Recensioni per
Mamma cattiva, non ti faccio più amica!
di ToraStrife

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/02/14, ore 10:53

Stile Copione - contest EFP
III posto) Toroastrife
 – Mamma cattiva, non ti faccio più amica! 
Ortografia, sintassi, grammatica in genere 9/10 
Caratterizzazione dei personaggi 10/10 
Originalità 9/10 
Gradimento 10/10 
Tot 38/40 

Anche se il tema del conflitto genitori/figli è davvero un topos letterario, ormai, credo tu l’abbia saputo rendere attuale e dinamico: il dialogo è molto realistico e potrebbe davvero essere quello di una ragazzina con sua madre (forse più ragazzina della figlia stessa, da un certo punto di vista). Il fatto che la comunicazione avvenga poi non solo a voce – almeno, credo che la prima scena sia un dialogo in casa, no? – è una marcia in più che rende il tutto molto attuale: poteva essere un errore, e invece mi è davvero piaciuto, perché caratterizza profondamente il rapporto fra le due, lascia intuire la dipendenza che si è instaurata fra la donna e il suo psicologo – e, di riflesso, quanto meschino esso appaia agli occhi della figlia – e quanto la ragazza sia ormai insofferente a questa figura genitoriale che, di genitoriale, ha solo l’ansia; perfino quei “Cucino per te!” “No, scaldi nel microonde!” sono, da un lato, l’estremo tentativo di una donna di sentirsi “madre” e utile e l’altrettanto estremo fastidio di una ragazza che vorrebbe davvero una madre. Magari modello Mulino Bianco (poi non so se son cose che ho letto io e tu non intendevi, eh, ma mi pareva evidente un qual certo livello di critica sociale :D ). Poi, per il resto, mi sembra che sia tutto chiaro: ho adorato questo dialogo, ho trovato perfetto il modo in cui hai dato dettagli sui personaggi senza mai fare aggiunte esterne, ho davvero apprezzato il modo in cui hai riscritto un tema classico. 
[poco dopo mi ero dovuta assentare] questa è la frase che ti ha tolto il dieci in correzione: sono infatti piuttosto convinta che il trapassato prossimo, lì, sia sbagliato e che la consecutio avrebbe voluto un passato prossimo (poco dopo mi sono dovuta assentare…). Un’altra piccola cosa che ti segnalo è che la –d eufonica si usa, ormai, solo davanti a lettera uguale (per intenderci: ad aiutare, ed è) ancor di più nel parlato dove non si usa poi così tanto, dato che abbiamo più pause :) Ottimo lavoro! 

Recensore Veterano
23/02/14, ore 19:58

Wow, e io che pensavo fosse una conversazione vera.
E io che pensavo che fosse Giulia, la figlia, ad andare dallo psicologo.
E' forse questo il bello delle tue storie: non si capisce la verità fino alla fine ed è questo che ti invoglia a leggere.
Che dire, complimenti :)
Chiara