Recensioni per
Radioactive
di Gipsy Danger
Devo dire che "S" manca alla mia collezione di nomi, potrei farci un pensiero se entro nei Man In Black! XD |
Oh oh oh <3 |
Bello bello bello! da dove cominciamo? direi da ciò che più ho apprezzato. |
Un'introduzione accattivante! Sono sempre stato attratto dalle ambientazioni fantascientifiche, ancor più quando non sono contornate da un'aura positivista, ma al contrario riescono a mescolare il progresso e la decadenza, in quello che ad un primo impatto può sembrare un binomio contraddittorio. Non stupisce quindi che io sia parecchio attratto ed incuriosito da quello che questo brano annuncia! |
Oh, Radioactive! E' una storia che amo e che ho sempre apprezzato molto ma...ehy, mo ho il terrore di fare spoiler D: Ma procediamo. |
Mi vuoi far morire male? No dillo, mi metto l'anima in pace e bon. |
Questo è anche peggio del precedente.O meglio, a seconda di come si voglia intendere la cosa. In realtà, forse, è sia peggio che meglio, sotto due riflettori diversi. Peggio perchè quello che succede al protagonista è addirittura peggiore della morte: lì sarebbe bastato un colpo solo, e sarebbe finito tutto. Qui... continua. Non è più vita, non è neanche morte. E' essere un oggetto vivente. Un automa di carne e sangue e pensieri ed emozioni indirizzate da altri. Odio il concetto di schiavitù a priori, ma qui è accentuato in maniera tanto radicata che... davvero, mette ansia. Però beh, ehi. Non c'è solo il bello, al mondo, e tu sei sempre stata bravissima a descrivere situazioni di un certo stampo. Sotto questo punto di vista c'è già la garanzia che la storia sarà scorrevole, e piacevole da leggere nonostante i temi forti. |
E’ un colpo nello stomaco – tu lo sai, che io amo ed odio questa storia. Forse più la odio, ma la amo anche, perché… è tremenda, davvero; ti colpisce dritto e ti lascia lì in attesa, come se empatizzassi con il personaggio. Ne so troppo, va bene, del resto l’idea all’origine è un parto a cui ho assistito direttamente in sala di prova, ma comunque. Ci si potrebbe soffermare su ogni frase ed aprire altre parentesi per allungare la faccenda, spiegare cose, andare di introspezione, ma non si può perché con dei fucili puntati addosso e la necessità di scegliere tra l’arrendersi o morire… non c’è posto per altro. Neanche per piangere come si vorrebbe la morte del proprio migliore amico. Non ce n’è e non ce ne sarà in seguito, qualsiasi scelta si faccia. |
Ho i brividi. Seriamente, ho aspettato Radioactive on line per tanto ed ora penso che mi ritroverò a rileggerla più volte. Non saprei come definirla se non onirica, come tu stessa hai detto. Perchè quello è, ma ha uno spessore talmente sottile e affilato che io reputo fantastico. E' come la puntura di un ape, arriva ma la senti dopo qualche secondo. A me almeno ha fatto questo effetto. Ho letto una volta, ho aspettato di assorbire quel che avevi scritto alla fine ho reagito e necessitavo di rileggerla per gustarmela meglio. |