenebre più fitte che mai...perché seguite ad un momento di pura, semplice ma cocente illusione. Severus stesso non è sorpreso, ovviamente, della reazione del ragazzo, cercando coi suoi modi bruschi, acidi e spicci di sempre di riottenere la sua fiducia. Ricorrendo come sempre alla reazione di orgoglio del ragazzo, pronunciando con smorfia di disprezzo e di rancore quelle parole laceranti: il Mondo Magico è assurdamente convinto di avere bisogno di te, per quanto tu sia patetico. Malgrado il disprezzo verso se stesso e le proprie azioni, malgrado l'orrore di averlo ulteriormente ferito - perfettamente consapevole che quelle ferite sono le peggiori di tutte - non può reprimere i sentimenti di rancore e di rabbia, osservando quel ragazzo e ancora in quel momento rivede l'antagonista di sempre, sfuggendo allo sguardo di Lily ed abbandonando la cella. Il serpente che sibila e striscia ai piedi del leone, insinuandosi silenzioso ed infido, pronto nel momento in cui leone inchina la criniera ad infliggere il corpo mortale.
Lo sguardo si poggia adesso sul giovane Draco che ha osservato la scena, con tacito orrore, avvertendo un moto di nausea, mentre distoglie lo sguardo dalla pozza di sangue che in precedenza era il corpo martoriato di un suo coetaneo e compagno di scuola. Della nemesi di sempre tanto disprezzata...del suo salvatore. Ancora una volta vediamo questo giovane, da sempre deciso e fiero di quello che sa, diverrà il suo destino, prima o poi, abbassare lo sguardo, spaventato e impaurito alle prove tangibili di ciò che sarà la sua vita da ufficiale del Signore Oscuro. Si volta, incrociando lo sguardo del padre, altrettanto abile nel nascondere le proprie emozioni, parlando con voce fredda ed impassibile, senza la minima incrinatura. Il giovane allora rivolge al padre quella domanda, comunicando con le labbra e la futile scusa dei compiti, ma con lo sguardo d’orrore, di nausea e stordimento la volontà di scappare via da tutto questo...e possibilmente, forse, dal suo stesso destino. Il dialogo verbale e non tra i due viene però interrotto dalle parole lapidarie e secche, imperative del Signore Oscuro. Draco, diventerà lui stesso parte dell'orrore a cui ha cercato di sottrarsi. Volontariamente o meno. Coscientemente o meno.
Intenso capitolo anche questo, che una persona particolarmente amante del rapporto conflittuale tra Harry e Severus non potrà che leggere e rileggere e gustare con sempre nuova enfasi. Personaggi come sempre riportati puramente nella loro indole originale, senza togliere ed aggiungere nulla, nei loro lati luminosi e in quelli bui, senza distinzioni tra buoni e cattivi. Al prossimo capitolo (povero Draco! T_T draco: era ora...ora finalmente entro in azione! Caro Potter, ora inizia il vero dramma per te *MUAHAHAH*)! |